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Riscontri, idee, impegni per un nuovo Progetto Italia

Di Matteo Quarantelli

Progetto Italia
Progetto Italia

L’avanzare spedito della stagione sportiva stimola qualche azzardo nel tracciare bilanci consuntivi e, soprattutto, avviare valutazioni che favoriscano le più opportune scelte per il successivo anno. In effetti solo con degli obiettivi riscontri si può (potrebbe) discutere circa l’opportunità delle decisioni da assumere. Che possono essere maturate cercando, anche, di avviare un confronto con tutti gli interlocutori.

Recentemente in occasione delle Consulta dei Presidenti dei Comitati e delle Delegazioni Regionali FITeT, si è cercato di affrontare questo genere di rielaborazione ed approfondimento.

Rispetto, infatti, alle attività che il Consiglio Federale ha considerato all’interno del piano del Progetto Italia, è stata dedicata una particolare attenzione a diversi aspetti chiave.

Potremmo riassumere alcune delle domande (di ricerca) che avrebbero potuto essere così formulate:

Quali sono stati i “portatori di interesse” del Progetto Italia? In quale modo hanno partecipato alle attività? Quali possono essere i principali riscontri ottenuti? Quali risorse umane, materiali e finanziarie sono state utilizzate?

Nell’occasione, poi, si è chiarito in quale modo andrebbero utilizzate delle “chiavi interpretative” a seconda che si voglia osservare un fenomeno con la lente dello “Sport di Alto Livello” oppure della “Pratica accessibile a tutti”.

Si è addivenuti, inoltre, a considerare con certezza che i criteri di valutazione dovrebbero essere identificati in termini di valori variabili della pratica dello sport (del tennistavolo).

Una sorta “fil rouge” che colleghi ciascuna domanda di ricerca.

Ma che cosa è potuto emergere?

Che il complesso dei praticanti continuativi ha superato (per la prima volta) le novemila unità e che differisce rispetto al valore dei tesserati, più rilevante di circa un 30%. Che la distribuzione dei praticanti nelle età della vita corrisponde con quello della popolazione italiana (che è prevalentemente di adulti ed anziani). Che le differenze di genere fra i praticanti sono piuttosto sensibili (in un rapporto 1\10, donne\uomini). Che le società con un vivaio giovanile quantitativamente significativo (oltre 20 tesserati) sono solo 14 a fronte di un dato complessivo di 425 unità che hanno tesserati del settore. Che solo 5 società sportive hanno tesserato più di 10 atlete del settore giovanile. Che le giovani praticanti rappresentano la percentuale (quasi 40%) più significativa dell’intero settore femminile.

Riscontri Progetto Italia 2017E potremmo continuare a sciorinare tantissime ulteriori evidenze.

Così come potremmo esprimere una sorta di “metanalisi” che permetta di leggere alcuni aspetti che affiorano dai dati analizzati.

Dovremmo infatti considerare il nostro movimento sportivo animato da tanti piccoli sodalizi, organizzati per garantire una dimensione prevalentemente ricreativa dello Sport. Poche risulterebbero essere, infatti, le organizzazioni societarie in grado di orientarsi verso una pratica sportiva continuativa, organizzata, qualificata. E proprio il settore femminile apparirebbe il meno attrattivo in termini di investimenti; con la conseguenza che minor impegno risulti produrre un “asfittico” sviluppo.

Che, in termini aziendal-produttivi, emerge una forza lavoro (dirigenti, tecnici) limitata e un prodotto interno ancora abbastanza contenuto, anche se significativamente superiore rispetto al passato. La domanda e, di conseguenza, l’offerta di lavoro risultano modeste, alimentando un circolo sempre poco virtuoso.

Ma che cosa si potrebbe suggerire a chi andrà a ponderare delle decisioni, a qualunque livello (centrale o territoriale)?

Intanto potremmo evidenziare la rilevanza di un aspetto: il tennistavolo è Sport del Comitato Olimpico e Paralimpico che quindi merita una seria e consapevole attenzione. Che richiede quindi porsi traguardi all’interno di una dimensione di pratica evoluta in ambito internazionale, assicurando un articolato e qualificato processo di formazione sportiva (non ricreativa) ai giovani che siano motivati ad impegnarsi a tempo pieno. Impegnandosi con interventi diretti (Centro Federale di Formia) ma anche con iniziative che sostengano la crescita delle associazioni e società sportive più responsabilmente coinvolte.Ping Pong Kids Liguria fase regionale 2017Ping Pong Kids Liguria fase regionale 2017

Poi dovremmo ricordare il valore del decentramento delle attività e delle responsabilità ai Comitati affinchè si possa, nel maggior numero di aree del nostro Paese, far germogliare una pratica seria. Una delega che porti a sviluppare degli investimenti presso le associazioni e società sportive interessate a crescere. Che favorisca un sano, non casuale, concreto utilizzo di risorse pubbliche affinchè vengano efficacemente utilizzate.

Dovremmo promuovere il valore dell’impegno e del lavoro perchè possa divenire elemento portante di tutta la nostra attività: all’agire di tanti straordinari volontari dovrebbe aggiungersi la disponibilità di altri operatori (professionali), fortemente motivati, che possano vivere full time (o quasi) la pratica.

La riflessione più scontata ma anche più concreta, deve essere, ancora una volta, orientata al fare: dopo aver fatto tante speculazioni è giusto spendersi in piccoli\grandi progetti, “sporcarsi le mani”, per fare in modo che i sogni di oggi siano gli eventi di domani.

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