Questo sito web utilizza i cookies per offrire una migliore esperienza di navigazione, gestire l'autenticazione e altre funzioni.

Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento, l'utente esprime il suo consenso all’utilizzo dei cookies sul suo dispositivo. Visualizza la Privacy Policy

Approvo

La Commissione Rosa della FITeT Calabria, al servizio del tennistavolo femminile

Di MARIA CALLEA MONICA CRISPO

Podio femminile ai Campionati Regionali
Podio femminile ai Campionati Regionali

Si sente spesso parlare della necessità di fare qualcosa a favore del tennistavolo femminile, in palese difficoltà, e in Calabria, con l'avvio del nuovo Comitato Regionale, presieduto dal confermato Giuseppe Petralia, si è deciso di "prendere il toro per le corna", creando un'apposita Commissione Rosa che se ne occupi. La compongono Monica Crispo e Maria Callea, due atlete di quinta categoria. La famiglia di Monica, che insegna alle scuole medie ed è dunque sensibile anche all'aspetto giovanile, vive per il tennistavolo. Non per nulla ha rilevato la società dall'ex Kroton, dando vita nella scorsa estate al TT Cosenza, che ha una trentina d'iscritti e il cui presidente è Francesco Maria Piraino, marito di Monica. I tre figli sono tutti pongisti: la 16enne Miriam nella categoria Juniores, il 13enne Mario fra gli Allievi e il decenne Carlo fra i Giovanissimi. «Girando per i tornei - racconta la Crispo - mi sono resa conto che molte ragazze, intorno ai 14-15 anni, lasciano l'attività. Siccome i nostri numeri sono già piccoli, diventa difficile trovare delle gare che ci permettano di confrontarci, a meno di disputare tornei nazionali. Ho ritenuto che bisognasse impegnarsi per provare a cambiare la situazione e ho espresso le mie perplessità, che mi ero accorta dai forum essere condivise da parecchie altre atlete, al presidente Petralia. È nata l'idea di dare vita a una Commissione formata da donne, coinvolgendo anche Maria Callea. La nostra Regione è lunga 300 km e abbiamo deciso di dividerci i compiti: io mi occupo della parte nord, relativa alla Provincia di Cosenza, e Maria del sud, con Reggio Calabria».Art 10 Maria Callea al tavolo rdmMaria Callea al tavolo

«Il progetto - spiega Monica - prevede dunque di partire con degli stage tutti al femminile, cui partecipino le atlete a prescindere dall'età, in modo da consentire, oltre alle condizioni per una crescita tecnica, anche dei momenti di aggregazione. Se si creano delle amicizie, diventa più piacevole praticare uno sport. Il primo raduno, di uno o due giorni, potrebbe essere già a febbraio e potremmo ospitarlo noi al TT Cosenza. Saranno invitate tutte le praticanti calabresi. Si potrebbe poi anche organizzare ogni anno un periodo di una settimana in cui tutte le pongiste di una Regione, o di due o tre Regioni limitrofe, potessero stare insieme, per giocare, confrontarsi e svolgere anche altre attività».

Anche Maria Callea, che si occupa di contabilità per un'attività commerciale, è un'appassionata:«Giocavo parecchio, e anche benino, quando ero più giovane, poi ho sospeso per 15 anni e ho ripreso da due, ma senza velleità agonistiche. Il tennistavolo è una disciplina che mi ha sempre divertito e mi è piaciuta l'idea di tornare a interessarmene. In famiglia è sempre stato il nostro sport e ho un fratello che continua a praticarlo in una società della Provincia di Milano. Purtroppo non è cambiato nulla rispetto ai miei tempi e le ragazzine sono sempre poche. È un ambiente soprattutto maschile e dunque non stimolante per delle bambine che desiderino iniziare. Con Monica vogliamo metterci a disposizione, per cercare di sviluppare le condizioni che permettano la crescita del settore femminile. Sono tesserata per il Tennistavolo Casper e abbiamo alcune piccole atlete. Stiamo cercando di creare un vivaio. C'è una scuola e in palestra facciamo esclusivamente tennistavolo. Ho anche intenzione d'iscrivermi a un corso per tecnici».

Art 10 Gruppo del Tennistavolo CosenzaGruppo del Tennistavolo Cosenza   Art 10 La famiglia Piraino al completo rdm La famiglia Piraino al completo

Ecco dunque la relazione preparata da Monica e Maria, che è stato il punto di partenza del lavoro intrapreso dalla Commissione Rosa.

Queste le problematiche emerse per il settore femminile:

  1. 1.Alto tasso di abbandono nella pratica del tennistavolo soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni;
  2. 2.Promozione settore femminile: difficoltà di “arruolamento” della bambina pongista, poiché lo sport è “viziato” da connotati prettamente maschili;
  3. 3.Scarsa partecipazione a tornei e campionati;
  4. 4.Disinteresse da parte di molte società nell’investire nel tennistavolo femminile, preferendo e investendo esclusivamente in quello maschile;
  5. 5.Poca conoscenza da parte dei tecnici della gestione del “gruppo femminile”.

Art 10 Arianna Creaco talento emergente del Casper rdmArianna Creaco talento emergente del CasperAnalisi e proposte emerse:

  1. 1.Alto tasso di abbandono: è emerso che le soluzioni, per affrontare questa problematica, si possono trovare affrontando due aspetti:

-       Formazione dei tecnici. Da studi fatti sul vissuto femminile legato alla prestazione sportiva è emerso che questo è molto diverso da quello maschile. Le società hanno bisogno di allenatori preparati, che siano in grado di variare le proposte tecniche e agonistiche anche tenendo conto della psicologia femminile, che richiede un’attenzione maggiore all’aspetto relazionale piuttosto che a quello della competizione.

-       Motivare le società. Alcune non hanno tra i loro interessi quello di far nascere una nuova sezione all’interno della loro realtà. Questo fa sì che, gli sforzi per promuovere il settore femminile, siano ridotti rispetto a quelli che si profondono nell’ambito maschile, con conseguente riduzione della presenza di donne tesserate in Federazione. Una proposta è quella di incentivare tutte le società che si vogliono iscrivere al campionato ad avere una percentuale di presenze sul campo di giocatrici nelle loro squadre.

  1. 2.Promozione del settore femminile: le difficoltà riscontrate dalle società presenti a questo tavolo di discussione nel contattare, convincere ed ”arruolare” le nuove pongiste si possono riassumere tutte in un unico punto e in un’unica necessità: bisogna cambiare il look al tennistavolo! Per fare quest’operazione bisognerebbe che la FITeT investisse sulla creazione di un modello spendibile all’interno di una società che ormai fa dell’apparire uno dei suoi must. Le atlete, e le giovani in particolare, sono molto sensibili a tutto ciò che fa tendenza ed è social, di conseguenza questo potrebbe essere un nuovo canale da utilizzare per sostenere lo sviluppo di questo sport, allargando così la base. La visibilità è poi un altro nodo sul quale bisogna far leva per avvicinare nuove pongiste: tra le varie proposte, buona è quella di utilizzare tutti i canali mediatici per parlare di tennistavolo, partendo dai semplici giornalini scolastici per arrivare a piccole emittenti.
  2. 3.Scarsa partecipazione a tornei e campionati: fermare l’emorragia delle atlete e la diminuzione di presenze femminili in campionati e tornei sono ovviamente problematiche correlate. Come detto in precedenza, per la psicologia femminile l’aspetto relazionale è predominante, quindi creare un ambiente in cui l’atleta “stia bene” diventa per la società una priorità, al fine di fidelizzare la propria giocatrice. L’organizzazione del terzo tempo a fine partita, la formazione del tecnico (vedi sopra) e il creare occasioni d'incontro e scambi relazionali, sono a nostro parere, una buona strategia per far nascere nelle pongiste, di qualsiasi età, il senso di appartenenza e per ridurre, se non eliminare, la possibilità di abbandono.

Una proposta è quindi di organizzare, con cadenza mensile, stage di allenamento riservati esclusivamente a questo settore, che puntino a sviluppare, oltre al fondamentale aspetto tecnico e tattico, anche quello motivazionale.

Inoltre, si potrebbe consentire alle atlete di gareggiare anche nei tornei maschili (sempre in base al livello), in modo tale da incentivarle a iscriversi, poiché nei tornei femminili vi è spesso una scarsa partecipazione e in alcuni casi addirittura questi non vengono disputati, per la mancanza o quasi di iscritti.

Per incentivare il settore a livello nazionale, sarebbe bello poter organizzare per un periodo all’anno una SETTIMANA DEL TENNISTAVOLO FEMMINILE, in cui tutte le atlete sul territorio si incontrassero e riunissero per allenarsi e divertirsi insieme, magari prendendo contatti con una serie di operatori turistici specializzati.

Art 10 Maria e le ragazze del TT Casper rdmMaria e le ragazze del TT Casper         Art 10 Monica e la figlia Miriam rdmMonica e la figlia Miriam         Art 10 La squadra di serie B del Tennistavolo Casper rdm La squadra di serie B del Tennistavolo Casper 

Numeri precedenti 2018

copertina rivista febbraio 2018 copertina rivista marzo 2018 copertina rivista anno 14 numero 3 aprile 2018 copertina rivista giugno 2018 copertina rivista agosto 2018 copertina rivista settembre 2018 copertina rivista novembre 2018