Le riflessioni dei tecnici al termine dell'EuroMiniChamps
È l’evento sportivo di riferimento ormai per l’intera stagione dei Giovani Pongisti Europei e, vista la partecipazione di quest’anno, di diversi Continenti.
Nel nostro Paese è anche un traguardo per un impegno che vede coinvolti i ragazzi, le loro famiglie, i tecnici e i dirigenti societari e, non ultimi, i referenti federali.
Abbiamo voluto chiedere ai tecnici dello Staff Federale qualcosa più di qualche impressione a caldo e ci hanno anticipato alcune delle suggestioni che poi, più analiticamente, andranno a condividere con gli Organi Federali (Consiglio Federale e Comitati) e le Società Sportive.
L’intento è coinvolgere maggiormente e concretamente tutti i protagonisti dello sport giovanile, per tracciare una rotta (Verso lo Sport di Alto Livello) che esprima voglia di migliorarsi, ricerca della maestria attraverso una crescita umana, sociale, sportiva e tecnica.
E come accade per tutti gi Studi scientifici risulta importante ricercare, selezionare e poi utilizzare delle fonti solide per realizzare una ricognizione del tennistavolo non solo internazionale, ma anche nazionale, che possa favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza sui ruoli, le competenze, i percorsi da intraprendere.
Sentiamo quindi le loro considerazioni.
Domenico Ferrara:
«Il valore di questa competizione, alla quattordicesima edizione, è riconosciuto a livello globale, ben testimoniato dalla presenza di team extracontinentali come il Giappone e gli Stati Uniti d’America tra i paesi partecipanti. Quest’anno ai nastri di partenza vi erano oltre 300 atleti provenienti da 32 paesi così suddivisi:
Analizzare la prestazione dei nostri giovani portacolori in una manifestazione che vanta questi numeri e questo livello di partecipazione è sicuramente operazione complessa.
Se escludiamo la Francia, che come paese ospitante partecipa sia come Squadra Nazionale sia con alcuni suoi Comitati Regionali, tutte le altre rappresentative sono composte dai migliori atleti di ciascuna Nazione. Questo comporta, sin dal primo incontro disputato, un livello di competitività che in nessun’altra manifestazione è possibile incontrare. Se, poi, al livello dei competitors aggiungiamo un’analisi legata alla formula di gioco, che viene utilizzata, possiamo delineare un quadro completo dell’esperienza che i nostri atleti hanno affrontato nei giorni scorsi.
Infatti, in poco meno di 3 giorni, i ragazzi sono stati chiamati a disputare un discreto numero di incontri tutti quanti di buon livello.
La gara prevede, lo ricordiamo, una serie di fasi a gironi (3 per il settore femminile, 4 per quello maschile) volta a selezionare i 32 atleti che accedono successivamente al tabellone principale. In ogni fase i migliori guadagnano la possibilità di competere nella fase successiva mentre gli eliminati sono chiamati a misurarsi nel torneo di consolazione il quale prevede una nuova fase a gironi e un successivo tabellone a eliminazione diretta. Entrambi i tabelloni a eliminazione diretta vengono giocati assegnando le posizioni.
Una volta delineato il quadro generale risulta più agevole leggere il comportamento dei nostri atleti.
Analizzando nel dettaglio le prestazioni possiamo innanzitutto tracciare un bilancio tra incontri e set vinti contro quelli persi.
L’aspettativa che un Paese evoluto come il nostro deve avere è un risultato di rilievo (Medaglia): le cause di un tale mancato riscontro debbono essere ricercate.
L’analisi delle prestazioni di ogni atleta, grazie ai documenti video, nei prossimi giorni fornirà con evidenza un quadro generale e una tendenza. Questo studio getterà le basi per il lavoro della stagione 2018/2019, oramai già avviata, fornendo punti di riferimento importanti ai tecnici che lavorano ogni giorno nelle associazioni con gli atleti, oltre che allo staff federale.
La costruzione di un percorso condiviso che parta dall’osservazione delle prestazioni in gara degli atleti, ne siamo certi, è uno dei passi fondamentali per vedere i nostri atleti primeggiare nelle diverse categorie e competizioni.
L’osservazione dei match ha evidenziato già durante la gara una serie di aspetti efficaci e inefficaci, che possiamo raccogliere dalla testimonianza di ognuno dei tecnici presenti. Un aspetto che ritengo di segnalare sin da subito ci consente di considerare i nostri atleti adeguatamente pronti dal punto di vista della tenuta fisica, ma allo stesso tempo in diversi momenti poco precisi negli spostamenti. Un elemento sostanziale su cui molto riflettere».
Rossella Scardigno:
«L’EuroMiniChamp’s 2018 è stata la prima vera esperienza a livello internazionale delle nostre tre ragazze e questo sicuramente ha inciso sulle loro prestazioni.
Attualmente non hanno ancora riferimenti certi sia dal punto di vista dell’atteggiamento in campo che dal punto di vista tecnico-fisico e, soprattutto nel caso di Varveri e Palmisano, emotivo ha inciso molto sul loro risultato.
I traguardi raggiunti sono più o meno quelli che mi aspettavo prima di partire.
Palmisano avrebbe sicuramente potuto vincere il primo girone, in cui si è trovata avanti con l’inglese Baig. Dominava 2-0, ma la poca esperienza non le ha permesso di chiudere la partita. Nel secondo girone ha fatto il massimo che poteva perdendo con la francese Lambert, tecnicamente più avanti di lei. Infine nel girone di accesso al tabellone principale avrebbe sicuramente potuto vincere con l’ungherese Molnar: purtroppo non è riuscita a seguire ciò che le suggerivo dalla panchina, utilizzando solo il palleggio con la speranza che l’avversaria sbagliasse. Nel Torneo di Consolazione, meno sotto pressione, ha giocato al massimo arrivando seconda, mostrando qualità volitive e tecniche.
Ritengo che acquisendo una maggiore mobilità possa migliorare la sua posizione rispetto alla pallina e, di conseguenza, la sua aggressività nel gioco. In particolare deve migliorare la fase di risposta al servizio.Varveri per tutto il torneo ha avuto un atteggiamento non propositivo, anche per la contenuta abitudine a gare di questo tipo, dove ogni partita è combattuta. Nonostante questo, quando è riuscita a essere concentrata ha espresso un buon gioco, che mi fa ben sperare per il futuro. Infatti, nonostante questi alti e bassi, è arrivata al girone per accedere al tabellone finale, perdendo con la greca Gkaintatzi tecnicamente e fisicamente più forte di lei, e con la portoghese palleggiatrice Costa, con la quale, sapendo dell’importanza del match, non è stata in grado mentalmente di giocare. Giulia ritengo abbia un grande potenziale motorio, che però deve trasformarsi in più precisi spostamenti, in una posizione che non si trovi così spesso lontana dal tavolo, in una azione di gioco continua (che non si interrompa dopo 2-3 tocchi).
Entrambe le ragazze sono sicuramente giovani, pongisticamente parlando, per cui sono certa che ci siano grossi margini di miglioramento.
Per quanto riguarda Conidi, lascio la parola a Domenico, che l’ha seguita per tutto il torneo».
«Chiara, all’esordio in una competizione del genere, è stata brava e attenta in ogni momento, patendo semmai la tensione della situazione nuova.
Ha mostrato nei turni di servizio, complice una discreta varietà di servizi mediamente efficaci, la possibilità di controllare efficacemente la situazione. La prosecuzione del gioco, a fronte di risposte poco efficaci delle avversarie, non si traducevano, però, in punti fatti, per il manifestarsi di errori nella scelta di tempo e movimento.
Nei turni in risposta al servizio invece molto spesso si sono evidenziate carenze nella lettura del servizio avversario, sia per quanto riguarda le profondità sia per quanto riguarda, in alcuni casi, le variazioni nello spin. Questa situazione è stata particolarmente accentuata nella ricezione di servizi lunghi e veloci indirizzati nell’angolo del rovescio della nostra atleta. L’atteggiamento dell’atleta è stato complessivamente positivo, ha continuamente cercato di esprimere il suo gioco, sia contro avversarie al suo livello sia nei momenti in cui è stata chiamata ad affrontare avversarie più esperte e competitive».
Umberto Giardina:
«Al termine dell’Eurominichamps di Strasburgo ritengo di poter dire che sia la gara internazionale più bella e più dura per i minicadet. Mi sono occupato dei ragazzi.
Ritengo che oggi siano un bel gruppo, ma forse ancora possano maturare sia sotto l’aspetto tecnico-fisico sia mentale, soprattutto nella fase finale di un torneo quando, probabilmente, le residue energie non permettono più loro di gestire certe situazioni lucidamente.
Credo che i ragazzi abbiano fatto un torneo adeguato alle loro potenzialità. Probabilmente Spagnolo avrebbe potuto passare qualche turno nel tabellone dei primi 32 giocatori , se avesse avuto un sorteggio meno ostico e ci avesse creduto un poco di più. Nei quattro gironi precedenti era stato praticamente perfetto perdendo pochi set e qualificandosi sempre al primo posto. Ritengo che abbia una buona base di gioco, ma manchi caratterialmente soprattutto quando subentrano delle difficoltà da superare. Mostra ampie possibilità di miglioramento a livello tecnico e fisico.
Serti non è entrato in tabellone dopo una partita molto tirata, ma ha mostrato una buona tenuta nervosa e un atteggiamento adeguato alla gara. Ho la sensazione che la sua crescita staturale degli ultimi mesi non lo abbia facilitato, poiché oggi mostra limiti tecnici e fisici che lo hanno penalizzato nell’accesso al Tabellone dei migliori. Tante volte la causa del suo gioco passivo è la lentezza nella preparazione al colpo. Dovrà comunque concepire un modello basato sull’impegno fisico e sull’aggressività del gioco.
Allegranza è un ragazzo molto dotato, che impara velocemente. Ancora, però, non ha imparato ad accettare l’errore e la sconfitta, si rifugia in alibi e, a volte, sembra talmente nervoso da non riuscire ad ascoltare il tecnico. Durante la partita si è rivelato troppo nervoso, perdendo lucidità e quindi rischiando di perdere partite alla sua portata. Nonostante ciò, ha raggiunto i primi 32, che per un ragazzo sportivamente così giovane, penso sia un buon risultato. Credo che con una crescita caratteriale e un pizzico di esperienza in più possa togliersi delle belle soddisfazioni.
Giuseppe Calarco ha raggiunto il miglior risultato nel Torneo dei 2007 e più giovani. Considerando l’andamento dei match persi (avanti 2-0 e poi raggiunto e superato) e che per lui fosse il primo torneo internazionale dopo Lignano, direi che ha raggiunto un grande risultato poiché ha perso nei primi 16 per 3-2 da 2-0 e 5-3 a favore, contro il giapponese testa di serie numero 1 che ha vinto il torneo strapazzando in finale un francese. Giuseppe ha mostrato un buon controllo del gioco, anche se a volte non vuole prendere dei rischi soprattutto in risposta con il dritto, sembrando poco sicuro del colpo. Il servizio a volte sembra troppo elementare e la posizione del corpo non sempre adatta a un gioco attivo».