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I "NUMERI" DEGLI ARBITRI

Di Mario Re Fraschini

I

Ma quanti sono gli arbitri della F.I.Te.T.? La risposta è facile, basta chiedere a Marco Sannella, impiegato della nostra Federazione ed addetto al Settore arbitrale, per sapere che ad aprile 2015 gli arbitri "in quadro", cioè che hanno regolarmente pagato la tessera arbitrale per la stagione in corso, sono 218.

Precisando, 30 sono quelli che hanno la qualifica di Arbitro Internazionale dell'I.T.T.F. (I.U.), 6 di questi (Abascia, Corrado, Flori, Malta, Nuzzo e Re Fraschini) sono anche Giudici Arbitri Internazionali (I.R.), 40 sono i Giudici Arbitri di livello Nazionale (G.A.N.), 30 i Giudici Arbitri Regionali (G.A.R.), 67 i "Provinciali" (G.A.P.) e 51 gli Aspiranti Giudici Arbitri (A.G.A.).
 Una prima considerazione; se facciamo la somma di G.A.P. ed A.G.A. (118)  riscontriamo che più della  metà degli arbitri tesserati alla FITeT appartengono a queste 2 categorie cioè sono, in grande maggioranza, nuovi adepti che hanno da poco iniziato la "carriera arbitrale".

E' questo un fatto rilevante poichè, in primo luogo, spiega l'aumento del numero di arbitri della nostra Federazione (eravamo meno di 200 negli scorsi anni!) ed inoltre, testimonia, vista la giovane età di molti AGA e G.A.P., di un "rinnovamento generazionale" della nostra compagine arbitrale di cui avevamo da tempo estremo bisogno!

 A volte sento dire da qualcuno che designamo per tornei e campionati arbitri troppo "anziani" ma detto che l'esperienza è una qualità che non dobbiamo assolutamente trascurare per valutare l'attitudine all'arbitraggio dei nostri Colleghi e che inoltre anche a livello I.T.T.F. non vi sono limiti di età per poter calcare la ribalta internazionale!; prerequisito per poter avere "compagini" arbitrali più giovani in tornei e campionati è l'avere arbitri giovani da poter designare! Giovani che, comunque, al pari degli altri Colleghi, devono dimostrare le loro capacità sia sui campi di gara ove avvengono i commissariamenti arbitrali gestiti da Massimo De Giorgi, sia tramite i passaggi di categoria che sono strutturati sulla partecipazione a corsi di aggiornamento e prove d'esame; tutto ciò ci consente di poter definire ed individuare un ristretto numero di arbitri per gli incarichi di maggior rilievo cioè l'arbitraggio degli incontri a squadre di Serie A e per il ruolo di Giudice Arbitro Effettivo nei tornei nazionali e nei Campionati Italiani.

Al momento dopo 2 anni e più di gestione di queste cosidette liste di utilizzo arbitrali, 23 sono gli arbitri designabili quali "effettivo" nelle manifestazioni individuali e 35 quelli designabili per la Serie A; 20 sono arbitri con qualifica internazionale, 15 con qualifica nazionale e 4 sono regionali, ciò testimonia che, nel rispetto di un attento e scrupoloso precorso di formazione ed apprendimento, comunque, i ruoli di maggior rilievo e conseguente impegno, non sono esclusivo appannaggio degli arbitri con qualifica più elevata (internazionali) ma anzi è precisa volontà del Settore arbitrale promuove e sostenere i Colleghi giovani e comunque non ancora al "vertice", nella loro carriera.

Tutto ciò precisato penso di poter dire che la "politica federale" di "attenzione" al Settore Arbitrale concretizzatasi anche nella decisione del Consiglio Federale di vincolare parte dei contributi ai Comitati regionali all'effettuazione di corsi di formazione per nuovi arbitri sta avendo successo e unitamente  alla gestione sempre più "professionale" dell'aspetto formativo (corsi ed esami) da parte di Andrea Abascia nell'ambito della più generale attività  di formazione della nostra Federazione gestita da Matteo Quarantelli e Carlo Borella; prospetta un futuro dalle "tinte non troppo fosche" per la realtà arbitrale federale.

Certo non tutto è perfetto a partire dalla collocazione geografica del nostro corpo arbitrale, a fronte di regioni con un sufficiente ed anche più numero di arbitri (Puglia 29, Sicilia 22, Emilia Romagna 21),  abbiamo realtà come il Molise, la Basilicata e l'Abruzzo ove la presenza arbitrale è assai ridotta! ma è nostro intendimento cercare di risolvere anche questo ed altri problemi ancora presenti.

Bene, questo è, come si dice, "lo stato dell'arte", pur demandando, come è ovvio e logico, ad altri il giudizio sulla nostra attività di gestione del Settore arbitrale, penso di poter dire che quanto meno visto l'impegno profuso da tutti i componenti il Settore, designatori arbitrali compresi (Roberto De Benedetti e Giacomo Maestri), ci sentiamo a "posto con la coscienza" e questo non è poco!

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