La nuova (via della) Commissione Europea Arbitrale
Nello scorso mese di settembre l’E.T.T.U. adesso anche I.T.T.F. Europa, ha nominato i componenti della Commissione Europea Arbitrale, della quale mi onoro di far parte insieme con SCHNABEL Gerhard (GER) che ne è il Presidente, BEUMIER Isabelle (BEL), BARRAUD Jacques (FRA), BEQIRI Jeton (KOS), KRNC Matija (SLO), MITRIC Milana (SRB), MURCIA Jose Jaime (ESP), NEPOMUCENO Julio (POR), SZILY Marta (HUN), THURY Werner (AUT), TONGE Karen (ENG), YUCEL Sait (TUR).
La Commissione, come noto, si occupa, prioritariamente, della designazione dei referees e degli arbitri nelle competizioni di pertinenza e segue, con un certo interesse, l’attività di formazione e di perfezionamento della classe arbitrale continentale.
I pochissimi mesi trascorsi non consentono, ovviamente, di fare analisi particolareggiate (che rinviamo ad un periodo successivo), ma solo di rendere note le linee guida tracciate dalla Commissione, che adesso, anche per effetto del cambiamento di tutta la sua organizzazione politica, si muove in più stretta sinergia con la Commissione Arbitrale ITTF, in un rinnovato approccio tecnico-organizzativo, di collaborazione e di integrazione di processi e procedure, voluti dall’I.T.T.F., per evitare alcune anacronistiche differenziazioni, spesso, difficili da comprendere e, poi, altrettanto difficili da spiegare anche agli addetti ai lavori.
Un esempio fra tutti, e che dovrebbe subito saltare ad un occhio non profano, il mantenimento fino ad oggi della procedura di designazione per il responsabile e i membri del RCC (Centro controllo Racchette), che l’ITTF ha da tempo messo da parte, affidando al referee della manifestazione la sua completa organizzazione.
Purtroppo, nonostante nei mesi scorsi si potessero sfruttare alcune occasioni, ad oggi non è stata ancora organizzata una riunione con tutti i membri, limitando il confronto e le discussioni allo scambio di email. Questo naturalmente non ha ancora consentito di porre sul tappeto, ed all'attenzione di tutti i membri in maniera frontale, quelle problematiche di carattere generale che si riscontrano in qualunque organizzazione per il miglioramento della funzionalità e per la trasparenza nelle decisioni.
Volendo limitarci al breve periodo, in questo momento, l’attenzione della Commissione è rivolta ai suoi principali compiti, accennati in precedenza: designazioni e formazione, un binomio che potrebbe essere efficacemente sintetizzato in “impiego e controllo della prestazione arbitrale”.
Per le designazioni, la Commissione sta valutando una serie di proposte alternative (di cui è troppo presto parlare) che consentano di superare le criticità da più parti segnalate, cercando anche di migliorare la tempistica che, frequentemente, influisce sui costi per le spese di viaggio.
E’ chiaro che l’obiettivo è quello di comporre, per ciascuna manifestazione, il “gruppo” più idoneo per quella data gara.
Anche qui una revisione delle metodologie finora adottate e la determinazione di chiari punti di valutazione per la selezione si rendono necessarie, attraverso un più preciso indirizzo e non con una mera votazione dei componenti su questo o quel nome.
Per quanto riguarda la formazione, la Commissione, consapevole dell’importanza della preparazione tecnica, mira a porre in essere alcune iniziative con il precipuo intento di contribuire ad accrescere la preparazione degli arbitri, soprattutto i più giovani.
In questo contesto, si dovrebbe inserire in modo complementare l’attività valutativa, che deve sempre più uniformare i propri criteri, e che deve essere supportata da un numero di visionature tali da consentire un’adeguata valutazione globale.
Questo, oggi, rappresenta un nervo scoperto poiché, a livello europeo, non esiste una struttura organizzata a tale scopo che quindi, per le valutazioni, deve fare riferimento a quella ITTF. Tuttavia le valutazioni ITTF riguardano unicamente coloro che sono all'interno del programma Blue Badge, mentre sarebbe opportuno avere un quadro specifico su un più ampio numero di arbitri presenti alle manifestazioni europee dove non vi sono i valutatori ITTF.
Questa breve sintesi potrebbe far pensare a considerazioni retoriche o ovvie, ma a volte si rende concretamente necessario rivedere cose che potrebbero sembrare “scontate”, perché situazioni, avvenimenti, comportamenti, necessità, ne hanno messo in discussione, nel tempo, la rilevanza.
In questo quadro è importante che tutti processi decisionali della commissione siano gestiti all’interno della stessa e non siano in qualche modo limitati o indirizzati da “altri”.
Ecco perché chi ricopre ruoli di responsabilità non deve temere di dire, chiedere, indurre a sperimentare cose ovvie, altrimenti si corre il rischio di non incidere su quel tanto invocato cambiamento.