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Luca Aldrighetti: «Sosteniamo le società virtuose e condividiamo con tutti le nostre politiche»

Di ROBERTO LEVI

Luca Aldrighetti: «Sosteniamo le società virtuose e condividiamo con tutti le nostre politiche»
Ragazzi impegnati nei test del Ping Pong Kids

Una piccola realtà in cui, anche per le minori risorse a disposizione, volontariato e passione assumono un ruolo maggiore che altrove. Il Comitato Provinciale del Trentino gestisce un movimento di 250 tesserati, per 11 società. Numero nemmeno tanto ridotto, se pensiamo che in Provincia risiedono 500mila abitanti, un quartiere di Roma. Alla guida da un paio d'anni (il primo di subentro alla precedente gestione e l'ultimo dopo la rielezione del 2016) c'è Luca Aldrighetti, di professione funzionario in Provincia, che in passato per altri sei aveva già vissuto le dinamiche federali periferiche nelle vesti di consigliere, sotto la presidenza di Romano Piras. «Ero già stato consigliere - ricorda - negli anni '90, all'età di circa 25 anni e poi sono sempre stato nel mondo del tennistavolo, prima come atleta, arrivando al livello dei primi terza categoria, e poi come tecnico e dirigente di società. Ho smesso di giocare da qualche stagione e sono rimasto dirigente della Polisportiva Besenello».

Presidente, ci presenta i suoi consiglieri?

«Maxim Moiseev si occupa dell'attività dei tornei individuali, Davide Capsoni dei campionati a squadre, ed Enrico Panizza e Cristina Lorenzin seguono il giovanile, il primo più sul fronte del Ping Pong Kids e la seconda degli stage».

Art 10 Foto01 Riunione del Comitato con la presidente del Coni provinciale Paola Mora rdmRiunione del Comitato con la presidente del Coni provinciale Paola MoraSu quali tematiche avete puntato maggiormente in questo biennio?

«Abbiamo incrementato i progetti rivolti al settore giovanile e le risorse economiche stanziate, introdotto uno strumento di aiuto ai club che ricercano degli sparring qualificati e creato un sostegno destinato ai sodalizi che svolgono promozione nelle scuole».

Quanti sono i vostri atleti che effettuano attività giovanile?

«Sono un'ottantina e negli ultimi anni sono rimasti sostanzialmente costanti, con una parte preponderante composta dai maschi, un dato purtroppo coerente con il resto d'Italia, in cui il settore femminile fatica. Abbiamo qualche juniores e allieva, ma a livello di ragazze e giovanissime siamo scoperti. La categoria giovanissimi maschile ha invece rilevato un incremento».

Cosa si potrebbe fare per stimolare le ragazzine a scegliere il tennistavolo?

«Per quanto possano essere utili delle iniziative volte alla promozione dello sport, ritengo che i problemi vengano da lontano e che la nostra disciplina sia scarsamente appetibile alle giovani rispetto ad altre come la pallavolo. Ridurre questo gap è veramente difficile. Dovremmo avere dei bravi promotori, non solo dei tecnici preparati. Mettiamo i ragazzi di ambo i sessi subito di fronte alle difficoltà tecniche e non facciamo apprezzare loro l'aspetto ludico. Alcuni ci sfuggono proprio per questo motivo».

Ma come Comitato come potreste muovervi?

«Credo piuttosto che siano le società a doversi strutturare in quella direzione e come Comitato possiamo cercare di supportarle. La mia convinzione è che le promozioni imposte dall'alto non portino da nessuna parte o comunque siano scarsamente efficaci».

Art 10 Foto06 Un torneo regionale disputato a Trento rdmUn torneo regionale disputato a TrentoTorniamo al sostegno dei club che lavorano nelle scuole?

«Abbiamo ritenuto di ricompensarle, riconoscendo loro 100 euro per ogni giovane tesserato in più nell'anno agonistico successivo rispetto a quello in cui è stato svolto il progetto di promozione scolastica. L'anno scorso la cifra corrisposta è stata nell'ordine dei 500-600 euro e a beneficiarne sono state il Lavis, il Cles e il San Rocco di Rovereto. Assieme al Bolghera di Trento sono i nostri poli con un vivaio consistente. Sono anche gli stessi che hanno usufruito del contributo per gli sparring».

Come funziona?

«Nel momento in cui la società si propone con un tecnico qualificato, una palestra e almeno quattro giovanissimi, ci attiviamo per ricercare uno sparring che possa essere di ausilio nello svolgimento dell'attività e riconosciamo 15 euro per ogni ora e mezza prestata dallo stesso sparring per l'allenamento in quel club, per un massimo di 30 euro, e dunque tre ore, alla settimana».

Su quali altri fronti avete profuso energie?

«Su un sito più fruibile e facilmente accessibile, che potesse dare trasparenza e visibilità a qualsiasi tipo di documento, compreso i bilanci, e informazione in uscita dal Comitato. Abbiamo poi cercato di coinvolgere tutte le società nelle decisioni, attraverso la presa in esame delle istanze che provenissero dal basso, e nell'organizzazione delle manifestazioni provinciali. Per quanto riguarda la regolamentazione dei tornei, abbiamo puntato sugli Open aperti alla partecipazione di tutti gli atleti. L'organizzazione di tornei per ranking, inoltre, ci ha consentito una maggiore omogeneità nei valori di partenza degli atleti. Abbiamo organizzato un corso per arbitri che ci ha permesso di reclutare il giovane Alessandro Bisoffi, che è andato ad aggiungersi al nostro storico direttore di gara Luciano Cont. Abbiamo puntato sull'attività promozionale con la collaborazione di un giovane, Davide Girardi, che, con l'aiuto di Paolo Peroni, ci consente di uscire quasi settimanalmente sui maggiori quotidiani locali. Non da ultimo, abbiamo introdotto tornei promozionali giovanili e omologato tutti gli impianti adibiti al nostro sport, anticipando in questo le politiche federali».

Art 10 Foto05 Larbitro Luciano Cont al lavoro rdmL'arbitro Luciano Cont al lavoroQuali sono le difficoltà che incontrate nello svolgimento del vostro lavoro?

«Abbiamo parecchie persone al nostro interno che mettono il cuore e l'anima e dedicano molto del loro tempo prezioso per far crescere il nostro sport in modo assolutamente volontaristico. Ci manca in parte quella professionalità che altre Regioni più strutturate e organizzate riescono ad avere. Negli ultimi anni questo aspetto ci ha impedito di avere quel quid in più che avrebbe potuto propiziare un incremento del numero e della qualità dei tesserati. Riscontriamo da anni, inoltre, una differenza di tasso tecnico fra le società dei centri maggiori e quelle delle periferie, che è difficile colmare».

Quali squadre sono iscritte ai campionati nazionali?

«Il Lavis parteciperà quest'anno alla B1 maschile, il Besenello e il Mezzolombardo saranno in B2 e il Villazzano e ancora il Lavis in C1. Nel settore femminile ci sarà il Lavis in B».

Quali sono i vostri atleti di riferimento?

«Il già citato Moiseev, che è nato in Russia e da qualche anno è diventato italiano, è salito parecchie volte sul podio e ha vinto dei titoli ai tricolori Veterani. Attualmente occupa il 77° posto nella classifica italiana. In ambito giovanile abbiamo Jacopo Endrizzi, il n. 15 fra gli juniores e il n. 85 nel ranking generale, che proviene da Rovereto e ci ha dato qualche soddisfazione. Ha una bella manualità ed è un ragazzo intelligente. L'anno scorso è arrivato in finale in uno dei tornei nazionali giovanili che si sono svolti a Terni e ha perso contro Carlo Rossi. Ai Campionati Italiani ha ceduto negli ottavi a Daniele Pinto. Maxim e Jacopo giocano entrambi nel Lavis in B1 e Moiseev è anche tecnico».

Art 10 Foto02 Jacopo Endrizzi in azione rdmJacopo Endrizzi in azioneNella famiglia Endrizzi il tennistavolo è una grande passione, vero?

«Assolutamente sì, perché con Jacopo lo praticano il fratello Leonardo, che è un senior terza categoria, e le sorelle Giulia, junior terza categoria, che è anche brava nell'atletica leggera, e Carlotta, che è allieva quarta categoria. Papà Walter è stato atleta negli anni '80 e mamma Katia non manca a un torneo».

Stefano Tomasi come origini è uno dei vostri.

«Certamente, essendo di Rovereto, anche se già a 11 anni si è trasferito a Genova. È stato campione italiano assoluto di singolare a Ponte di Legno nel 2010 e anche di doppio con Mattia Crotti. In campo femminile, fra le più brave abbiamo avuto Irene Cipriani, campionessa italiana juniores negli anni '90, che per qualche stagione ha frequentato il Centro Federale di Terni. Qualche anno prima di lei si è segnalato Giorgio Parisi, che è stato nel giro della Nazionale giovanile».

Avete anche pongisti paralimpici?

«In piedi abbiamo un ottimo rappresentante come Salvatore Mercurio, della Polisportiva Gruppo TnT, che in passato è stato campione italiano in classe 8 e nell'ultima edizione della rassegna tricolore a Lignano Sabbiadoro ha conquistato la medaglia d'argento nel misto 6/10 e di bronzo in singolare. In carrozzina, invece, siamo agli albori. Al Lavis ci sono tre o quattro persone che si allenano, ma non sono tesserate e non svolgono attività agonistica».

I Mondiali Juniores, in programma a Riva del Garda, potrebbero portare vantaggi al vostro movimento?

«Cercheremo di contribuire il più possibile alla pubblicizzazione dell'evento, facendo in modo che se ne parli e portando gente a seguire le gare. Un coinvolgimento delle scuole potrebbe risultare virtuoso, qualora i ragazzi che dovessero partecipare nelle vesti di spettatori apprezzassero lo spettacolo e sentissero poi il desiderio di emulare i molti giovani campioni che saranno in gara a Riva. Speriamo che ciò avvenga. Quando ho iniziato a giocare io, l'influsso degli atleti svedesi, ungheresi e polacchi di allora fu fondamentale. Posso aggiungere un particolare?».

Naturalmente.

«Un po' prima dei Mondiali, a inizio ottobre avremo proprio al centro fieristico di Riva del Garda un grande appuntamento, che interesserà tutte le scuole elementari del Trentino per la promozione di tutti gli sport. Si chiamerà Trentino Sport Day e ogni disciplina avrà il suo padiglione, che sarà visitato dalle varie classi. Potrebbe essere l'occasione per dare risalto alla rassegna iridata».

Art 10 Foto04 Foto di gruppo PPK rdmFoto di gruppo PPK

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