Giorgia Piccolin: «In Nigeria una vittoria che mi ha dato una grande carica»
Quando per molti era già tempo di vacanze, quattro giovani azzurri si sono impegnati in una lunga trasferta agonistica.
A inizio agosto Giorgia Piccolin, Alessandro Baciocchi, John Michael Oyebode e Carlo Rossi hanno partecipato al Challenge Nigeria Open e l'atleta del Tennistavolo Cortemaggiore si è presa la bella soddisfazione di vincere il suo primo torneo internazionale Under 21, battendo in finale, contro pronostico al quinto set, l'ungherese Bernadett Balint.
Giorgia, riviviamo un po' quel match decisivo?
«È stato il più ostico di tutto il tabellone, perché nei due turni precedenti avevo sconfitto agevolmente due ragazze nigeriane. Anche se siamo coetanee, non avevo mai affrontato la Balint e dunque non ci conoscevamo. Forse è stato un vantaggio. Ho capito che, se le avessi concesso di giocare veloce, mi avrebbe messa in difficoltà. Ho allora cercato di variare il ritmo e di non darle sempre la stessa palla. In questo modo ho messo a segno parecchi punti».
Dopo aver ceduto il primo set, ti sei aggiudicata il secondo e il terzo. Nel quarto le cose si sono di nuovo complicate?
«La mia avversaria è riuscita a pareggiare le sorti della gara e nel quinto parziale si è portata sul 6-2 e sul 10-8 ha avuto due match-point. Sono stata brava in quei frangenti a tenere duro e a non mollare. Ho pensato "o la va o la spacca" e, sapendo di non avere più nulla da perdere, non ho avvertito timore di non farcela».
Quando hai realizzato il punto del 12-10, che emozione hai provato?
«Una fortissima, sottolineata dal calore del pubblico, che mi ha sempre sostenuta con un grande tifo».
Il pubblico nigeriano, di cui tutti gli atleti parlano in termini entusiastici, è veramente così speciale?
«Lo è. Penso di non aver mai visto degli spettatori così partecipi, a parte in Cina. Facevano il tifo per tutti e per noi italiani un po' di più. Anche Carlo Rossi era diventato un loro beniamino».
Quanto ritieni sia importante una vittoria del genere?
«Moltissimo, perché trasmette fiducia e aumenta la consapevolezza di poter crescere, dando anche una maggiore motivazione negli allenamenti. Già dai Mondiali di Düsseldorf, ai quali avevo giocato bene, ero stimolata e questo successo ottenuto a Lagos mi ha dato una carica ancora maggiore».
Come giudichi il tuo torneo assoluto?
«Il girone è filato via liscio. In tabellone nei sedicesimi, contro la nigeriana Bisola, me la sono dovuta sudare. Negli ottavi ho trovato la sua connazionale Oshonaike, che è andata alle Olimpiadi e ha fatto la portabandiera per il suo Paese. È alta in classifica e l'ho superata per 4-1, nonostante questa volta il pubblico fosse tutto per lei. Nelle prime otto ho perso contro l'egiziana Meshref. Ero stanca e lei è di un altro livello e si è imposta nettamente».
A fine agosto ti sei ripresentata in campo in Repubblica Ceca. Con quali sensazioni?
«Nell'Under 21 ero nelle prime 32 e sono riuscita a entrare nel tabellone. Ho incrociato subito la taipeana Huang Yu-Wen e ho avuto la meglio per 3-2. Nelle sedici avevo la cinese Huang Yingqi, che è forte, e ho perso per 3-1, però tutti i set sono stati tirati. Sono contenta di come ho lottato».
Ti saresti aspettata qualcosa di più dall'assoluto?
«In realtà no, perché passava solo la prima e la russa Mikhailova è anche arrivata terza agli Europei di Ekaterinburg nel 2015. Ho fatto quel che potevo e mi sono aggiudicata il secondo set».
Ritieni che il tuo gioco stia migliorando?
«Direi di sì. Il mio punto debole era il diritto e commettevo parecchi errori. Ora riesco a metterlo in campo di più e con percentuali più soddisfacenti. Sono anche maturata caratterialmente e riesco a combattere di più, mentre prima quando sbagliavo mi fermavo e perdevo sicurezza».
Come sarà il campionato di serie A1?
«Con Cortemaggiore spero di approdare nuovamente ai playoff. C'è una nuova compagna giovane. la slovena Ana Tofant. Abbiamo svolto lo stage insieme ad Angolo Terme ad agosto e ho apprezzato i suoi progressi. Se la può giocare con tutte. È poi rimasta la mia amica Ganna Farladanska, che è una sicurezza. Potremo contare su un bel gruppo e questo sarà il nostro valore aggiunto. In settimana mi allenerò anche a Castel Goffredo, un altro posto dove si lavora bene».
Pronostici?
«Castel Goffredo ha ingaggiato Chiara Colantoni e dunque ha rafforzato il suo ruolo di favorita per la conquista dello scudetto. Nel complesso, però, mi pare di capire che ci sarà più equilibrio e che in ogni match bisognerà dare il massimo».
Altri obiettivi?
«Punterò al podio in singolare agli Assoluti, dopo averlo sfiorato l'anno scorso a Riccione, dove ero in vantaggio per 3-1 su Wang Yu, prima di cedere per 4-3. Con la Nazionale cercherò di fare sempre più risultati, andando più avanti negli Open per salire in classifica».