Giorgio La Rocca:«Orgogliosi della nostra A2, con un occhio di riguardo anche all'avviamento»
Da qualche settimana ha esordito in serie A2 maschile, raggiungendo l'apice della sua giovane storia. Come dice il nome, Il Circolo Prato 2010 è nato sette anni fa. «Quando mi sono stabilito a Prato per motivi professionali - ricorda il vicepresidente Giorgio La Rocca - con un gruppo di amici appassionati abbiamo riportato in città il tennistavolo delle categorie nazionali. C'è stata una fusione fra un club di Palermo, la mia città di origine, e il Csi Prato da cui è nata la società attuale. Gradualmente abbiamo fatto crescere una realtà pongistica in un ambiente ben predisposto dai successi del passato. Oggi la società può contare su un gruppo dirigente solido, anche grazie alla presenza del presidente Emanuele Bartolini , che ha da sempre contribuito alla causa dello sport pratese, prima nel ciclismo per poi innamorarsi del tennistavolo».
A Prato il grande tennistavolo da quanto mancava?
«Il Centroscarpa conquistò tre scudetti consecutivi dal 1985 al 1987. Vi giocavano i migliori di allora come Massimo Costantini, Stefano Bosi e Roberto Giontella. Fra gli atleti di casa c'era Paolo Gori, che dopo oltre 20 anni ha ripreso a praticare il tennistavolo con noi».
Da cosa avete iniziato?
«Ci siamo preoccupati di fare tornare a Prato quegli atleti che si erano allontanati, non essendoci una società che potesse accoglierli. Il primo è stato Simone Cini, che era tesserato per il Bernini Livorno ed è stato l'artefice, assieme a me, delle promozioni dalla B2. Lo hanno seguito Francesco Giannini, che giocava per il Poggibonsi, e Fabio Cola, che militava nel Ciatt Firenze, ma era residente a Prato. Grazie all'entusiasmo dei nostri dirigenti abbiamo poi trovato l'opportunità di far venire Fatai Adeyemo, che è alla sesta stagione con noi».
Vi conoscevate?
«Piuttosto bene, perché Fatai aveva giocato nella mia squadra di Palermo in serie A nel 1992-'93. Si è tesserato con noi nel 2011-2012 ed è stato lo sparring e allenatore dei primi anni. Siamo poi riusciti a fare crescere il settore tecnico con l'aiuto di Christian Ghelardi, prima del recente arrivo di Andrea Del Tomba. Con lui lavora una risorsa per noi molto importante come Gianluca Barducci. Andrea si occupa dell'agonismo, Gianluca degli amatori e insieme seguono i bambini».
Avete avuto innesti di rilievo anche sul fronte degli atleti.
«In estate ci siamo rinforzati, ingaggiando un pongista di valore come Lorenzo Ragni, che occupa il nono posto nella classifica nazionale, e Dario Loreto, che è di Firenze e negli ultimi anni ha disputato campionati fuori regione. A Prato ha ora trovato una giusta collocazione dal punto di vista logistico e abbiamo creato le condizioni per farlo tornare a esprimersi ai livelli che merita».
Nel 2010 da quale serie siete ripartiti?
«Dalla B2 e siamo subito stati promossi in B1 con Cini, me e Nicola Giannoni. Dopo essere retrocessi, nel 2014, con Fatai, e Francesco Giannini siamo risaliti in B1. Nel frattempo avevamo iniziato un'attività con i giovani, attraverso un piccolo centro di avviamento allo sport, e anche le squadre sottostanti sono cresciute. Oggi, oltre alla A2, abbiamo la B2, che include me, Giannini, Fausto Mazzocco, Cini e l'iraniano naturalizzato Mahdiyar Alì Reza. Siamo nel girone D, che si annuncia molto competitivo. In ambito regionale schieriamo cinque compagini di C2 e D. I tesserati agonisti sono poco più di trenta e, nel complesso, coloro che frequentano la palestra sono una cinquantina».
Fra i veterani fate furore.
«Agli ultimi tricolori di Terni, abbiamo vinto tutti i titoli Over 50, grazie ad Adeyemo che ha fatto tripletta in singolare, nel doppio con me e nel misto con Elisabetta Loaldi del Regaldi Novara. Io e Fatai siamo anche in A1 a squadre. Lui è un grande ed è abituato a vincere medaglie. Ai Campionati Italiani di seconda categoria ha sfiorato il podio, non sfruttando un match-point nei quarti contro Piccolin, al termine di un torneo disputato in modo pazzesco. Se avesse vinto avrebbe incontrato Ragni e sarebbe stato una sorta di futuro derby».
Come vi state muovendo in ambito giovanile?
«La nostra politica societaria è stata quella di perfezionare i ragazzi che erano già formati o comunque interessati a svolgere un’attività agonistica , consentendo loro di crescere tecnicamente . Il progetto promozionale e di avviamento rivolto ai bambini è invece sostanzialmente iniziato quest'anno, perché abbiamo un settore con tecnici dedicati, per l’appunto Del Tomba e Barducci».
Le donne come rientrano nei vostri programmi?
«Abbiamo creato uno spazio rivolto a loro e pubblicizzato con un " volantino rosa", che distribuiamo per cercare di fare avvicinare al tennistavolo persone adulte a scopo ludico. Mettiamo loro a disposizione un tecnico dalle 19 alle 21 del mercoledì e dopo le 21 del venerdì».
Dove svolgete la vostra attività?
«Nella palestra scolastica del Liceo Copernico abbiamo la sede dei nostri allenamenti, prevalentemente in orari serali, tranne nei due giorni, il lunedì, dalle 19 alle 20, e il giovedì, dalle 18,30 alle 19,30, in cui portiamo avanti il centro di avviamento. Le partite del campionato di A2 vengono invece disputate nel Palazzetto dello Sport delle scuole medie Buricchi, dotato di una buona capacità ricettiva adatta a valorizzare l'evento. La speranza è che il potenziamento del progetto ci consenta di trovare una struttura con i tavoli fissi, che ci farebbe fare veramente il salto di qualità decisivo. Non ritengo che si possa prescindere da un concetto di circolo del tennistavolo. Affinché il nostro sport si sviluppi in modo organico sul territorio, le società devono uscire dalla scuole per rientrare nei circoli».
Per quanto riguarda l'agonismo?
«La nostra squadra di serie A2 si allena tre giorni alla settimana, lunedì, martedì e giovedì, nella nostra palestra con la B2 e la C. Da quest'anno, oltre alle sessioni tecniche curate da Del Tomba, abbiamo il preparatore atletico Marco Mannias, che è venuto a contatto con il nostro sport e se n'è innamorato, mettendo a punto degli esercizi specifici, che vengono svolti il lunedì e il giovedì, dopo le due ore al tavolo. Il gruppo coinvolto e tutto l'ambiente hanno reagito molto positivamente a questa novità».
L'anno scorso vi aspettavate la promozione in A2?
«Era certamente un traguardo alla nostra portata anche nella stagione precedente, in cui eravamo arrivati primi a pari merito con il TT Acsi Pisa e non ce l'avevamo fatta per un solo set di differenza negli scontri diretti. Al secondo tentativo è andata meglio e siamo diventati l'unica società toscana in serie A con l'Apuania Carrara».
Rimanete ambiziosi anche nel nuovo campionato?
«Il girone B ha uno standard molto alto e non ci sono squadre materasso. Nessun risultato è scontato. Non ci poniamo un obiettivo, ci stiamo allenando al meglio e in campo otterremo ciò che ci meriteremo. Se ci sarà la possibilità di lottare per il vertice, non ci tireremo indietro».