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INTERVISTA AL DT ARCIGLI SUL TRIONFO CROATO

Di Corrado Attili

Sette atleti, sette medaglie, due tecnici, una infermiera e quindici splendidi familiari al seguito, questi sono i numeri della fantastica delegazione che ha partecipato, dal 16 al 19 Luglio agli Europeans Youth Games a Varazdin in Croazia. 

Eterogeneo, ma molto ben amalgamato, il gruppo degli atleti. Si andava, infatti, dal veterano Francesco Lorenzini ai giovanissimi Leonardo Coletta, Lorenzo Magarelli e Matteo Parenzan. Con Lorenzo Cordua, Giada Rossi e Matteo Orsi in mezzo ai due estremi. 

Novità anche per quanto riguarda i tecnici, dato che il Direttore Tecnico Paralimpico Alessandro Arcigli era coadiuvato nell'occasione da Rossella Scardigno,alla prima esperienza paralimpica. Rassicurante la presenza dell'infermiera Eva Pittini, ma semplicemente fantastico (è stato definito da tutti) il coinvolgimento a pieno titolo dei genitori e fratelli dei 7 atleti. Spettatori, sostenitori, accompagnatori erano solo alcuni dei ruoli dei quindici parenti al seguito, che hanno reso questa trasferta indimenticabile.

Passiamo ad analizzare la parte tecnica della manifestazione insieme al responsabile tecnico paralimpico Alessandro Arcigli ovviamente raggiante per i risultati e l’esperienza complessiva.

“Non possiamo che iniziare da Lorenzo Cordua. Il torinese allenato magistralmente dallo staff tecnico del C.U.S. Torino (guidato dall'eterno Adriano Muzio) ha sbaragliato la concorrenza ed ha vinto 2 ori (singolo e squadre). Il quindicenne ha dimostrato una maturità non solo tecnica, ma specialmente caratteriale. In più di una situazione si è trovato a rimontare ed in quei momenti ha dato il meglio di se, come solo i campioni sanno fare. Giada Rossi ha vinto sia la medaglia d'oro a squadre che l'argento nel singolare ed ha alternato prestazioni deludenti (la finale del singolare) ad incontri perfetti (l'intera gara a squadre). La friulana deve ancora metabolizzare il cambio di materiale tecnico, ma quanto visto in Croazia mi conferma che la scelta è stata giusta.”

Una medaglia d'oro a squadre ed una di bronzo nel singolare sia per Francesco Lorenzini che per Matteo Orsi.

“Lorenzini era circondato da forti francesi e ne ha incontrati ben tre ottenendo 2 vittorie sul.filo.di.lana.ed.una.sconfitta per pochi  punti. Ottimo,inoltre, il suo incontro decisivo in finale con la Russia. La freddezza e l’esperienza.lo hanno aiutato moltissimo a. non cadere nella trappola studiata dall’esperto tecnico russo. Francesco è stato, inoltre, esempio e vero e proprio punto di riferimento per tutti gli atleti. Sorprendente, invece, il bronzo nel singolare e l'oro a squadre di Matteo Orsi, alla primissima esperienza internazionale. Matteo mi ha dimostrato carattere e personalità, starà ai tecnici, adesso, canalizzarle verso una pratica sportiva sempre più ad alto livello, ma Laura Pastorino e Maurizio Nazari sapranno bene cosa fare.”

Ultima, ma non per questo meno importante, medaglia per Matteo Parenzan.

“Il giovanissimo Matteo,solo 11 anni, ha battuto atleti molto meno giovani e mi ha dimostrato potenzialità in classe 6 di livello assoluto. Concludo con un plauso ai due pugliesi Leonardo Coletta e Lorenzo Magarelli che, vincendo due incontri ciascuno, hanno provato il feeling con il successo e l'entusiasmo per una lunga e profiqua carriera paralimpica.

Concludo ringraziando Eva e Rossella, veramente fondamentali per ogni successo ottenuto. Le gare paralimpiche prevedono una serie di attività extra-partita che indispensabilmente rendono necessarie delle figure di supporto.come quella.di Eva Pittini e.delle.figure tecniche, come quella di Rossella Scardigno. Le.due si sono amalgamate.benissimo ed hanno messo il gruppo degli atleti.in situazioni veramente.ottimali.

Come.non ringraziare,infine, la federazione ed il presidente Sciannimanico. Solo grazie alla sua visione a 360^ è stato possibile.reclutare, allenare e convocare ognuno dei 7 giovani campioni.”

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