MICROFONI AI TECNICI: DI RITORNO DALLA REPUBBLICA CECA E DALLA SVEZIA, SI GUARDA ALL'OPEN DI ITALIA
Il mese di febbraio ha visto juniores e cadetti azzurri impegnati prima nell'Open di Repubblica Ceca e poi in quello di Svezia, ideali prologhi della grande partecipazione all'Open d'Italia, in programma a Lignano Sabbiadoro dal 9 al 13 marzo. A Hodonin hanno gareggiato come Federazione, guidate dai tecnici Maurizio Gatti e Antonio Gigliotti, Arianna Barani, Jamila Laurenti, Martina Nino, Valentina Roncallo, Marcella Delasa, Emilia Manukyan e Veronica Mosconi, perché Matteo Mutti, Alessandro Cicchitti e Simona Ettari sono stati seguiti nel corso della trasferta dai loro tecnici societari. Il bilancio è stato impreziosito dalla conquista di due medaglie di bronzo nei doppi, da parte della Laurenti e di Cicchitti. «Peccato per Jamila - spiega Gigliotti - perché in semifinale era in vantaggio per 2-1 e 9-8 nel quarto set. Era solo la seconda volta che giocava il doppio con la slovena Katarina Strazar ed è necessario più tempo per trovare il giusto feeling. Nel singolare la Laurenti deve crescere, perché ha un gioco aggressivo, ma dopo un po' le avversarie si abituano al suo diritto. Ha ampi margini di miglioramento sia tecnicamente sia nel movimento sulle gambe.
Per quanto riguarda le altre ragazze, si vede che non sono ancora abituate a esprimersi a questi livelli. Hanno fatto quello che potevano, ma è troppo poco per competere in ambito internazionale. Molto dipenderà soprattutto dall'allenamento quotidiano che svolgeranno presso le loro società. Devono alzare il loro standard, oltre ad avere un po' più di spregiudicatezza quando entrano in campo. C'è ancora troppo timore nell'approccio alla partita. All'Open d'Italia di Lignano Sabbiadoro mi aspetto proprio un progresso da questo punto di vista. Voglio vederle più intraprendenti e propositive in fase offensiva, al di là dei risultati. Chiedo sempre loro una prestazione, perché credo che attraverso la prestazione si possa costruire un risultato».
A Orebro il gruppo era composto dai quattro juniores Antonino Amato, Luca Bressan, Matteo Mutti e Daniele Pinto e dai quattro cadetti Matteo Gualdi, John Michael Oyebode, Matteo Puppo e Carlo Rossi, accompagnati dai tecnici Lorenzo Nannoni e Valentino Piacentini. Sono arrivati due bronzi di Oyebode e Rossi nell'Under 16, mentre nell'Under 14 Gualdi si è fermato nei quarti e Oyebode negli ottavi. Rossi ha raggiunto gli ottavi nel torneo cadetti e con Mutti e Pinto anche nell'Under 18. «Per quanto riguarda i cadetti - afferma Piacentini - chi ha espresso complessivamente il tennistavolo migliore è stato Oyebode, che nell'Under 16 si è piazzato terzo. Si è dimostrato competitivo e anche nel torneo Elite, contro avversari più grandi di lui, ha vinto partite importanti. Rispetto a inizio anno Johhny è in notevole progresso, anche se ancora non ha raggiunto la maturità per poter gestire certe situazioni. Puppo era il più piccolo della spedizione e non ha grandi lacune tecniche, ma per iniziare a vincere a livello europeo c'è bisogno di qualcosa in più, in termini di tempo dedicato al tennistavolo. Andrea ha bisogno d'investire un po' di più nel quotidiano. Gualdi purtroppo nella gara cadet, in cui mi aspettavo qualcosa in più, non ha passato il girone, nonostante ciò, rispetto al torneo precedente di novembre in Ungheria, ci sono stati dei passi avanti nel gioco. Ancora però ci sono dei momenti in cui, soprattutto in presenza di parecchi impegni ravvicinati, scende in campo con poca attenzione. A volte esagera quando non deve ed è troppo passivo quando dovrebbe essere più incisivo.
Rossi, che come Oyebode è stato bronzo nell'Under 16, nel singolo cadet non ha fatto il risultato che speravo. Un podio era nelle sue possibilità. Purtroppo inizia sempre il torneo in modo molto attendista e poco brillante fisicamente e non è aggressivo fin dal primo punto. Gli ci vuole del tempo per carburare e prendere confidenza con quello che è lo standard europeo.
In prospettiva Lignano «mi aspetto che Rossi esprima il gioco che sa di poter fare, in modo più spregiudicato. Vorrei rivedere un giocatore con tanta fame. Per gli altri, visto che in Svezia non c'è stata la gara a squadre, a Lignano dovremo iniziare a trovare la quadra giusta, la sintonia e la forza del gruppo, che sono sempre stati i nostri punti di forza. Sarà un buon banco di prova in avvicinamento agli Europei di luglio a Zagabria, dove dovremo difendere la medaglia d'argento conquistata l'anno scorso».
Il commento degli juniores è affidato a Lorenzo Nannoni: «Matteo Mutti, dopo aver vinto il torneo di Terni, si è confermato su buoni livelli, anche se talvolta a sprazzi.
Si è dimostrato competitivo dopo mesi in cui non si era espresso al meglio. Non dimentichiamoci che nel torneo Elite ha avuto un match-point contro lo svedese Hampus Soderlund, che è il numero 162 al mondo e poco più di un mese fa aveva battuto Bobocica all'Open d'Ungheria. Dal terzetto che si allena a Formia, formato da Amato, Bressan e Pinto, mi sarei aspettato qualcosa di più. Si vede qualcosa, ma tutti si esprimono con alti e bassi. La solidità di gioco è ancora relativa e ci sono molti errori. Spesso si stenta a mettere in pratica quanto provato in allenamento. A Lignano tutti noi tecnici ci aspettiamo di vedere una reazione caratteriale e di riscontrare in tutti i ragazzi l'orgoglio di vestire la maglia della Nazionale e di far parte del progetto della Federazione. In seconda battuta, il livello di gioco dovrà essere più alto».