Il TT Città dei Sassi società dei record: in A2 dopo soli due anni di attività

Conquistare la promozione in serie A2 femminile al secondo anno di vita è stata un'autentica prodezza da record. La società in questione è il Tennistavolo Città dei Sassi, che è nata nel luglio del 2016. «In realtà - spiega il tecnico Domenico Colucci - l'intento originario era di creare una palestra, in cui mettere a disposizione le mie competenze di allenatore, maturate nel corso di 11 anni di attività in Piemonte, suddivisa equamente fra Tennistavolo Torino e A4 Verzuolo, di tutti i ragazzi di Matera e dintorni, lasciandoli comunque tesserati per i loro club di appartenenza».
Invece cosa è accaduto?
«Nella stagione 2015-2016, subito dopo il mio arrivo a Matera, avevo allenato esclusivamente Teresa D'Ercole e al termine di quel periodo era parso chiaro a me e a suo papà Giovanni, vicepresidente del TT Città dei Sassi, che l'impegno di cui la ragazza necessitava non poteva essere supportato da nessun club già esistente sul territorio. Teresa avrebbe avuto bisogno di allenarsi tutti i giorni e di disputare tornei di categoria, giovanili, campionato maschile e femminile. Nell'estate del 2016 ci siamo parlati e abbiamo così deciso di aprire una società, appunto l'Asd TT Città dei Sassi».
Come si è sviluppato il progetto?
«Altri ragazzi materani, vedendo il lavoro che Teresa aveva svolto nella stagione precedente avevano espresso il desiderio di far parte del nostro gruppo e di giocare con noi. Abbiamo partecipato ai campionati di serie C2 maschile e C femminile. Avevamo infatti avuto la possibilità di ereditare la C2 da un'altra società lucana, che aveva il titolo, ma non l'intenzione di utilizzarlo. All'inizio i nostri atleti, assieme a Teresa, erano Alessio Dell'Erba e Leonardo Marcosano, i componenti della C2. In C femminile, oltre a Teresa, militavano Lisetta Marengo, in prestito da Verzuolo, e la bernaldese Sara Gesualdi».
Quali sono stati i primi risultati?
«Abbiamo vinto la C2 senza perdere neppure un incontro e la compagine di C è salita in B. Ci siamo quindi ritrovati al secondo anno con due team iscritti a campionati nazionali. Oltre a ciò la nostra società partecipava costantemente a tornei di categoria e giovanili nazionali con ottimi risultati. La Città dei Sassi infatti si è sempre ben piazzata nelle classifiche per società. Questo era già un grande successo per Matera e la Basilicata. Intanto il gruppo di allenamento si è allargato, comprendendo anche atleti che provenivano dalla Puglia».
In C1 come vi siete comportati?
La prima compagine di C femminile da sinistra Sara Gesualdi Teresa e Lisetta Marengo«Il terzetto è cambiato perché ho pensato che Teresa non fosse ancora pronta per quel campionato. Ho quindi preso io il suo posto in squadra e lei ha disputato per un altro anno la C2. Nelle partite più complicate abbiamo avuto la possibilità di schierare Riccardo Piria, un amico lombardo ed ex nazionale giovanile, che si è messo a disposizione. Abbiamo battagliato fino all’ultima giornata contro il TT Torre del Greco, piazzandoci secondi alle loro spalle. Onore a loro per aver disputato un campionato perfetto, ma un bravi anche a noi, che da matricola siamo una delle migliori seconde tra tutti i gironi di C1 d’Italia».
Veniamo invece al capolavoro della B femminile...
«Abbiamo allestito una squadra che aveva l'obiettivo di una salvezza tranquilla, con Teresa e la leccese Francesca "Titti" D'Elia. A pochi giorni dall'inizio del campionato abbiamo messo a segno un bel colpo di mercato, ingaggiando Svetlana Tetyueva, che ha assolto anche il compito di capitana. In gioventù era stata a lungo nel centro federale in Russia, poi era venuta in Italia per giocare in serie A. Aveva interrotto l'attività dopo essersi sposata, avere avuto un bambino e aver trovato un altro lavoro. Vive a Catania e l'ho convinta a tornare a giocare».
Com'è andata la regular season?
«Ci siamo qualificati ai playoff, alle spalle dell'Astra Valdina imbattuta, grazie a una doppia vittoria su Casamassima e Piscopìo proprio nell'ultimo concentramento, che si è svolto a Matera e ci ha permesso di salire dal terzo al secondo posto. Avevamo un centinaio di persone in palestra e dunque festeggiare l'ammissione agli spareggi per la A2 davanti ai nostri tifosi è stata una fantastica emozione. A Matera si iniziava a parlare di una squadra di tennistavolo che si giocava un posto in serie A!».
Quindi per voi quel traguardo raggiunto valeva già la promozione?
«Assolutamente sì, anche perché a Terni il compito si annunciava piuttosto arduo. C'erano in gara sedici squadre e noi eravamo una delle ultime teste di serie e la terza del nostro girone da quattro. Passava il turno solo la prima. Avevo fatto un bel discorso alle mie ragazze, dicendo loro che sarebbe già stata una bella esperienza affrontare le migliori squadre d'Italia della categoria e godersi quella giornata».
Sei riuscito a convincerle?
«Assolutamente no! Infatti fin dalla mattina del sabato si sono dimostrate molto combattive e determinate ad andare oltre la semplice partecipazione. La prima partita era contro il Lavis, che si era aggiudicato il girone A e aveva in squadra due Top 100 come la Sattler e la Pianca. Abbiamo vinto per 4-1, con una doppietta di Svetlana su Pianca e Lorenzin, il 3-0 di Titti su Pianca e la rimonta di Teresa, che stava perdendo per 2-1 e 10-6 nel quarto set contro Lorenzin. Se non fosse riuscita a recuperare e a vincere alla "bella", molto probabilmente quell'incontro sarebbe finito 3-3 e non ci saremmo qualificati al giorno successivo. Poi abbiamo pareggiato con il Castel Goffredo B e abbiamo superato per 4-2 il Valle Umbra, con una prestazione di squadra, chiudendo in prima posizione».
Teresa al suo esordio nel 2017 all'Open Internazionale di Lignano SabbiadoroE la domenica?
«Nella semifinale contro il Castel Goffredo A, già pronto per la A2 cosi com'era, non c'è stato nulla da fare. Nello spareggio finale contro il King Pong è venuto di nuovo fuori lo spirito di squadra. Svetlana ha fatto due punti di esperienza e Teresa non è stata da meno, dimostrando di valere già un posto in A2 il prossimo anno. Francesca ha lottato perdendo per 3-1 e 3-2 i suoi incontri, condizionata da un piccolo problema al ginocchio. È arrivata così questa incredibile promozione».
Qual è stata l'arma vincente?
«Certamente il gruppo, che sembrava insieme da vent'anni. Svetlana era la vera capitana, attaccata alla maglia e brava a consolare e a spronare al momento giusto, Titti era molto emozionata, ma in campo è riuscita a essere più tranquilla del solito e Teresa era molto carica, perché da materana voleva a tutti i costi portare la serie A a Matera. Tutte insieme hanno compiuto il miracolo. Questo traguardo, però, è il frutto del lavoro e del sacrificio di molte persone, soprattutto in una Regione del sud piccola come la Basilicata, dove il tennistavolo non è ancora allo stesso livello del nord, e io lo so avendoci lavorato».
Ora qual è la speranza?
«Di riuscire a trovare qualche azienda che voglia investire nel nostro bellissimo sport e che ci permetta di partecipare a un campionato entusiasmante, ma impegnativo, come quello di A2».
Il gruppo di allenamento del Citt dei Sassi che si allargaIl 2019 sarà per Matera un anno importante anche da altri punti di vista.
«Sarà capitale europea della cultura, un titolo che si è meritato soprattutto per la presenza del quartiere storico detto "I sassi". Le case scavate nel tufo e nella roccia attirano turisti provenienti dal tutto il mondo. Saremmo felici, in occasione delle celebrazioni, di organizzare un grande evento di tennistavolo, come un match della Nazionale, un torneo o magari anche i Campionati Italiani».
Come TT Città dei Sassi in quale impianto vi allenate?
«In passato abbiamo fatto abbastanza i nomadi, perché la regolamentazione adottata dal Comune di Matera, che è alla base dell'assegnazione delle ore, premia la quantità a scapito della qualità. Per fortuna ora, grazie a un progetto che abbiamo portato avanti nelle scuole, siamo riusciti ad avviare una collaborazione importante con l'Istituto Comprensivo Nicola Festa di Matera, che ci mette a disposizione la sua palestra, in cui lavoriamo tutti i giorni. Il progetto, partito quest’anno con i ragazzi della scuola media, sta andando molto bene e spero che l’anno prossimo possa essere esteso anche agli alunni della scuola elementare. L'impegno è veramente assorbente. A questo proposito posso fare in ringraziamento?».
A chi?
Domenico e Teresa al Centro di Preparazione Olimpica di Formia per uno stage«Alla mia fidanzata Federica. Il suo supporto e la sua comprensione sono fondamentali. Ama lo sport e il tennistavolo. Quando giocavo e allenavo a Verzuolo era sempre presente e anche lei, come me, in quella palestra ha lasciato un pezzo di cuore. Lei è di Torino e si è trasferita a Matera per stare con me. Mi aiuta anche nella gestione della società come segretaria».
La 13enne D'Ercole è un po' il vostro simbolo?
«Si è innamorata del tennistavolo facendo un corso a scuola, prima che io arrivassi a Matera. Ha delle doti fisiche non comuni e infatti, prima ancora d'imparare bene a giocare, nel maggio del 2015, a 11 anni, rappresentò la Basilicata al Ping Pong Kids, piazzandosi fra le prime nelle prove atletiche e facendosi notare dallo staff tecnico del progetto giovani. Inizialmente si allenava seguita da tecnici locali, supportati da Rossella Scardigno, facendo a volte la spola fra Matera e Molfetta. Non era una soluzione praticabile a lungo termine, a causa della distanza consistente tra le due città. Intanto io ho deciso di tornare a Matera per questioni lavorative e il direttore tecnico Matteo Quarantelli e l'ex delegato regionale Donato Marcosano mi hanno convinto a vedere questa ragazzina. Avrei voluto prendermi una pausa dal tennistavolo, ma Teresa e la sua passione mi hanno fatto cambiare idea».
Ne è valsa la pena.
«In poco tempo è entrata nella Top 10 della classifica nazionale allieve, è stata invitata in diverse occasioni ad allenarsi con le ragazze della nazionale italiana giovanile e all'esordio ai Campionati Italiani di quinta categoria ha ottenuto l'oro nel doppio, l'argento in singolare e il bronzo nel misto. Lei è il simbolo del TT Città dei Sassi, ma un po' anche della Basilicata, perché è la dimostrazione che, nonostante le difficoltà, i risultati si possono raggiungere, con passione e sacrifici. Speriamo che i suoi siano solo l'inizio, visto che si allena tutti i giorni per raggiungere il suo sogno di vestire la maglia azzurra. Mi auguro che il suo esempio faccia da traino anche per le altre società regionali».
Limpianto della scuola Nicola Festa di Matera durante il concentramento di B femminileAnche Alessio Dell'Erba e Leonardo Marcosano hanno fatto da apripista?
«Infatti, anche loro hanno avuto un ruolo di rilievo all'interno del nostro movimento. Alessio, che ha 18 anni, giocava a calcio, poi ha dovuto smettere e si è dedicato anima e corpo al tennistavolo. Ha chiesto di entrare nel gruppo d'allenamento guidato da me. Quando è arrivato era quinta categoria, ora è già uno dei migliori quarta d’Italia. Si allena e impegna molto. Anche lui è una nostra bandiera, come anche il 21enne Leonardo, che, oltre a giocare, fa un po' da chioccia ai più giovani. I miglioramenti di Teresa sono anche merito loro, che si allenano con lei e la aiutano. A proposito, sai qual è il mio sogno?».
Quale?
«Di chiudere la carriera di giocatore l'anno prossimo, dopo aver vinto il titolo italiano di doppio misto di terza categoria con Terry».