Stoyanov impegna Lebesson, ma la Francia vince ancora per 3-0
Anche nel match di ritorno del Gruppo C di qualificazione ai Campionati Europei, l'Italia maschile si è dovuta inchinare alla Francia per 3-0. Rispetto alla sfida di Castel Goffredo a Gigean il direttore tecnico Patrizio Deniso ha schierato una squadra ancora più giovane, che affiancava a Niagol Stoyanov Antonino Amato, Matteo Muttti e Daniele Pinto, ovvero i tre quinti del team campione europeo juniores in carica.
Mutti (n. 458 al mondo) ha lottato, cedendo per 3-0 (7-11, 9-11, 4-11) a Stephane Ouaiche (n. 55). Stoyanov (n. 152), dopo un inizio in ombra (4-11, 4-11) contro Emmanuel Lebesson (n. 30), si è imposto nel terzo parziale (11-9) e nel quarto ha rimontato da 3-7 e si è procurato due set-point sul 10-9 e sull'11-10, non sfruttati. Il campione d'Europa ha invece concretizzato il suo primo match-point (13-11). Senza storia la sfida persa da Antonino Amato (n. 478) per 3-0 (3-11, 2-11, 2-11) contro Quentin Robinot (n. 96).
«Peccato - esordisce Deniso - perché avrebbe potuto finire meglio. Matteo ha disputato una buona gara ed è stato aggressivo quando doveva esserlo. Avrebbe potuto anche portare a casa il secondo set. Niagol nei primi due parziali avrebbe dovuto tenere di più la palla sul tavolo e invece è stato precipitoso. Poi ha cambiato atteggiamento e ha iniziato a rispondere bene e l'incontro è cambiato. Ha fatto due scelte sbagliate nel momento decisivo e ha anche avuto un po' di sfortuna, lasciando il quarto set a Lebesson. Su un paio di palline avrebbe dovuto giocare con maggiore controllo e invece ha rischiato. Al quinto la sfida avrebbe potuto prendere una piega diversa. Antonino non è proprio riuscito a esprimersi sui suoi livelli. Gioca meglio rispetto a ciò che ha fatto vedere. È giovane e ha sentito la pressione di una partita davanti a 700 spettatori e di fronte a un avversario importante. Si è trattato di un incontro indecifrabile. Con questi ragazzi bisogna avere un po' di pazienza».
Mutti è stato autore di una buona prestazione contro Ouaiche. «Ho giocato abbastanza bene - osserva - anche se nel primo e nel secondo set avrei potuto fare qualcosa di più. L'avversario metteva di là delle palline lente, che non arrivavano, e non mi dava mai ritmo. Avrei dovuto stare più vicino al tavolo ed essere più paziente. In certe occasioni ho avuto fretta e ho preferito colpire subito con il rovescio invece di spostarmi sul diritto. Nel secondo parziale ho recuperato da 7-9 a 9-9 e poi ho perso due punti simili. Sono comunque in un buon momento di forma e qualcosa ho dimostrato anche in questa partita».
Stoyanov contro Lebesson ha avuto una bella reazione:«Ho rischiato di perdere nettamente, perché i primi due set, almeno nel punteggio, sono stati pesanti. Sono poi riuscito a risollevare la situazione e alla fine c'è un po' di rammarico per non aver costretto il mio avversario alla "bella". Certamente ho affrontato un atleta di livello e dunque si tratta di una sconfitta che fa intravedere anche qualcosa di positivo. Ultimamente ho fatto una terapia al ginocchio, che mi dava dei problemi da qualche mese, e dunque, non giocando una partita da quasi due mesi, mi mancava un po' di ritmo. Oltre a ciò, Lebesson, per il tipo di gioco che ha, rischia molto ed è aggressivo al tavolo. Mette insomma parecchia pressione e anche per questo motivo ho cominciato male l'incontro. Dal terzo set il mio r
endimento è migliorato, anche se avrei dovuto commettere qualche errore in meno, avendo più pazienza. C'è un po' di rammarico per i due set-point sfumati nel quarto parziale. A posteriore posso dire di avere fatto delle scelte sbagliate. A volte, però, e più facile a dirsi che a farsi. Ci può stare di perdere contro Lebesson, nel prosieguo della stagione dovrò comunque migliorare tutto, dall'allenamento ai risultati».Opposto a Robinot, Amato non è mai entrato in gara:«Ho patito l'emozione ed è stato veramente difficile stare in campo, perché ero troppo teso. C'era molta gente, mi sono fatto prendere dalla paura e non sono proprio riuscito a fare quello che avrei voluto. Non ero sereno e ho sbagliato moltissimo. All'Open d'Ungheria avevo fatto un buon torneo, battendo il ceco Bajger e impegnando l'austriaco Habesohn. In Francia quel gioco non si è visto e Robinot si è imposto facendo il minimo indispensabile. Non era proprio serata».