Attività per i giovani 2015/2016 alla lente di ingrandimento
Al termine di una lunga stagione sportiva, a mente fredda, analizzati i principali riscontri, si può dare un valore all’impatto che le attività hanno prodotto sul nostro movimento sportivo giovanile.
Un’analisi che consente di esaminare un notevole complesso di eventi che associazioni e società sportive, Comitati e Federazione hanno realizzato, in ogni fase dell’annata, al fine di favorire la partecipazione dei giovani e sostenerne l’onere gestionale e organizzativo. Si delinea un quadro molto chiaro che definisce il valore dell’accresciuta mole di risorse destinata a garantire lo svolgimento delle attività e a ricompensare tecnici e sparring partner impegnati.
Di fatto un esempio di “buone prassi” in cui sono coinvolte, affiancate, tutte le componenti dell’Organizzazione Sportiva: non sono, infatti, solo i sodalizi associativi a occuparsi dei giovani, a sostenerne i costi correlati, ma Comitati e Federazione si impegnano al fine di incentivare lo svolgimento e lo sviluppo della pratica. Una politica sportiva integrata che non si rivolge a pochi, ma cerca di promuovere la pratica di molti.
Questa dimensione di progresso quantitativo trova riscontro anche attraverso la lettura del Ranking che testimonia la sempre più significativa ascesa dei più giovani (nel settore femminile in proporzione notevolissima) e nella valutazione dei risultati dei recenti Campionati Individuali di categoria, i cui tornei hanno visto il podio stabilmente occupato da talenti U18, U15 e addirittura U12.
Anche le manifestazioni dedicate al settore Giovanile (Tornei Nazionali, Campionati Italiani, Coppa Muravera, Coppa delle Regioni, PPK, Trofeo CONI) hanno espresso una partecipazione record e hanno mostrato una qualità tecnica dei partecipanti significativamente alta, soprattutto nei suoi valori medi. Correlata alla buona partecipazione agli eventi deve esserne segnalata anche l’efficace organizzazione che vede, sempre più stabilmente e coerentemente, la collaborazione discreta e intelligente di dirigenti e ufficiali di gara. I tornei giovanili unici, giocati con la formula che assegna tutte le posizioni, hanno reso particolarmente evidente la qualità e l’intensità dell’impegno organizzativo.
Nel corso di questa stagione è stata sperimentata un’attività di monitoraggio degli atleti selezionati per le attività del Progetto Italia che ha favorito l’acquisizione di una base di dati molto importante, con i quali è stato possibile sviluppare una pianificazione condivisa dell’allenamento. Oltre quindi alle attività durante gli stage federali (per esempio test fisici ricorrenti, video analisi) è stato possibile, presso le sedi di ciascuna associazione, condividere obiettivi, esercitazioni, strategie di allenamento. Un’opportunità rilevante di seguire l’andamento delle prestazioni dei ragazzi, ma anche di collaborare realmente assieme ai loro tecnici.
Questa dimensione collaborativa rappresenta una sorta di anteprima di un ormai prossimo, ulteriore decentramento delle attività federali. Se infatti in questi anni attività quali il Campus di Terni ha riscosso grandi entusiasmi, è ormai ora di portare un certo modello organizzativo, un protocollo metodologico all’interno delle società sportive che coltivano i “vivai” giovanili. Le iniziative realizzate in tutto il territorio nazionale potranno favorire un ulteriore occasione di incontro, confronto che riesce a coinvolgere un maggior numero di persone interessate e ridurre sensibilmente i costi.
I ragazzi della squadra MiniCadet si sono fatti valere nelle quattro competizioni cui hanno partecipato. In occasione dell’EurominiChamps di Strasburgo, dei tornei ITTF di Budapest e Lignano, dello Zagiping di Zagabria, i nostri portacolori hanno guadagnato sempre il podio mostrando una competitività complessiva mai espressa in precedenza. Un segnale della costante evoluzione del livello prestativo dei ragazzi e dell’efficace collaborazione fra associazioni e staff federale.
Il trend del periodo suggerisce una visione positiva a breve termine.
È necessario però continuare a “immaginare”, guardando lontano, innalzando sempre più l’asticella dei traguardi sportivi, organizzativi e gestionali. I successi ottenuti debbono infatti spronare tutti i nostri “portatori di interesse” (Atleti, Famiglie, Tecnici, Dirigenti) a ricercare il meglio non solo con un maggiore impegno, ma anche con scelte che privilegino la dimensione internazionale del confronto rispetto a quella nazionale, cui si rischia di riconoscere eccessivo rilievo.
L’ultima riflessione è destinata all’avventura 2016 dell’Eurominichamps. In questi giorni è infatti cominciata la seconda fase della preparazione del gruppo dei potenziali partecipanti, in vista dell’appuntamento agostano di Strasburgo. Primo periodo di prevalente preparazione fisica cui seguiranno ben tre raduni preparatori a carattere prevalentemente tecnico-tattico. La voglia di andare a fare risultato è ben presente nell’animo degli atleti e dei tecnici, nella consapevolezza di un altissimo livello dei concorrenti. Mandiamo loro il nostro “in bocca al lupo”, affinché possano dimostrare le qualità umane e sportive che ognuno ha sempre espresso in questi anni.