Dal successo di Giada Rossi in Cina alle speranze per l'Open di Repubblica Ceca

La nuova stagione paralimpica è iniziata con il botto per l'Italia. Al China Open, torneo a fattore 40, Giada Rossi ha compiuto l'impresa di conquistare il primo posto in classe 1-2, battendo in finale la cinese Liu Jing, tre volte campionessa paralimpica e due volte mondiale.
La partecipazione alla manifestazione in programma a Pechino è stata suggerita da due ordini di motivi.
«Le prossime Paralimpiadi del 2020 saranno in quello stesso continente, a Tokyo in Giappone, - spiega il direttore tecnico Alessandro Arcigli - e dunque era bene iniziare ad abituarsi ai ritmi e ai bioritmi che troveremo in quell'occasione. Oltre a ciò se vogliamo incontrare i più forti giocatori al mondo, ovvero i cinesi, dobbiamo farlo a casa loro, perché loro si muovono poco. Sapendo di essere i migliori, hanno tutte le ragioni di non mostrarsi con frequenza. In particolare volevamo vedere all'opera Liu Jing, che aveva disputato l'ultima competizione due anni fa ai Giochi di Rio».
Giada si è imposta per 3-1, cedendo il primo set per 11-7 e aggiudicandosi i tre successivi per 11-8, 11-6, 11-8. Precedentemente aveva sconfitto per 3-0 la thailandese Chilchitraryak Bootwansirina, sua avversaria nella finale per il bronzo a Rio, lasciandole solo nove punti (11-5, 11-1, 11-3).
«Contro la cinese - ricorda il dt - ha giocato senza strafare e, senza dover disputare la partita della vita, ha vinto facilmente, dando segnali ampiamente positivi. Ora ha una grande padronanza tecnica e tattica e una gestione della partita che la pone su un livello di eccellenza».
Un risultato che ha alle spalle un grande lavoro:
«Giada si sta allenando molto con atleti con gli stessi materiali di Liu, che ha una puntinata sul rovescio. Riuscire a controllare bene le palline che arrivano con effetti particolari, non ributtandole soltanto dall'altra parte, ma piazzandole dove la cinese fatichi a raggiungerle, e dunque nell'angolino del rovescio e profondo sul diritto, richiede una notevole applicazione. Abbiamo studiato al video una ventina di incontri di Liu e ho cercato d'individuare i suoi punti deboli. Giada si allena pensando sempre di avere di fronte o la cinese o la coreana Seo Su Yeon, che è l'altra atleta di riferimento da battere. Avere la padronanza tecnica le consente di sviluppare la tattica che abbiamo pensato insieme».
Giada e Federico Falco con il dt Arcigli ed Eva PittiniA Pechino Rossi ha servito molto bene.
«Di solito - afferma Arcigli - piazza il servizio profondo sul rovescio, però la cinese è mancina, l'unica fra le top player, e dunque il rovescio è dall'altro lato. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato per creare l'abitudine a servire dall'altra parte rispetto al solito e quindi cambiando completamente anche gli angoli di risposta. Ora Giada è in grado di battere in modo aggressivo dalla parte del rovescio di Liu e le palline che ritornano sono facilmente gestibili. Sottolineo che l'aspetto che mi ha impressionato è che per portare a casa il risultato le sia bastato giocare con il pilota automatico, facendo ciò che avevamo provato in allenamento. Questo le è stato permesso dalla consapevolezza che ormai ha dei suoi mezzi. Sono molto soddisfatto di come sta sviluppando la propria gestione del gioco».
A Pechino ha gareggiato anche l'altro 23enne Federico Falco, che ha disputato un ottimo torneo, in una classe1-2 che accorpava la sua con quella superiore.
«Federico - osserva il direttore tecnico - è quello che più di tutti ha usufruito dell'apertura del Centro Federale a Verona, che è casa sua. Si allena tutte le mattine e tutti i pomeriggio e ormai da inizio marzo è cresciuto moltissimo. Si è trovato 6-6 al quinto e decisivo set nei quarti del tabellone contro il coreano Joo Young Dae, che è il numero 1 al mondo di classe 1 e il vicecampione paralimpico. Nel momento decisivo gli è un po' mancato il killer instinct e non ha conquistato tre punti non complicati che avrebbe potuto fare. Nel girone aveva anche battuto il cinese di classe 2 Wang Sheng per 3-0 in un match tirato. Federico è ancora giovane a questi livelli agonistici e ha disputato poche partite importanti. I suoi progressi, comunque, non si discutono. La sua partecipazione al China Open mi ha anche consentito di trarre delle indicazioni tecniche e tattiche significative. Ci sarà qualcosa da cambiare e abbiamo già iniziato a modificare alcune gestioni delle palle dal lato del diritto, come la palla corta e quella veloce».
Matteo Orsi
Matteo Parenzan
Carlotta Ragazzini
È alle porte un altro appuntamento a Ostrava, in Repubblica Ceca, al quale saranno al via dieci azzurri.
«Sarà un evento - racconta Arcigli - che permetterà ai giovani di confrontarsi a un livello non elevatissimo, essendo un fattore 20. Avremo in campo Matteo Orsi, Alessandro Giardini, Carlotta Ragazzini, Caterina Selleri, Matteo Parenzan ed Elena Elli ed extra convocazione ci saranno Samuel De Chiara, che vuole rifinire la preparazione prima del Mondiali di ottobre, Davide Scazzieri, Gabriele De Rossi e Paolo Antonelli. Per quanto riguarda i sei convocati, sarà importante capire quale sia il loro grado di competitività sul fronte internazionale, dopo il lavoro svolto con regolarità al Centro Federale. Mi auguro che riescano a esprimersi sulla base di quanto stanno dimostrando in allenamento e sono curioso di vederli all'opera. Orsi e Ragazzini stanno giocando molto bene e Parenzan è in crescita assoluta. Loro tre hanno probabilmente qualche ambizione in più, ma anche Elli, Selleri e Giardini sono certo che non sfigureranno».
Alessandro Giardini
Elena Elli
Caterina Selleri