Diego Derganz:« Il comparto arbitrale e i settori giovanile e femminile sono le nostre priorità»
Da un anno e mezzo il tennistavolo in Friuli Venezia Giulia è guidato da Diego Derganz, che è affiancato dai consiglieri Gino Lubicich e Stefano Dapretto, in quota Società, Marcello Ciancio, in quota Tecnici, e Thomas Di Giusto, in quota Atleti.
Presidente, su quali tematiche si è focalizzato finora il vostro lavoro?
«In questo primo anno ci siamo concentrati sul finalizzare alcuni aspetti dei contributi al settore giovanile, che erano già stati introdotti per favorire la promozione sportiva e l'avvio alla pratica dei giovani nelle società. È stato svolto un corso tecnici in Regione, che ha permesso di creare nuovi protagonisti del movimento regionale. Sono stati effettuati due corsi di aggiornamento per insegnanti delle scuola medie inferiori e superiori, nella province di Pordenone e Udine. Siamo riusciti a portare in Regione un torneo nazionale Verde a Latisana e a organizzare il Trofeo Transalpino a Cervignano del Friuli (Udine)».
Quali sono le vostre priorità?
«In primis sistemare il comparto arbitrale regionale, in modo da renderlo completamente autonomo. In secondo luogo rinvigorire l'attività femminile, siamo stati fra i primi a permettere la partecipazione delle atlete all'attività di campionato e ai tornei individuali con i maschi, però questo non basta, bisogna riuscire a formare un vero movimento. Poi non mancherà l'impegno sul settore giovanile, attualmente in crescita, ma che richiede sempre mille attenzioni».
Come è avvenuta la ripartizione dei compiti al vostro interno fra i consiglieri?
«Un po' più a rilento di quanto mi sarei aspettato. Le idee sono molte, ma per realizzarle serve l'apporto di tutti, per cui sotto questo aspetto ci stiamo ancora organizzando, anche con la ricerca di altri collaboratori, per ampliare il gruppo».
Quali sono i motivi d'orgoglio dell'attività svolta in Regione?
«In questi anni, come anche nei mandati precedenti, c'è stato un aumento generale dell'attività giovanile e non, a dimostrazione che si sta lavorando nella direzione giusta. Uno degli obiettivi iniziali era d'incrementare la quantità dei giovani praticanti, il prossimo step sarà quello di aumentare anche la qualità della pratica giovanile. Tutta una serie di iniziative, dai contributi alle società al corso tecnici, sono rivolte a questo scopo. Fra i traguardi che ci rendono orgogliosi c'è il primo posto ai Campionati Studenteschi 2017 della scuola Oberdan di Trieste, con Stefano Bornia e Michele Vigini che si sono qualificati ai Mondiali in programma a Malta».
Quali sono le criticità?
«Quando le società raggiungono una certa massa critica, determinata dal numero di atleti in funzione degli spazi e orari a disposizione e dei tecnici societari, il passaggio successivo è molto più impegnativo, perché bisogna ristrutturare l'organizzazione dei club con nuovi tecnici e altri orari di allenamento, per poter accogliere altre persone. In questo momento ci sono già un paio di realtà che si trovano in questa situazione, quindi per poter aumentare il movimento bisognerà creare nuove società e organizzare meglio quelle presenti».
Quali iniziative svolgete sul fronte promozionale, per far conoscere il nostro sport e aumentare il numero dei praticanti?
«Da diverse stagioni abbiamo avviato un'attività di promozione nelle scuole elementari, che sta portando i suoi frutti. Ora stiamo incominciando ad attivarci anche su altri fronti, dai tornei promozionali alla promozione in centri commerciali o negozi sportivi, tipo Decathlon».
Con quali progetti operate nelle scuole?
«Quello che è partito parecchi anni fa si chiama "Invito al Tennistavolo" ed è stato strutturato in modo da coinvolgere tutti gli aspetti cruciali dell'iniziativa, con incentivazioni ai tecnici che intervengono nelle scuole, alle scuole, fornendo materiale sportivo, e ai bambini più meritevoli, per svolgere l'attività in società nella stagione successiva. Il tutto si concretizza in corsi tenuti dalle società nelle scuole elementari e in un circuito di tre tornei itineranti dedicati, la cui classifica finale serve per qualificare i bambini alla fase regionale del Ping Pong Kids e per premiare i più meritevoli, con l'inizio di una pratica continuativa nella stagione successiva. Quest'anno, per dare un impulso a questa attività, abbiamo creato i tornei "Gioca a Tennistavolo", che non sono altro che tre gare promozionali aggiuntive, che si svolgono durante i tornei predeterminati giovanili, in modo da avvicinarle anche all'attività agonistica».
Avete aderito al progetto "Racchette di classe"? Quante società partecipano?
«Sì, anche se in minor misura, perché le società erano già molto impegnate dalle iniziative in corso. Due sono riuscite a trovare il tempo per dedicarsi anche a questo progetto, l'Ask Kras e l'Asd CR Raimondo D'Aronco, che sono quelle forse più organizzate per svolgere l'attività con le scuole elementari».
Cosa rappresenta per voi il centro di Lignano Sabbiadoro?
«Costituisce una bellissima vetrina per il tennistavolo internazionale. Purtroppo una occasione poco sfruttabile per le nostre necessità. Il Palazzetto è perfetto, il materiale è già sul luogo, ma riuscire a utilizzarlo concretamente comporta dei costi troppo alti per la nostra piccola realtà, per cui dobbiamo ripiegare su palestre più piccole».
Quanti sono i vostri atleti tesserati?
«Gli agonisti giovanili sono 98, i seniores 83 e i veterani 172, per un totale di 353, di cui 50 donne. Le cifre dei promozionali sono rispettivamente 73, 12 e 16 e dunque complessivamente 101, con 23 femmine. C'è stato un aumento soprattutto dei promozionali, coinvolti dall'attività nelle scuole. Ora sarà nostro compito trasformare questi bambini in atleti e, possibilmente, in futuri campioni».
Quante sono le società presenti?
«Sono ben 17 più o meno grandi: 8 nella provincia di Udine, 3 a Gorizia, 3 a Trieste e 3 a Pordenone».
Quali sono stati i risultati principali conquistati in Regione?
«Sono stati molteplici, da Alessio Cossutta, che ha vinto il titolo assoluto italiano nel 1968, ai numerosissimi risultati della società Kras, dai campionati a squadre (due volte campioni d'Italia di serie A femminile e 19 finali raggiunte) ai titoli individuali e maglie vestite della Nazionale (per citarne alcune, Sonja Milic, Silvana Vesnaver, Damiana Sedmach, Sonja Doljak, Marina Cergol, Simoneta Biserka, Monika Radovic, Tanja Ukmar, Vanja Milic, Katja Milic, Martina Milic ed Eva Carli), dai risultati di Cristian Mersi a quelli della famiglia Bressan, originaria di Gorizia».
E a livello paralimpico?
«Sono stati molti, con atleti come Pamela Pezzutto, due volte argento in singolare e una a squadre alle Paralimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012, Giada Rossi, bronzo paralimpico a Rio 2016 e campionessa mondiale a squadre nel 2017 a Bratislava, Giuseppe Vella, bronzo iridato e continentale a squadre, Ettore Malorgio, con due argenti europei a squadre all'attivo, e Matteo Parenzan, uno dei talenti migliori del panorama italiano, che ha già vinto medaglie internazionali giovanili e l'anno scorso si è laureato campione italiano assoluto».
Attualmente quali sono i club di riferimento?
«In campo maschile abbiamo in B2 il Tennistavolo Isontino di Cristian Mersi, Stefano Bornia e Pietro e Francesco Loda, e i Rangers San Rocco di Eric Bertolini, Massimo Pischiutti e Thomas Di Giusto. Entrambi puntano alla promozione. A seguire il Kras, l'Azzurra Gorizia e la Libertas Latisana sono in C1 e possono centrare la salvezza. Nella prossima stagione potremmo aspettarci un aumento delle compagini regionali nei campionati nazionali. Nel femminile abbiamo due team in B (Kras e D'Aronco Gemona) e speriamo di tornare a un livello più alto, che ha sempre contraddistinto il Friuli Venezia Giulia».
Quali sono i vostri atleti migliori e i giovani più talentuosi?
«Abbiamo atleti del calibro dei seconda categoria Cristian Mersi, Katja Milic, campionessa italiana in carica, Martina Milic, ed Eva Carli, che quest'anno gioca per gli Alfieri di Romagna. Abbiamo avuto dei buonissimi pongisti delle annate dal 1999 al 2002: i fratelli Luca, Marco e Lisa Bressan, che ora sono tutti tesserati per il Castel Goffredo, i già citati Bertolini, Pischiutti, Vigini, Bornia e Pietro e Francesco Loda, oltre ad Alessio Stibiel. Ora stiamo investendo su una nuova generazione, che auspichiamo possa ottenere grandi risultati in futuro».
A proposito di futuro, quali sono gli obiettivi?
«Continuare a far crescere il nostro movimento, soprattutto con un occhio di riguardo al settore giovanile e quindi alle società che lavorano con i vivai».