Leo Mutti: «L'infortunio è superato, ora devo concentrarmi sul gioco»

Finalmente ha visto la luce alla fine del tunnel Leonardo Mutti, che è tornato a disputare un match ufficiale, al termine di una lontananza dai tavoli di oltre sette mesi. Una bella novità che si è andata a sommare al rientro in Italia, dopo tre anni trascorsi all'estero, uno in Polonia, a Bydgoszcz, e due in Germania, a Saarbrücken.
Leo, che problema fisico hai avuto?
«A gennaio ho giocato l'ultimo match di campionato con la prima squadra in Germania e il giorno dopo avevo un dolore che mi rendeva impossibile continuare l'attività. Colpa del tricipite e della spalla, che non reggevano i carichi di lavoro. Era un problema che mi era già capitato due anni fa e allora lo avevo risolto con l'agopuntura. Questa volta, invece, non è stato sufficiente. Andavo dal fisioterapista, per sistemare il muscolo, e al mattino facevo esercizi con i pesi, per rinforzare la spalla, e con gli elastici».
Leonardo a SaarbruckenPer quanto tempo sei stato fermo?
«Fino a giugno quando toccavo la racchetta dopo trenta minuti di allenamento avvertivo dolore. Poi gradualmente sono riuscito a impegnarmi per un'ora al giorno e, man mano che mi sentivo meglio, ho aumentato».
Come ti sei trovato alla ripresa agonistica all'Open di Repubblica Ceca?
«Non essendo al 100%, non mi aspettavo di fare risultato. Non è andata neanche tanto male, avendo perso per 4-2 contro l'inglese Liam Pitchford, che è il numero 60 nel ranking Ittf. Con il tedesco Qiu Dang avevo sempre vinto, ma nelle condizioni attuali era difficile, perché lui è un giovane che lotta ed è molto veloce sopra il tavolo. Li Yijie è il solito cinese e infatti si è aggiudicato il girone».
Hai riscontrato più problemi fisici o tecnici?
«Più tecnici. Sulle gambe ero un po' fermo e sul rovescio spesso non trovavo il tempo giusto. Sono comunque abbastanza soddisfatto, perché non ho ceduto nettamente. Durante il torneo, la spalla non mi ha fatto male e questo è un aspetto positivo. Sono ottimista sul pieno recupero».
Mentalmente come ti sei sembrato?
«Sono sempre stato concentrato al massimo e, siccome non ero al meglio della forma, dovevo cercare il punto in altri modi, variando il servizio o forzando di più la risposta».
Leo ai Campionati ItalianiChe valutazioni ha fatto al momento di decidere se tornare in Italia?
«Ho parlato con il direttore tecnico Patrizio Deniso e con la società Milano Sport e ho capito che c'erano le condizioni per rientrare. In Germania ho sofferto l'assenza di un allenatore fisso che mi seguisse. Gli atleti per fare allenamento c'erano ed erano anche forti, ma mancava un tecnico. A Milano ho ritrovato Yang Min, che ho avuto per cinque anni a Castel Goffredo, che mi conosce bene e con il quale sono cresciuto molto. Ho fiducia in lui. Con il club ci siamo accordati per due anni, con l'obiettivo comune di arrivare al livello internazionale più alto possibile».
Quale traguardo ti sei posto in termini di posizione?
«Vorrei entrare nei prossimi due anni nei primi cento al mondo e, se ce la farò, poi alzerò l'asticella, mirando ai primi 50».L'ultima sfida fra Leo e Matteo agli Assoluti 2016
Per farcela il tuo gioco da quali punti di vista deve migliorare?
«Non sono, per le mie caratteristiche fisiche, un giocatore capace di sprigionare potenza nei colpi e dunque devo cercare di supplire con la velocità nelle gambe. Ci vorrà parecchio allenamento e m'impegnerò con tutte le mie forze».
Per la prima volta in campionato farai squadra con tuo fratello Matteo. Cosa ti aspetti?
«Sarà un'esperienza nuova e anche interessante per entrambi. Dovrò cercare di trascinare il team e sarà stimolante. Lui avrà meno responsabilità e potrà imparare. Penso che ci divertiremo».
Com'è il vostro rapporto?
«Andiamo molto d'accordo. Abbiamo avuto qualche problema negli scorsi anni, perché non si fidava molto di ciò che gli dicevo. Ora capisce che le esperienze che ho già fatto a livello giovanile possono essergli utili e mi ascolta di più».
Qual è il valore del Milano Sport?
«Siamo una compagine giovane e con me e Matteo c'è il cinese Guo Ze, che nella scorsa stagione è stato imbattibile in A2. Sono convinto che porterà a casa i suoi punti anche in A1. Nel complesso non puntiamo a vincere il campionato, piuttosto ad andare ai playoff. La favorite per il titolo per me sono Apuania Carrara e Castel Goffredo e poi ci sarà anche il Lomellino di Piccolin, Baciocchi e dell'ucraino Yefimov».
Con la Nazionale in Finlandia
Leonardo e Matteo Mutti al Centro Bonacossa