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Progetto Italia, investimento dal rischio ponderato

Di Matteo Quarantelli

Progetto Italia, investimento dal rischio ponderato

Al termine di ogni anno, si avviano le fasi di rendicontazione e di analisi del consuntivo in ogni Organizzazione che si rispetti. Una indagine retrospettiva che richiede altrettanto impegno e rigore quanto ciascuna fase di costruzione di un buon progetto.

Un’azione che deve essere anche essa valutata e ponderata al fine di poter mettere in relazione le strategie, i profili di intervento, le risorse destinate, le attività svolte e i risultati ottenuti.

Anche il Progetto Italia quindi viene sottoposto a una attenta analisi proprio da parte di chi (Consiglio Federale) ne è proponente e sostenitore.

Ricordiamo intanto che tale iniziativa racchiude tutti gli interventi adottati per promuovere e sviluppare la pratica sportiva e non solo nella sua dimensione agonistica.

La precisazione è importante poiché lo sport (anche il tennistavolo, quindi) prende vita nei fine settimana, in occasione e durante le competizioni, ma anche e forse soprattutto si realizza nel tempo intercorrente fra una gara e la successiva, decisamente più ampio in un rapporto almeno 5:2.

Il Progetto Italia pertanto cerca di sollecitare la più efficace organizzazione e gestione della pratica sportiva, nelle dimensioni di base e di Alto Livello.

E quindi, ogni anno di più, promuovendo tutti gli step che, dal reclutamento in avanti, caratterizzano una pratica sportiva non casuale, stimolante, in poche parole qualificata.

In quale modo ci si potrebbe formare una compiuta idea della coerenza, dell’utilità di questo progetto?

Art 11 1Proviamo a rispondere a questa domanda analizzando i punti chiave del processo che ha permesso di maturare scelte di impatto rilevante sul budget federale.

Analizziamo in particolare la strategia che sostiene gli investimenti.

Si è immaginato un duplice impegno che potesse garantire, da una parte, l’attività delle Squadre Nazionali e del Centro Federale di Formia, dall’altra, incentivare l’attività delle società sportive e dei Comitati territoriali.

Un profilo di rischio consapevole, che abbraccia l’intero processo della pratica sportiva dalla fase di reclutamento fino a quella dello sport di Alto Livello. Una Visione che suggerisce l’integrazione delle risorse federali con quelle societarie, nella prospettiva di far crescere non solo “il centro” ma anche la “periferia” del movimento sportivo. In questo senso l’incentivazione delle società sportive viene concepita perché vi sia un ulteriore slancio nella formazione degli atleti verso una dimensione di confronto internazionale. Le risorse utilizzate sono state significativamente destinate a sostenere non solo l’organizzazione e gestione delle attività di preparazione e di gara degli Atleti di più elevata qualificazione, ma anche dei più giovani e meno esperti, anche in ambito territoriale.

Anche questa soluzione esprime l’esigenza di sostenere il vertice della piramide sportiva ma anche la sua base che è appunto il principale “serbatoio” del nostro e di qualunque movimento sportivo (in qualunque modo si osservi la piramide, anche rovesciata).

Queste opportunità esprimono un agire che in parte è concentrico, poiché destina risorse per l’attività Federale, in parte si esprime eccentricamente, favorendo la partecipazione di tutti i protagonisti della pratica.

Fattori decisamente fra loro concorrenti, ma anche, potenzialmente confliggenti.Art 11 2

Un quesito potrebbe infatti sorgere: un importante impegno destinato allo Sport di base potrebbe sottrarre risorse all’attività di Alto Livello?

La risposta deve essere individuata nella Mission attribuita agli Organi FITeT dal Comitato Olimpico: ovvero di agire nella prospettiva di utilizzare una strategia per garantire una dimensione “a tempo pieno” agli Atleti delle Squadre Nazionali (il Centro Federale quale imprescindibile motore) e quindi di ricerca d risultati sportivi internazionali, ma anche di sollecitare una crescita della cultura e dell’organizzazione dei nostri Organi territoriali e delle Società Sportive.

Se infatti riteniamo di poter ampliare la dimensione quantitativa e qualitativa della pratica in Italia, la FITeT potrà veder crescere i propri risultati non solo con il proprio impegno, ma anche con quello dei propri associati.

In questa prospettiva debbono essere inquadrati altri e ulteriori aspetti che arricchiscono e integrano il progetto. Ad esempio l’organizzazione di eventi agonistici internazionali che la nostra Federazione ha realizzato nel corso del 2017, con il desiderio di far partecipare tanti nostri Atleti al confronto sportivo più qualificato. Il culmine può essere individuato nella bella edizione dei Campionati del Mondo Juniores di Riva del Garda, che hanno ben testimoniato i valori del tennistavolo planetario.

Al fianco di queste importanti manifestazioni, tante altre sono state dedicate ai più giovani, grazie al Trofeo CONI, alla Coppa delle Regioni e al Ping Pong Kids.

E’ bene infine considerare che elemento chiave della riuscita di questa, come di qualunque iniziativa, sono le persone direttamente coinvolte: i protagonisti di questo cambiamento sono atleti, tecnici, dirigenti e familiari, cui si richiede non solo impegno e passione, ma anche una importante volontà di crescita.

Non è quindi un caso che molte delle attività proposte siano destinate a sviluppare le loro competenze. Non solo nella dimensione più visibile e concreta delle conoscenze e delle abilità, ma anche del loro saper essere entusiaste, motivate e disponibili ad arricchire il proprio potenziale umano, relazionale e professionale.

Art 11 Uno stage del ProgettoItaliaUno stage del Progetto Italia

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