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L'ITALIA AL RIENTRO DAI CAMPIONATI MONDIALI: COMMENTI E RIFLESSIONI
Di ROBERTO LEVI
L'intensa settimana dei Campionati Mondiali di Kuala Lumpur non ha emesso verdetti immediati e ha offerto alla spedizione azzurra riscontri e spunti di riflessione interessanti. Le due squadre non sono riuscite a salvarsi direttamente e per sapere se potranno giocare ancora in Prima e Seconda Divisione dovranno aspettare di vedere quale sarà il loro ranking fra due anni. In ambito maschile la sconfitta al termine di un match estremamente equilibrato contro la Germania ha fatto capire che c'è un buon presente nel quale impegnarsi, per proiettarsi in un futuro migliore.
«Ci siamo parlati con i ragazzi, analizzando obiettivamente la partita, - racconta il direttore tecnico Patrizio Deniso - e ci siamo detti che non avremmo meritato di perderla. È un peccato doppio, perché se Niagol avesse vinto le due partite disputate, come era nelle sue possibilità, sarebbe entrato nei primi 100 in classifica e si sarebbe guadagnato il pass per le Olimpiadi. Avremmo centrato l'obiettivo stagionale, mentre così rimaniamo borderline. Anche Bobocica, che ha perso per 3-0, è stato in equilibrio nel primo set e nettamente in vantaggio nel secondo e nel terzo. È stato in partita fino alla fine ed è mancato in qualche dettaglio, perché ancora non è sicuro e qualcosa sbaglia.
Marco Rech è stato bravo a battere Mengel, come lo era stato nelle partite precedenti, e ha dimostrato che può dire la sua in campo internazionale. Quando il numero 3 gioca così e fa un punto importante, rimette in gioco tutta la squadra. Nella sconfitta, però, abbiamo un team che ha giocato a tennistavolo a livelli alti e siamo anche giovani, perché Rech ha 23 anni e Mutti e Baciocchi 20».
Alessandro Baciocchi Leonardo MuttiMarco Rech Daldosso
Non rimane che continuare a lavorare.
«Se siamo così competitivi - spiega il dt - vuol dire che siamo sulla strada giusta. La verità è che c'è molto equilibrio, a parte la Cina, che è di un altro pianeta. Con le altre nazionali ce la si può giocare. L'Inghilterra, che ha perso contro di noi agli Europei, a Kuala Lumpur ha conquistato la medaglia di bronzo. I ragazzi devono crederci un po' di più ed essere fiduciosi. Non si può lottare alla pari con la Germania, che ha tre atleti nelle prime 40-50 posizioni senza essere capaci di giocare. Lo stesso valeva quando abbiamo affrontato la Corea e Hong Kong e abbiamo battuto la Russia. Abbiamo avuto l'atteggiamento sbagliato solo contro la Romania, le altre sfide sono state affrontate nel modo giusto. Non stiamo raccogliendo quello che potremmo, forse ci vuole solo un po' di pazienza in più e poi i frutti arriveranno»
Niagol Stoyanov Mihai Bobocica
Mihai Bobocica è soddisfatto del suo Mondiale:
«Sono arrivato a Kuala Lumpur e non giocavo bene da molto tempo, fin da prima dell'infortunio. Qui mi sono parzialmente ritrovato, anche se non sono ancora ai massimi livelli. Me la sono giocata con tutti e non è ancora abbastanza per vincere le partite. Contro il croato Pucar ho disputato il mio match peggiore, ma il mio avversario è stato bravo, anche se la sua classifica non è così alta. Non essendo ancora sicuro su molti aspetti, non ne sono venuto fuori. La corsa verso la qualificazione olimpica continua e sono in una buona posizione. Non dovrò però sbagliare, per non perdere terreno».
Sul fronte femminile si è fatta la scelta di schierare una squadra giovane, composta dalla 23enne Debora Vivarelli, dalla 21enne Chiara Colantoni, dalla 20enne Giorgia Piccolin e dalla 17enne Veronica Mosconi.
Giorgia Piccolin«Abbiamo perso un'occasione contro la Slovacchia nel primo incontro - spiega il tecnico Maurizio Gatti - Avremmo potuto e dovuto vincere e se così fosse stato ci saremmo piazzati terzi nel girone e sarebbe stato tutto un altro Mondiale. Alla fine siamo arrivati sesti, ma eravamo in tre squadre con Lituania e Messico a pari punti e a decidere è stata la classifica avulsa. Anche il sorteggio del tabellone non è stato favorevole, dal momento che abbiamo trovato prima il Portogallo e poi la Grecia.
Detto ciò, le ragazze hanno giocato con grande determinazione, provandoci in tutti i modi e mettendoci il cuore in tutte le partite. Dobbiamo però uscire da questa rassegna iridata convinti di tornare a lavorare su ciò che non facciamo bene.
È indiscutibile che ci sia troppa precipitazione nell'affrontare il gioco. Commettiamo ancora troppi errori evitabili, non perdiamo le gare sul difficile, ma sul facile. Dobbiamo migliorare nella capacità, quando siamo sotto pressione, di mantenere l'attenzione e di non sbagliare i colpi semplici, che possono vanificare una superiorità tecnica. Si tratta di un atteggiamento che va assolutamente cambiato, perché a livello internazionale è penalizzante. L'obiettivo era di far fare esperienza alle atlete e di farle crescere e sono certo che la partecipazione a questo Mondiali sia servita loro. Per quanto riguarda il futuro, mi aspetto qualcosa di più: gli incontri che possono essere vinti vanno portati a casa a tutti i costi».
Veronica Mosconi Debora Vivarelli Chiara Colantoni