Una calda due giorni messinese per gli eroi di Rio Giada Rossi e Amine Kalem
La Sicilia ha accolto con il suo abbraccio caloroso Giada Rossi e Amine Kalem, che a Messina hanno trascorso una due giorni che rimarrà certamente nei loro cuori. Le due medaglie di bronzo delle Paralimpiadi di Rio erano accompagnate dal messinese doc Alessandro Arcigli, direttore tecnico paralimpico, e sono stati i protagonisti dell'iniziativa organizzata dal Rotary Club di Messina, in collaborazione con l'Università. Prima in serata hanno partecipato a una tavola rotonda, che si è tenuta nella hall del Royal Palace Hotel, e poi la mattina successiva, alla Cittadella Universitaria, hanno incontrato circa 900 studenti del corso di Scienze Motorie dell'Ateneo. Sono stati proiettati dei video dei Giochi, che hanno permesso di ripercorrere vittorie ed emozioni. Moltissime le richieste di foto e di autografi. Una targa è stata anche consegnata dal Panathlon International Club Messina ad Andrea e Mara Rossi, con la dicitura "Genitori di una campionessa e campioni come genitori".
«Ho vissuto - spiega Giada - una bellissima esperienza e ringrazio gli organizzatori per questo invito. Era la prima volta che venivo in Sicilia e a Messina. L'accoglienza che ho ricevuto è stata fantastica. Mi sono state rivolte molte domande e ho raccontato anche come e perché abbia iniziato a giocare a tennistavolo. C'era interesse di sapere come mi sono qualificata e quale siano state le mie emozioni a Rio. Per me era già un sogno diventato realtà l'avere ottenuto il pass. Ho vissuto questi primi Giochi della mia carriera con leggerezza, pensando a divertirmi e a dare il massimo senza guardare al risultato. Salire sul podio con accanto due asiatiche, la cinese Liu Jing e la coreana Seo Su Yeon, le prime due giocatrici al mondo, è stato un ulteriore motivo di soddisfazione. Sono stata anche con Alessandro all'Unità Spinale dell'Ospedale Cannizzaro di Catania e c'è stato un bel confronto con alcuni ex pazienti che giocano e con i degenti ricoverati. La direttrice Maria Pia Onesta ha sottolineato l'importanza dello sport come terapia. È stato bello parlare con persone che stanno vivendo ciò che io ho già sperimentato».
Anche Amine è stato oggetto di un fuoco di fila di domande:«L'attenzione era puntata non solo sulle Paralimpiadi, ma anche sul periodo precedente di qualificazione. Ho raccontato che il primo torneo che ho disputato con la Nazionale italiana è stato in Ungheria nel 2015. Per me era un punto interrogativo, non sapevo niente degli avversari che avevo di fronte e non conoscevo ancora quali fossero le mie reali potenzialità. Mi sono messo alla prova e a dicembre ero fuori dalla qualificazione di un posto, che si è liberato con l'esclusione degli atleti della Russia dai Giochi. Sono partito per il Brasile con grande serenità, non dovevo dimostrare niente a nessuno tranne che a me stesso. Qualcuno mi ha chiesto se, potendo tornare indietro, sceglierei di essere normodotato o vorrei essere ancora diversamente abile. Ho risposto che non mi sento disabile e sono orgoglioso di essere come sono. La disabilità non è fisica, ma è quando dentro ti muore qualcosa. L'importante è non arrendersi mai e continuare a combattere».
Il dt Arcigli è stato entusiasta dell'accoglienza che la sua città ha riservato ai due eroi di Rio:«È andato tutto al di là di ogni più rosea aspettativa. La conferenza al Rotary è durata quasi fino a mezzanotte e all'Università i moltissimi ragazzi presenti sono stati attentissimi e nel corso delle tre ore e mezza dell'incontro hanno posto decine di domande. Se a un certo momento non avessimo dovuto interrompere, perché Giada e Amine avevano l'aereo per il rientro a casa, saremmo andati avanti ancora a lungo».
Per entrambi si avvicina il primo impegno agonistico del 2017, che sarà il Lignano Master Open. Giada, appena tornata dalla Sicilia, ha effettuato, al Villaggio Ge.Tur., uno stage con i compagni coinvolti nel progetto "Tokyo 2020". «Mi preparerò al meglio per Lignano - dichiara Giada - perché voglio fare una bella figura nel torneo di casa. La stagione sarà poi incentrata sui Mondiali a squadre a Bratislava nel mese di maggio e sugli Europei a settembre. In tutto questo un ruolo importante è quello di Alessandro Arcigli, che ci pianifica il lavoro, per presentarci nelle condizioni migliori ai grandi eventi. Non finiremo mai di ringraziarlo di ciò».
«Mi sto allenando moltissimo con Vitali Deleraico - afferma Amine - perché a Lignano il campo dei partecipanti sarà di tutto rispetto, con parecchi atleti che sono andati a Rio. Ormai tutti mi conoscono e per vincere bisognerà sempre fare qualcosa di più. L'anno scorso a Lignano ho vinto ed è stata la prima medaglia d'oro della mia carriera. Imporsi in Italia dà una soddisfazione particolare. Cerco sempre di arrivare fino in fondo e anche questa volta spero di riuscirci. Mi auguro quantomeno di salire sul podio».