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Il dt paralimpico Alessandro Arcigli analizza i trionfi di Giada Rossi e Amine Kalem alla Copa Tango

Di Alessandro Arcigli

Kalem podio singolare classe 9
Kalem podio singolare classe 9

Giada Rossi e Amine Kalem hanno vinto tre ori nella XIV edizione della Copa Tango a Buenos Aires. Entrambi sono stati in gara nel singolare, mentre a squadre è stato impegnato solo Amine, dal momento che Giada non avrebbe avuto la possibilità di affrontare atlete della sua stessa classe e sarebbe stata costretta a incontrare ancora pongiste con una disabilità minore. 

La manifestazione era la prima valida per la qualificazione ai Campionati Mondiali del 2018 e Giada ed Amine, vincendo le rispettive gare di singolo, sono riusciti a confermare le fantastiche prestazioni offerte a Rio.

Art7 Giada AlessandroArcigliGiada Rossi con Arcigli Si è iniziato con i gironi di qualificazione dei tornei di singolare e la Rossi in classe 2-5, dopo aver battuto per 3-0 (11-8, 11-6, 11-1) l'argentina Nayla Soledad Kuell, non ha lasciato set neppure alla cilena Tamara Isabel Monsalve Leonelli (11-8, 11-3, 11-4). Ha avuto, invece, parecchi problemi contro la colombiana Nelly Paola Sanchez Alarcon, che è atleta di tre classi superiore alla sua (5 contro 2) ed è stata costretta a rimontare da 0-2 e 4-9 al terzo set fino a riuscire a vincere per a 3-2 (10-12, 9-11, 13-11, 11-9, 11-6). Successivamente Giada ha battuto facilmente in semifinale per 3-0 (11-3, 11-9, 12-10) la colombiana Sara Zoar Leon Darabos e in finale per 3-1 (5-11, 11-6, 11-6, 11-9) l’argentina Maria Costanza Garrone.

Quest'ultima partita merita di essere approfondita, in quanto l'argentina è atleta di classe 2, come Giada, ed è una giovanissima in netta ascesa. La Garrone, infatti, vive ormai da due anni al centro federale paralimpico argentino, che ha sede al Cenard di Buenos Aires, insieme ad altri 11 atleti della Nazionale assoluta e a 20 giovanissime promesse. Questa scelta professionistica sta dando i suoi frutti e Maria Costanza è stata avversaria temibile per la nostra campionessa. Giada, infatti, non è al massimo della forma: il post Rio è stato, giustamente, caratterizzato più da feste che da allenamenti e il gioco ne è stato condizionato. Sono stati i servizi, specie quelli corti, a essere penalizzati dalla scarsa quantità di allenamento e la tattica ne ha risentito oltre modo.

Art7 Amine azione Copa TangoAmine in azione            Art7 Giada azione BuenosAiresGiada in azione

L'essere riuscita a vincere il torneo, nonostante un gioco deficitario, ha dimostrato ancora una volta la grande forza mentale della friulana, tesserata con i Rangers di Udine e allenata da Marino Filipas. È la determinazione, oltre all'intelligenza tattica, la caratteristica peculiare della pongista di Zoppola, che, ancora una volta, ha dimostrato nelle difficoltà doti fuori dal comune.Art7 Amine DarioAndresNeiraAmine con Dario Andres Neira

Amine Kalem in classe 9, dopo il ritiro del peruviano Christian Junior Veliz Suarez, ha dominato per 3-0 (11-4, 11-5, 11-5) il cileno Manuel Felipe Echaveguren Farias e si è classificato primo del suo girone. Poi in semifinale, ha sconfitto per 3-1 (11-6, 11-5, 11-13, 11-7) il cileno Valentin Rene Letelier Mendoza e nell’atto conclusivo si è imposto

Art7 GiadaRossi podio singolare classe2 5Giada Rossi podio singolare classe2

per 3-0 (11-7, 11-8, 11-3) sul cileno Manuel Felipe Echaveguren Farias. Poco da dire sulle prestazioni di Kalem, pongista di livello assolutamente superiore agli avversari.

Anche a squadre, nonostante i rivali fossero anche di classe 10, Amine era talmente certo della sua superiorità tecnico-tattica da decidere di schierarsi solo in doppio con l'argentino Dario Andres Neira, riuscendo, così, a vincere l'oro senza nemmeno disputare un singolare.

Con la Copa Tango si chiude una stagione trionfale, che ha visto i pongisti paralimpici salire sul podio a Rio 2016 e ottenere, nella stessa manifestazione, un quarto posto a squadre e tre prestigiosi quinti posti individuali. Adesso si riparte per un nuovo quadriennio, con prospettive sempre più rosee.

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