Amine Kalem e Samuel De Chiara:«Questo argento è solo l'inizio»
Dopo i due ori e il bronzo ai Campionati Mondiali di Bratislava, l'Italia si è aggiudicata una medaglia d'argento a squadre anche agli Europei di Lasko. L'hanno conquistata in classe 9 Amine Kalem e Samuel De Chiara, che hanno giocato insieme per la prima volta in una grande manifestazione. L'idea della coppia è nata sostanzialmente a giugno, al termine dell'Open di Bayreuth, in Germania, dopo che a Bratislava Kalem aveva gareggiato in classe 10 con Lorenzo Cordua.
«Nel torneo tedesco - ricorda De Chiara, che è un classe 8, - dell'Italia eravamo solo io e Amine e Andrea Borgato e Federico Falco in classe 1 e abbiamo pensato di fare squadra. C'era già capitato in un Open in Belgio, ma da allora erano passati due anni. Siamo andati bene, arrivando in finale e perdendo contro i giapponesi, vicecampioni del mondo. Il direttore tecnico Alessandro Arcigli ha capito che la coppia funzionava e allora a Lignano Sabbiadoro, nello stage prima di partire per la Slovenia, ci ha affidati al tecnico Donato Gallo e insieme a lui ci siamo allenati duramente in doppio, che è un punto determinante, essendo il primo match. Abbiamo fatto numerosi allenamenti al cesto con Donato e sviluppato molti schemi che avevano l'obiettivo di simulare le situazioni-partita contro Massimo Pischiutti ed Erik Bertolini, del Rangers San Rocco. Quel tipo di lavoro studiato da Arcigli e Gallo è risultato utilissimo. Agli Europei eravamo fiduciosi, non certo però al punto da pensare di raggiungere la finale».
Invece l'inedito duo ha fatto mirabilie. «Abbiamo delle caratteristiche - afferma Kalem - che ci permettono di essere molto compatibili. Quando gioco con un destro come me, per andare sulla pallina devo girargli attorno. Samuel, invece, è mancino e quindi a me basta compiere dei piccoli passi avanti e dietro. Lui entra con il diritto ed esce a destra e io faccio lo stesso a sinistra. . Quando disputo il doppio con Samuel mi pare di essere da solo in campo, perché non c'è nessuno che mi ostacoli con i suoi movimenti. In più quando lui risponde con il puntino lungo sul rovescio, mette spesso in difficoltà l'avversario e a me la palla arriva comoda, per accelerare e dare pressione. In questo modo abbiamo il gioco in mano. In futuro dovremo anche perfezionare i nostri schermi, per evitare magari talvolta di forzare e cercare invece di piazzare la pallina fuori della portata degli altri giocatori».
Nel girone Kalem e De Chiara sono stati sorteggiati con i campioni del mondo in carica della Svezia. «Giocano insieme da molto tempo - racconta Amine - e possiamo essere orgogliosi di averli battuti. Donato Gallo ci ha detto che avremmo girato la formazione, puntando sul doppio. Loro hanno vinto primo e terzo set e noi il secondo e il quarto. Nel quinto nei primi cinque punti avrebbe dovuto essere un giro favorevole a loro, che avrebbero cercato di spingere su Samuel. Abbiamo stretto i denti e siamo rimati attaccati ai punti. Siamo riusciti a metterli in difficoltà e di lì in poi non c'è più stata storia. Samuel nel primo singolare ha perso per 3-0 contro il difensore Gustafsson, il loro numero 1 che si era classificato secondo nell'individuale e mi aveva battuto nel girone, e io nel secondo ho avuto la meglio per 3-0 su Andersson. Ci siamo piazzati primi e siamo approdati in semifinale in una posizione di vantaggio».
La sfida è stata infatti quasi una formalità. «I finlandesi contro di noi - osserva Samuel - hanno rischiato, perché hanno puntato sul doppio e girato la formazione, schierando il loro numero 1 Miettinen nell'ultimo singolare contro di me e il 2 Lallo nel primo contro Amine. Invece in doppio abbiamo iniziato bene e finito meglio e il match è diventato in discesa. In finale contro il Belgio abbiamo perso il doppio. Devos e Despineux si vede da come si muovono che sono affiatati. La nostra intesa ha avuto poco tempo per consolidarsi, ma sono convinto che se andremo avanti così in futuro potremo fare ancora molto bene. Questo argento è solo l'inizio. Nella prima fase loro hanno giocato molto bene e noi piuttosto male. È stato comunque un set utile, che ci ha permesso d'iniziare meglio il secondo. Di li in poi c'è stato equilibrio. Purtroppo siamo stati in vantaggio sia nel secondo sia nel quarto parziale e li abbiamo persi entrambi. I belgi hanno fatto le cose giuste nei momenti giusti, mentre noi abbiamo sbagliato due o tre palline abbastanza facili. Alla fine sono stati quelli i punti che hanno fatto la differenza. È andata come è andata, siamo comunque soddisfatti di questo risultato».
Nei singolari De Chiara in classe 8 ha fatto il suo dovere, aggiudicandosi nel girone il match alla sua portata contro il norvegese Jacobsen. Kalem, invece, dopo il bronzo alle Paralimpiadi di Rio, aveva nel mirino una medaglia, invece è uscito nei quarti contro lo spagnolo Perez Gonzalez, da lui superato ai Giochi nella finale per il terzo e il quarto posto. «L'iberico aveva una gran voglia di prendersi la rivincita. Ha conquistato il primo set per 11-8, poi nel secondo ho avuto io una palla per chiudere sull'11-10 e l'ho messo in difficoltà, ma è riuscito lo stesso a recuperare. Se fossimo andati 1-1, la situazione sarebbe cambiata. Diciamo che non giocato con la cattiveria che avevo a Rio. Ritengo comunque di essermi impegnato al massimo e imparerò da questa sconfitta per la prossima volta in cui me lo ritroverò davanti».
Per aumentare le sue chance di qualificazione ai Mondiali individuali del prossimo anno, De Chiara parteciperà all'Open del Belgio a Sint-Niklaas a fine ottobre e all'Open di Spagna ad Alicante a inizio novembre. Kalem invece è già certo di andare alla rassegna iridata, con il suo quinto posto nel ranking internazionale, e tornerà in gara negli Open internazionali nel 2018 . Entrambi al rientro dalla Slovenia non hanno avuto il tempo di staccare la spina e sono subito entrati in scena nei campionati a squadre: Amine in A2 con il Tennistavolo Romagnano e Samuel in C1 con l'Eppan Tischtennis Raiffeisen.