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Alessandro Arcigli: «Felice del bronzo di Giada, che è una medaglia di tutta la squadra»

Di Alessandro Arcigli

Alessandro Arcigli: «Felice del bronzo di Giada, che è una medaglia di tutta la squadra»
Giada Rossi sul podio iridato di classe 1-2

Siamo tornati con una medaglia dai Campionati Mondiali individuali di Celje, in Slovenia. Alla sua prima esperienza in questa manifestazione Giada Rossi ha vinto il bronzo in classe 1-2, lo stesso metallo che aveva conquistato alle Paralimpiadi di Rio 2016 e agli Europei di Lasko 2017 e Velije 2015. Sono così saliti a quota 16 i nostri podi alle rassegne iridate, con due primi posti, tre secondi e undici terzi. Un numero che avrebbe potuto crescere ancora, perché Federico Falco ha avuto tre match-point, in due set diversi, non sfruttati per entrare in semifinale in classe 1.

Il contesto internazionale è talmente variegato e competitivo che il bronzo ottenuto da Giada non può che essere accolto con soddisfazione. Rientrare dalla Slovenia con una medaglia (di qualsiasi colore) era l’obiettivo, anche se si lasciava spazio alla possibilità di una seconda medaglia e a un colore più prestigioso di almeno una delle due. Come spesso capita ci siamo andati vicino, ma non ci siamo riusciti. Ovviamente Giada poteva puntare a qualcosa di più. Avevamo lavorato per battere la coreana Seo Su Yeon e vincere la finale, in finale però non ci è arrivata e non abbiamo potuto verificare l’adeguatezza di tutto ciò che avevamo preparato per mettere in difficoltà la neo campionessa mondiale.Art 07 Foto 3 Giada con il direttore tecnico Alessandro Arcigli e il tecnico Donato Gallo rdmGiada con il direttore tecnico Alessandro Arcigli e il tecnico Donato Gallo

In semifinale ha infatti prevalso la brasiliana Catia Christina Da Silva Oliveira, che in finale è stata sconfitta per 3-0 da Seo. Contro Giada ha giocato bene ed è stata una partita difficile sia psicologicamente che tecnicamente. La brasiliana aveva già raggiunto il suo obiettivo massimo, perché aveva battuto per la prima volta la russa Nadejda Pushpasheva nei quarti e non aveva nulla da perdere. Giada aveva invece tutto da perdere e ancora una volta ha dimostrato di essere una campionessa, perché dopo i primi due set sembrava non ci fosse alcuna possibilità di recupero. Da Silva Oliveira era più veloce di lei e l'ha messa sotto sul piano del ritmo. La sua tattica prevedeva dei servizi veloci sul rovescio e poi una prima palla nello stesso angolo oppure dei servizi a metà campo sul diritto e ancora una palla veloce dal lato del rovescio. Giada rispondeva a quest’ultimo servizio in modo molle e veniva subito aggredita. Non ha trovato delle immediate contromisure, poi però è riuscita a rimettersi in carreggiata, con grande carattere, personalità e consistenza tecnica, nonostante non potesse mettere in atto le strategie di gioco a lei più congeniali. Peccato che all’inizio del quinto set alcuni episodi siano andati male e le abbiano fatto perdere sicurezza, permettendo alla brasiliana di scappare via nel punteggio. Un bronzo mondiale comunque non è risultato scontato per nessuno e la dimostrazione è stata che molti campioni paralimpici delle varie classi a Celje abbiano perso nel girone o nel primo turno del tabellone. Non siamo pienamente soddisfatti del risultato, ma certamente non ci possiamo definire delusi.

Art 07 Foto 5 Federico Falco ha sfiorato la semifinale rdmFederico Falco ha sfiorato la semifinaleFederico Falco ha solo 24 anni, come Giada, ed era anche lui ai primi Mondiali, eppure è arrivato a un passo dal podio. Oggettivamente avrebbe strameritato di vincere il suo quarto di finale e poi chissà cosa sarebbe successo. Avrebbe potuto essere la sorpresa della rassegna. Federico in pochissimo tempo è arrivato a ridosso dei campionissimi ed è una bellissima notizia anche in ottica futura.

Tra i giovanissimi su cui la Fitet ha deciso di investire a inizio del 2015, non abbiamo più soltanto Giada nel gotha del pongismo internazionale, ma anche lui, e adesso aspettiamo la consacrazione di Matteo Orsi, Matteo Parenzan e Carlotta Ragazzini. Contro il britannico Thomas Matthews, vicecampione europeo, Federico ha messo in campo un'ora di tennistavolo di altissimo livello. Il momento topico a mio avviso è stato il primo match-ball, quello del terzo set, in cui era sempre stato in svantaggio. Avrebbe dovuto chiudere lì, invece ha dato la possibilità all'inglese di rientrare e l'incontro è diventato una battaglia, in cui avrebbe potuto accadere di tutto. Nel quinto set si è trovato avanti 10-8 e ha voluto cambiare modo di servire per sorprendere Matthews, indirizzando la pallina sul centro-diritto e non sul centro-rovescio, come aveva fatto precedentemente. Purtroppo l'ha sbagliato, colpendo la pallina troppo presto. L'avversario è stato bravo a crederci fino alla fine. Non dimentichiamoci anche che Federico nel girone aveva superato il coreano Nam KiWon, numero 4 al mondo e bronzo paralimpico in carica, un risultato di grande prestigio. Ormai è uno dei top player in classe 1.

Art 07 Foto 6 Michela Brunelli uscita negli ottavi rdmMichela Brunelli uscita negli ottavi La terza azzurra a superare il girone è stata Michela Brunelli, che in classe 3 ha poi ceduto negli ottavi a Nergiz Altintas. La turca era in forma strepitosa e infatti nei quarti vinceva per 9-2 al quinto set con la cinese Xue Juan, futura campionessa mondiale. Ha disputato una grande partita e Michela non è proprio riuscita a entrare in gara. Ha perso perché l'altra questa volta si è dimostrata più brava. Sono comunque contento delle sue prestazioni, perché nel girone ha battuto la croata Helena Dretar e ha impegnato duramente la svedese Anna-Carin Ahlquist. Andrea Borgato, che nell'edizione di quattro anni fa era stato terzo, è stato eliminato nel girone, ma ha fatto un buon Mondiale. È andato vicino a battere Matthews, perdendo alla "bella", e ha messo alla frusta il coreano Kim Hyeon Uk, che poi ha centrato la medaglia d'oro. Andrea rimane un atleta di vertice. Mi sarei invece aspettato qualcosa di più da Federico Crosara, in classe 2. Ritenevo che avesse fatto un salto di qualità importante, ma non è riuscito a dimostrarlo in campo. Forse non è ancora pronto psicologicamente per queste competizioni, ma la mia opinione non cambia certamente e lo aspetto ai prossimi Europei di settembre 2019. Per Samuel De Chiara, in classe 8, l'essersi qualificato equivaleva già a un Mondiale vinto. Ha affrontato due fuoriclasse e ha perso. Non ha sfigurato e di questo devono andare fieri sia lui sia il suo staff  tecnico, Jason Davide Luini e Vincenzo Delli Carri su tutti.  

Venendo a un bilancio complessivo, ci sono moltissimi elementi positivi su cui porre le basi per continuare a lavorare come stiamo facendo. Torniamo a casa con delle certezze, sia agonistiche (i risultati) sia tecniche (il bel gioco espresso), ma anche con la consapevolezza che, nonostante la validità della strada intrapresa, sia sempre più difficile confermarsi sul podio. La medaglia di bronzo di Giada è di tutta la squadra, di tutti coloro che si sono allenati con lei, che l'hanno preparata, che al Centro Federale al mattino si svegliano e fanno colazione, pranzo e cena con lei. Abbiamo un vero gruppo. In questa occasione ha vinto la medaglia Giada e la prossima la vincerà qualche altro, insieme con Giada. Mi piace citare un episodio carino. La coreana alla fine del match che le ha dato l'oro ha regalato a Giada la sua maglietta. Era molto contenta di come fossero andate le cose, perché era obiettivamente preoccupata di doverla affrontare in finale.Art 07 Foto 4 Lazzurra fra Arcigli e sua moglie Silvana rdmL'azzurra fra Arcigli e sua moglie Silvana

Vorrei concludere ringraziando la FITeT e il CIP per aver creduto nel progetto del Centro Federale Paralimpico di Verona.  Renato Di Napoli e Luca Pancalli, con il Consiglio Federale e la Giunta del CIP, hanno dato credito alle ambizioni degli atleti e dei tecnici e ci stanno consentendo di sognare in grande. 
I Mondiali di Celije 2018 non erano il punto di arrivo, ma solo una tappa intermedia  verso il reale obiettivo del nostro lavoro quotidiano, le Paralimpiadi di Tokyo 2020. 
Un ringraziamento particolarmente sentito va al sindaco di Verona, Federico Sboarina, all'assessore allo Sport scaligero, Filippo Rando, e alla Fondazione Bentegodi, che ci ospitano a Verona facendoci sentire a casa. L’amministrazione Sboarina ci consente di utilizzare per gli allenamenti lo splendido "PalaMasprone" di piazzale Olimpia e, attraverso Silva Polo e Nicola Avesani, è sempre attenta a soddisfare al meglio le nostre esigenze tecniche.

Fondamentali per la qualità  della nostra vita a Verona sono Saida Pasini della Domus San Bernardino e Rosa Montrone della Grotta Azzurra. In entrambe i nostri atleti hanno trovato degli importanti punti di riferimento per le numerose esigenze quotidiane.
Non posso mancare di esprimere la mia riconoscenza al segretario generale Giuseppe Marino e al  Settore Paralimpico Federale, coordinato da Luca Rizzoli. 
La serenità e la competenza con cui si lavora in FITeT sono una garanzia per tutti noi. 
Non posso però terminare questo mio resoconto non esprimendo la mia personale gratitudine agli atleti, sia i  partecipanti ai Mondiali Rossi, Brunelli, Falco, Borgato, Crosara e De Chiara sia a coloro che li hanno aiutati nella preparazione, Carlotta Ragazzini, Caterina Selleri, Alberto Ramundo, Alessandro Giardini e Matteo Orsi, agli infermieri Giovanni Botta ed Eva Pittini, alla fisioterapista Elisa Quaglia nonché allo sparring Massimo Pischiutti e al "monumentale" tecnico Donato Gallo. Senza di loro nulla di tutto ciò che Vi ho raccontato sarebbe stato possibile, così come non sarebbe possibile continuare a SOGNARE.

Art 07 Foto 2 La spedizione azzurra ai Campionati Mondiali di Celje okLa spedizione azzurra ai Campionati Mondiali di Celje

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