AAA Arbitri cercansi
La necessità d'infoltire le fila del corpo arbitrale federale è da sempre stato uno dei compiti principali del Settore arbitrale e negli anni si sono seguite diverse strade per attirare nuovi adepti, onde rimpiazzare i colleghi, che, data l'età avanzata, non erano più disponibili e per cercare, comunque, d'incrementare il numero totale dei direttori di gara.
Il problema non è stato nei decenni risolto e, pur avendo a disposizione, al momento, un numero di arbitri sufficiente a coprire le necessità federali, siamo ben lungi da una situazione numerica ottimale. Per intenderci, riusciamo sì a coprire l'attività individuale e quella a squadre a livello nazionale, ma, non avendo una distribuzione omogenea sul territorio del personale arbitrale, a volte dobbiamo spostare colleghi per soddisfare tutte le esigenze, facendo far loro delle trasferte lunghe e, soprattutto, costose per le casse federali.
È ovvio che compito precipuo del Settore arbitrale è, oltreché garantire il servizio richiesto dalla Federazione, anche di farlo cercando di ottimizzare le spese. Se per arbitrare una serie B2 maschile abbiamo un arbitro sul luogo di gara e non a 100 chilometri di distanza, è evidente che risparmiamo sui costi. Dobbiamo cercare di creare le condizioni perché ciò accada in tutta Italia e non solo in alcune realtà locali.
Partendo da questo presupposto, abbiamo fatto alcune valutazione dalle quali sono emerse delle proposte di modifica al Regolamento del Settore Arbitrale, con l'intento di favorire il reclutamento di nuovo personale e garantire costi minori del servizio.
Il Consiglio Federale, ottenuto il via libera da parte del C.O.N.I., ha approvato queste modifiche nella riunione dello scorso dicembre e tali modifiche sono, quindi, attualmente in vigore. In estrema sintesiriguardano:
1) La riduzione dei vincoli per accedere allo status di A.G.A. (ASPIRANTE GIUDICE ARBITRO)
2) La semplificazione dell'organizzazione dei Corsi di formazione per i nuovi A.G.A.
Riguardo ai vincoli, finora un atleta tesserato per una società che svolgeva attività a livello nazionale non poteva acquisire la qualifica di A.G.A., con la modifica approvata può, invece, ottenerla partecipando all'apposito Corso di formazione. L'unico vincolo che rimane a questo atleta/A.G.A. è che non potrà mai essere designato per arbitrare incontri a squadre nel girone di campionato che includono compagini della sua società. Il vincolo, doveroso, ci garantisce di evitare situazioni improprie, con un atleta/A.G.A. che in una giornata arbitri un giocatore che in successivo incontro a squadre si ritroverà come avversario al tavolo da gioco.
Riteniamo che questa riformulazione del vincolo per acquisire la qualifica di A.G.A. possa permettere a molti tesserati che, non vogliono smettere di giocare per fare l'arbitro, d'incominciare comunque ad arbitrare ed eventualmente, col tempo, di fare una successiva scelta definitiva, dedicandosi alla carriera arbitrale e "attaccando la racchetta al chiodo", come si suol dire.
La seconda modifica demanda ai F.A.R. (FIDUCIARI ARBITRI REGIONALI) le competenze per l'organizzazione e l'effettuazione dei corsi di formazione arbitrale ai quali è obbligatorio partecipare, come sopra precisato, per ottenere la qualifica di A.G.A. Finora questi corsi erano organizzati direttamente dal Settore arbitrale e dovevano prevedere la presenza obbligatoria, come docente, di uno dei formatori arbitrali federali.
L'esperienza di questi anni ci ha dimostrato che questa procedura, sia pur ineccepibile dal punto di vista formale e sicuramente ottimale per fornire un corso di formazione adeguato ai candidati A.G.A., comportava, però, un ampliamento dei tempi per l'organizzazione di detti corsi tenuti, perlopiù, a livello interregionale e che per tal motivo comportavano anche spese di trasferta per i candidati, non sempre coperte totalmente dei Comitati Regionali.
Con questa modifica e assicurando, comunque, per lo svolgimento dei corsi, ai F.A.R. interessati il materiale necessario, che verrà fornito da Andrea Abascia, in qualità di responsabile per la formazione arbitrale, pensiamo e speriamo di non perdere possibili nuovi A.G.A. per tempi di attesa troppo lunghi e/o eccessive spese di viaggio per partecipare ai corsi e diventare A.G.A.
Riteniamo che, sul medio/lungo periodo, queste innovazioni ci possano consentire un afflusso di nuove leve arbitrali, delle quali, ripeto, abbiamo sicuramente bisogno. Ovviamente ci vorrà la volontà di tutti (struttura federale, F.A.R., Comitati Regionali) per poter comunicare questa possibilità ai tesserati della nostra Federazione e rendere concreto questo progetto, che riteniamo importante. Grazie a tutti coloro che riterranno di potersi impegnare per il raggiungimento di questo fine.