Paolo Carloni: «Battiamo la concorrenza degli altri sport facendo sinergia»
È entrato nel suo 41° anno di attività ininterrotta il Tennistavolo Tifernum Città di Castello, unica società umbra a vantare due squadre iscritte alle serie A2 maschile e femminile.
Dopo la fondazione, avvenuta nel 1976 da parte dell'attuale presidente Paolo Guerriero Carloni, la società per un paio di stagioni ha svolto attività regionale, per poi conquistare tre promozioni consecutive, salendo dalla D alla B1.
«All'inizio eravamo in sette - ricorda Carloni - e di quel gruppo originario sono rimasto soltanto io. Poco dopo è arrivato Stefano Castellani, che è stato presidente per una ventina d'anni. È di allora l'ingresso anche di Roberto Lisini e Alessandro Baglioni, che oggi sono il vicepresidente e il segretario, e di Marco Marinelli, che con Simone Ugolini, entrato in società pochi anni fa, ricopre il ruolo di consigliere. Il primo presidente è stato Sergio Signorelli, che era anche a capo del locale Centro Sportivo Italiano. Fu proprio il CSI a darci i locali e il tavolo per poter partire con l'attività. Poi è diventato presidente Gabriele Tasegian. Allora giocavo con Massimo Previtali e Giuseppe Pincardini e insieme a loro abbiamo raggiunto la B1. Al massimo sono stato numero 2 in terza categoria e n. 122 d'Italia».
Com'era la situazione societaria in quel periodo?
«Avevamo un bel movimento con una quarantina di tesserati e diverse compagini che giocavano nei campionati regionali. La gestione era però molto artigianale. Con Castellani si è avviata la politica di prendere un allenatore a tempo pieno per sviluppare l'attività giovanile e avere un punto di riferimento costante in palestra. Nel 2001 il primo tecnico è stato Nita Petrica, che oggi è agli Alfieri di Romagna, poi dal 2003 per sette anni abbiamo avuto Adrian Panaite, attualmente a Biella. La prima stagione con lui è stata quella della svolta, con sei compagini partecipanti ai campionati (B2, C2, D1, D2 e C femminile), tre titoli regionali individuali (Allievi, Ragazzi e Giovanissimi), il primo posto nel torneo nazionale di Valeggio nel singolare Giovanissimi, argento a squadre e bronzo in doppio fra i Giovanissimi ai tricolori e tre atleti convocati nella Rappresentativa umbra Under 14. Dopo Adrian è arrivato per quattro anni Ciprian Costantinescu, che ora è a Verzuolo. Da tre stagioni il nostro coach è Andrea Del Tomba. Con tre promozioni consecutive dalla C1 siamo approdati nel 2015 in A2. Con le donne i salti sono stati due di fila, dalla C alla A2».
Quali sono stati i vostri atleti più vincenti?
«L'anno scorso Luigi Rocca si è aggiudicato il titolo italiano di singolare di seconda categoria. In campo femminile Alessandra Ugolini due stagioni fa ha conquistato la medaglia d'oro fra le Giovanissime. È lei la nostra pongista di punta, ha 13 anni ed è la numero 105 assoluta e la numero 2 fra le Ragazze, dopo essere stata la 1 fino alle ultime classifiche. Per farle fare l'esperienza in A2 e farla crescere in casa abbiamo investito, prendendo da fuori Christinella Niculae ed Eleonora Francini. Nella nostra storia abbiamo avuto un'altra giovane molto brava che si chiama Maria Teresa Apicella e nei primi Anni '80 è stata anche in Cina con la Nazionale per degli stage. Fu un evento epocale, in un'era in cui gli asiatici non si erano ancora aperti al mondo come adesso».
Ai tricolori giovanili siete stati spesso protagonisti.
«Abbiamo vinto quasi una ventina di medaglie, di cui tre d'oro. Prima di Alessandra erano andati a segno Giulia Ghigi, con Alessandro Baciocchi del TT Perugia, nel misto Giovanissimi, e Giorgio Baglioni, sempre con Baciocchi, nel doppio Ragazzi. Degli argenti i più significativi sono stati quelli a squadre Giovanissimi di mio figlio Alessandro Carloni, Giorgio Baglioni ed Edoardo Coltrioli, che si sono arresi soltanto a Leonardo Mutti e a Damiano Seretti, dominatori in quel periodo, e del doppio, composto da Alessandro ed Edoardo».
Com'è il movimento dei piccoli, alle spalle della Ugolini?
«Abbiamo due ragazzine, che sono la sorella di Alessandra, Eleonora, e Martina Braccioni, che stanno iniziando l’attività e le faremo esordire agli Italiani. Hanno poco più di 8 anni. Sarebbe bello prossimamente riuscire a completare il team femminile con altre due pongiste del vivaio come loro».
Quanto è difficile fare attività a Citta di Castello?
«È molto complicato, perché nella città subiamo la concorrenza di altre 40 discipline sportive. Infatti non arriviamo a 30 tesserati. Abbiamo pensato di creare una collaborazione con San Giustino, che dista solo 10 chilometri da noi e in passato ha anche partecipato alla A1. Si paga una quota unica e si può giocare dove si vuole. Abbiamo messo in comune il coach e Andrea Del Tomba supervisiona anche i ragazzi di San Giustino. Il secondo tecnico Jacopo Braccioni allena da entrambe le parti. In questo modo offriamo un servizio maggiore. Abbiamo un accordo in piedi anche con il TT Perugia, avendo stipulato un unico contratto con Mayowa Banji Babatunde, che gioca da noi e allena da loro. Ritengo che fare sinergia sia l'evoluzione naturale delle piccole società».
Con la squadra di A2 maschile l'obiettivo di quest'anno era di effettuare un salto di qualità?
«Ci siamo rinforzati per puntare alla promozione in A1 e per il momento siamo sulla buona strada. È rimasto Rocca, che era il numero 1 della scorsa stagione, e abbiamo ingaggiato Maurizio Massarelli e Babatunde, che hanno una classifica superiore alla sua. Ci giocheremo tutto nelle partite interne contro la Marcozzi Cagliari e l'Apuania Carrara. Con le ragazze, invece, proveremo a salvarci».