Il giovane tennistavolo italiano: ecco il torinese Giacomo Allegranza
È certamente uno dei talenti emergenti del panorama italiano e si è aggiudicato gli ultimi due tornei nazionali di Terni e Cortemaggiore nella categoria Giovanissimi, superando in finale Attilio Serti dello Stet Mugnano. Si chiama Giacomo Allegranza, ha appena compiuto 11 anni ed è il numero 3 del ranking nazionale. È tesserato per il Frandent Group Cus Torino, come i fratelli Lorenzo, che è nato nel 2000, e Pietro, classe 2003, e papà Maurizio.
«All'inizio della stagione non mi aspettavo di vincere così tanto - spiega il ragazzino - . Il successo a Terni mi ha dato fiducia e sono felice di avercela fatta anche a Cortemaggiore. Ho affrontato sempre Attilio in finale, ma il secondo torneo è stato più difficile, perché lui ha giocato meglio ed era in vantaggio per 2-1. Ho dovuto rimontare per batterlo. Il giorno prima avevo la febbre. Dopo il girone non mi sentivo tanto bene, poi in tabellone ho vinto gli ottavi e ho deciso di continuare. In finale all'inizio non riuscivo a rispondere al suo servizio "a barca", poi il mio allenatore Vladimir Sych mi ha detto di stare più indietro e le cose sono migliorate. Con Attilio a Terni non ci conoscevamo, poi abbiamo parlato e siamo diventati amici. Non penso di essere il più forte in Italia, perché non ho ancora affrontato Daniele Spagnolo, che è il primo in classifica». Se gli si chiede cosa preferisca del tennistavolo, il biondino risponde «prima di tutto è divertente, poi è importante la tattica e anche la velocità. Mi piace tirare i colpi e quelli che mi vengono meglio sono il servizio è il top di diritto. Sono anche felice di giocare con Lorenzo e Pietro. Siamo un bel gruppo e l'anno scorso abbiamo vinto il campionato di D2. Anche in questa stagione stiamo andando bene in D1». Poi Giacomino guarda avanti:«Conquistare il titolo italiano sarebbe il massimo. Sarebbe anche bello riuscire a entrare nel giro della Nazionale». Il secondo auspicio si è già avverato, perché Allegranza è stato convocato per l'Open d'Italia giovanile di Lignano Sabbiadoro, in programma a marzo.
Al Cus, nella sezione che ha come responsabile Adriano Muzio e dirigente Francesca Iebole, lo allenano Aldo Vassarotto, che lo ha seguito fin dal giorno del suo arrivo in società, e Vladimir Sych. «Giacomo è al suo secondo anno con noi - racconta Vassarotto - e fin dall'inizio abbiamo cercato di curare molto la tecnica, elemento fondamentale in partita per riuscire ad applicare la tattica. Una delle sue qualità è sempre stata la determinazione. S'impegna molto in allenamento e riesce a farsi valere sia negli scambi veloci sia in quelli più pazienti di costruzione, che poi gli permettono di diventare aggressivo. Riesce ad adattarsi alle varie situazioni, sempre cercando d'imporre il suo gioco, e questa capacità lo sta aiutando a emergere». Giacomo è diventato uno degli osservati degli stage regionali nell'ambito del Progetto Italia. «L'ho visto crescere giorno dopo giorno - osserva Vassarotto - però non era possibile aspettarsi un'esplosione del genere, perché nel tennistavolo sono importanti anche le
qualità mentali. I risultati che sta ottenendo dimostrano che ha acquisito anche quelle. In gara lo sostiene la voglia di vincere e questo spirito competitivo, unito alla tecnica, gli dà una marcia in più. Batte bene e ha già l'idea di cosa fare dopo il servizio. Anche in risposta se la cava. Come fondamentali, costruisce maggiormente il gioco con il diritto, ma è bravino anche di rovescio».Giacomo ha iniziato a praticare il tennistavolo insieme con i due fratelli. «Mi ero iscritto al Circolo Ricreativo Dipendenti Comunali, perché ci andava un amico, - ricorda papà Maurizio - e i tre ragazzi hanno cominciato lì tre anni fa. L'istruttore era Sergio Galofaro, che li ha impostati bene, poi hanno fatto il primo campionato con Angelo Barone come coach. Lì però non c'era un settore giovanile e gli orari erano limitati e dopo un anno abbiamo deciso di cambiare. Al Cus Torino abbiamo trovato tutte le condizioni migliori per continuare e progredire. Ora tutti e tre sono nella stessa squadra e stanno disputando la serie D1, dove sono terzi in classifica. I due fratelli maggiori sono importanti per Giacomo, perché gli danno tranquillità e sicurezza. La loro vicinanza lo aiuta anche in occasione dei tornei. Quest'anno, oltre ai due nazionali, ha vinto tre gare regionali e una del Grand Prix».