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Estate, una buona stagione per la Formazione

Di Matteo Quarantelli

Estate, una buona stagione per la Formazione

L’avvio del quadriennio Olimpico e Paralimpico suggerisce e favorisce la rivalutazione di tutti i processi organizzativi, gestionali ed applicativi cui una Federazione Sportiva debba dedicare prioritariamente la propria Missione. E così mentre si viene ad assemblare il Progetto complessivo da parte degli Organi Federali, parallelamente, si analizzano esigenze e necessità delle persone (i tesserati) che più ne saranno gli Attori.

La Formazione dei quadri tecnici, arbitrali e dirigenziali rappresenta, infatti, insieme alla pratica sportiva nel suo complesso (in cui e grazie a cui tutti, atleti compresi, si “formano”) un grande, potenziale, motore di crescita ed innovazione. Essa quindi deve essere intesa quale potente strumento con il quale contribuire ad assicurare quello che in tutti i campi professionali viene identificato come Lifelong Learning, processo individuale e intenzionale che mira all'acquisizione di ruoli e competenze ben definiti. Che comporta un cambiamento relativamente stabile nel tempo. Tale processo è stato immaginato con lo scopo di promuovere strategie di apprendimento adeguate ai nuovi bisogni sociali o lavorativi, in campo professionale o personale. Con questa espressione si è inteso inquadrare l'educazione durante tutto l'arco della vita, che inizia ancor prima della scuola e si prolunga fin dopo il pensionamento.

Art 12 WP 20161229 031 rdmAnche la pratica dell’attività fisica e sportiva, in qualunque modo e con qualsiasi traguardo venga realizzata, viene considerata uno scenario della Formazione professionale che gli Organismi dell’Unione Europea hanno immaginato e strutturato (https://ec.europa.eu/ploteus/sites/eac-eqf/files/leaflet_it.pdf ).

Corre quindi l’obbligo che anche la nostra Federazione possa agire nell’interesse di promuovere azioni riconducibili a questa Visione e alle linee guida di riferimento.

Recentemente il Consiglio Federale ha promosso la realizzazione di una indagine riguardo le esigenze di formazione dei nostri praticanti. Ben oltre trecento schede sono pervenute grazie all’attivo contributo dei Presidenti dei Comitati Territoriali. L’analisi della domanda ha consentito di determinare che la più corposa “fetta” di questa distribuzione (76,6%) è rappresentata dalle attività dedicate ai tecnici e agli aspiranti tali. A seguire le richieste per i dirigenti (16,3%) e gli aspiranti ufficiali di gara (7,1%).

Vista la notevole mole di richieste appare indispensabile definire un piano molto articolato a dimensione territoriale che preveda, laddove possibile, interventi formativi presso ciascun Comitato oppure a carattere interregionale.

Ma quali possono essere oggi esigenze e traguardi dell’attività di formazione professionale? In quale modo possiamo immaginarci che gli Operatori sportivi possano essere sempre più professionali e connessi alla nostra attuale realtà?

Lo European Qualification Framework (EQF) suggerisce un approccio che implica un diverso modo di ragionare da parte degli attori e degli operatori della formazione.

Art 12 Attivit ragazzi rdmInfatti viene richiesto di focalizzare il disegno e la realizzazione di percorsi di apprendimento, orientati non tanto sugli input (cioè il tipo di Ente formatore, di corsi, insegnamenti, obiettivi formativi, contenuti, durata, ecc.), ma piuttosto sugli output che vengono espressi da ciò che una persona sia in grado di conoscere, comprendere e realizzare al termine di un’esperienza di apprendimento.

A partire dal 2012 quindi tutti gli Enti che si occupano di Formazione Professionale hanno adottato strategie formative basate sui risultati dell’apprendimento. In Italia tale processo di cambiamento è stato delegato dallo Stato al nostro Comitato Olimpico che ha realizzato per i Tecnici sportivi, fra i principali protagonisti delle attività professionali, lo SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche, http://www.scuoladellosport.coni.it/images/documenti/SNAQ.pdf) che successivamente, con la collaborazione delle Federazioni Sportive (la nostra è stata fra le prime), è stato applicato in tutti gli eventi formativi.

In effetti non è stato sempre immediato e agevole ripensare una struttura organizzativa e di gestione di corsi nati sul modello dell’istruzione scolastica e che cioè erano costruiti su ciò che veniva proposto dagli insegnanti (didattica di ciascun insegnamento) e non prendevano in considerazione altri e diversi fattori di estrema variabilità (background culturale ed umano della persona, esperienza specifica della pratica sportiva, tempi e modalità personali dell’apprendimento,…).

Ulteriore elemento di incertezza (e vero e proprio scoglio) si è manifestato nella valutazione dell’atteggiamento di chi ha avuto accesso a questi processi formativi: è risultato necessario meglio inquadrare le motivazioni e i traguardi che ciascun candidato avrebbe dovuto esprimere, con l’intento di avviare o proseguire una carriera tecnico-sportiva.

Chi si forma quindi dovrebbe essere più chiaramente orientato all’apprendimento e quindi al cambiamento, in una dimensione della pratica che sia non solo ricreativa ma anche e soprattutto sportiva.

Ne consegue quindi quanto risulti indispensabile lavorare con grande impegno in un percorso che non possa essere né troppo breve né troppo limitato.

Chi intende formarsi deve essere consapevole di dover affrontare una esperienza che gli consenta, in un arco di tempo ragionevole (un fine settimana certamente non basta), di conoscere, sperimentare, approfondire, studiare.Art 12 WP 20161229 044 rdm

Fra le tante novità che verranno proposte durante i corsi, una di quelle che potranno facilitare un efficace utilizzo del tempo a disposizione riguarda l’erogazione di lezioni a distanza. L’attuale tecnologia consente oggi di poter acquisire e trasmettere (il Meeting Federale di Lignano ne è stato una prova) contenuti di qualità sfruttando canali web di immediato accesso per tutti, replicabili (riutilizzabili) ogni volta che risulti opportuno.

In tal modo si potrà riconoscere maggior spazio alle situazione della pratica e un efficace utilizzo di momenti di confronto di aula.

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