Al "Lignano Master e Junior Open" bilancio trionfale degli azzurri
Al “Master Open di Lignano” l’Italia ha chiuso con un bilancio trionfale di tre ori, tre argenti, sette bronzi, il migliore bottino della storia da quando l’ITTF ha inserito nel calendario internazionale i tornei di fattore 40.
I singolari si erano conclusi con un oro, due argenti, quattro bronzi, mentre nelle gare a squadre si sono aggiunti ben due medaglie d’oro, una d’argento e tre di bronzo.
Ma andiamo con ordine e iniziamo dalle gare individuali e precisamente dal successo in classe 1-2 femminile di Giada Rossi, che ha legittimato il bronzo paralimpico di Rio, battendo in finale per 3-2 (11-7, 7-11, 10-12, 11-5, 11-3) la russa Nadejda Pushpasheva, che era assente ai Giochi brasiliani. Molto tirato il derby in semifinale contro Clara Podda concluso per 3-1 (6-11, 11-9, 11-2, 11-6). Nel girone Giada aveva superato con sorprendente facilità la francese Isabelle Lafaye, da lei già affrontata solo due volte nel 2015, senza riuscire a vincere. La Rossi non è in un momento di forma “strepitoso”, e sarebbe strano il contrario visto che gli appuntamenti clou della stagione saranno a maggio (mondiali a squadre) e a ottobre (europei individuali e a squadre), ma è la solidità mentale dell’atleta dei Rangers di Udine a fare la differenza. L’oro della pongista friulana non deve sminuire l’ottimo bronzo di Clara Podda, autrice nel girone dell’eliminazione della sempre ostica francese Goussiaux. Le due pongiste si sono incontrate 42 volte, la prima nel 2003, e il computo dei match è ora a favore dell’azzurra per 24 a 18, a conferma della difficoltà della partita.
L’altro bronzo di Rio Amine Kalem si è classificato secondo in classe 9 maschile, superando in semifinale per 3-1 (12-10, 8-11, 13-11, 11-4) il giapponese Koyo Iwabuchi e cedendo sorprendentemente in finale per 3-1 (11-3, 5-11, 5-11, 8-11) allo svedese Daniel Gustafsson, da lui sconfitto nel girone. Kalem è, ormai, una star del circuito paralimpico, gli avversari lo studiano e lo rispettano. Contro di lui, non avendo nulla da perdere, tutti riescono a dare il massimo e Amine ha reagito da vero campione, andando a prendersi un più che meritato argento.
Anche Andrea Borgato ha colto l’argento in classe 1 maschile, perdendo in finale per 3-1 (11-6, 7-11, 2-11, 10-12) contro l’ungherese Endre Major. In semifinale ha battuto, al termine di una lotta durissima, per 3-2 (14-12, 10-12, 9-11, 12-10, 11-6) l’altro azzurro Federico Falco. Andrea ha disputato il suo miglior torneo degli ultimi tre anni ed era dai Mondiali del 2014 che non riusciva a esprimersi a questi livelli. Ottimo il torneo anche del veronese Falco, ormai da anni in continua ascesa e pronto per risultati di assoluto prestigio.
In classe 3 Michela Brunelli si è piazzata terza, perdendo per 3-1 (6-11, 11-9, 10-12, 16-18) contro la croata Andela Muzinic e per 3-2 (11-9, 11-13, 5-11, 11-8, 3-11) contro la connazionale Helena Dretar. I punteggi confermano che Michela vale le sue due avversarie, ma la pongista della Bentegodi di Verona deve ritrovare sicurezza e autostima, fattori che momentaneamente sembra aver smarrito.
In classe 2 splendido bronzo per Federico Crosara, che ha vinto per 3-2 (5-11, 11-7, 11-7, 13-15, 11-9) il suo quarto di finale sul francese Vincent Boury, ex campione paralimpico, e in semifinale è stato fermato sempre al quinto set (5-11, 11-9, 13-11, 8-11, 11-13) da uno dei pongisti più ostici del circuito, l’ucraino Oleksandr Yezyk, che già nei quarti aveva eliminato per 3-0 (11-5, 11-9, 11-7) Peppe Vella. In finale Yezyk si è imposto per 3-1 (11-6, 11-8, 5-11, 11-3) sul ceco Jiri Suchanek, aumentando il rammarico per la prestazione di Federico, veramente a un passo dalla vittoria.
Fosse finita così l’undicesima edizione del Lignano Master Open sarebbe già stata da ricordare, invece con l’assegnazione dei titoli delle gare a squadre si è raggiunto l’apice.
In classe 1 maschile hanno trionfato Andrea Borgato e Federico Falco, che hanno chiuso imbattuti, superando per 2-0 in finale l’ungherese Endre Major e il britannico Thomas Matthews e in precedenza il russo Dmitry Lavrov e il croato Daniel Lazov. Imbattuti nel doppio i due azzurri si sono alternati nei singolari e non hanno lasciato scampo ai pur competitivi avversari. Da segnalare la bella vittoria di Borgato contro il bronzo europeo Matthews, che è valsa la medaglia d’oro.
In classe 2 Federico Crosara e Peppe Vella si sono imposti in semifinale per 2-1 sugli spagnoli Iker Sastre e Miguel Angel Toledo e in finale si sono ripetuti per 2-0 sul coreano Jin Cheol Park e sullo sloveno Ljubisa Gajic, mettendosi al collo un oro luccicante. Anche in questo caso, e in entrambe le partite, il doppio è stato decisivo, premiando la maggiore compattezza di squadra di due atleti che, oltre a essere compagni di nazionale, sono, soprattutto, grandi amici. Peppe e Federico si stanno preparando scrupolosamente per i mondiali a squadre e la vittoria di Lignano serve sicuramente per aumentare la voglia di provare l’impresa.
In classe 1-3 femminile Michela Brunelli e Giada Rossi hanno battuto per 2-0 le serbe Sanja Mijatovic e Ana Prvulovic e hanno ceduto per 2-1, e solo 12-10 al quinto nell’incontro decisivo, alle croate Andela Muzinic ed Helena Dretar, ottenendo l’argento. Le croate sono vicecampionesse paralimpiche in carica e hanno vinto gli europei nelle ultime due edizioni, ma le azzurre si sono aggiudicate il doppio e nell’incontro decisivo la Brunelli è stata in partita fino alla fine, cedendo solo sul filo di lana. Ottime, anche in questo caso, le impressioni ricevute da questa gara in previsione dell’appuntamento mondiale di maggio.
In classe 3 Matteo Orsi e Alessandro Giardini sono giunti, sorprendentemente e meritatamente, in semifinale dove sono stati eliminati per 2-0 al termine di una partita tiratissima dagli ucraini Vasyl Petruniv e Oleksandr Yezyk, mettendo in carniere un ottimo bronzo. In precedenza era stata decisiva la vittoria con gli spagnoli, ottenuta con due facili affermazioni nei singolari.
Stesso metallo in classe 6 per Raimondo Alecci e Matteo Parenzan, piegati per 2-0 in semifinale dai croati Pavao Jozic e Vjekoslav Gregorovic. Ai due azzurri non si poteva chiedere di più, era la prima gara senior per Parenzan ed era la prima volta che giocavano insieme in doppio. Il bronzo premia, quindi, i grandi sacrifici e rende merito ai continui progressi tecnici dell’ultimo anno.
Anche in classe 10 l’Italia (Amine Kalem e Lorenzo Cordua) ha colto il terzo posto uscendo in semifinale per 2-0 per mano dell’olandese Bas Hergelink e del montenegrino Filip Radovic, che in finale hanno regolato per 2-0 i russi Iurii Nozdrunov e Pavel Lukyanov. Positivo il percorso dei nostri che, per la prima volta in carriera, sono sembrati a loro agio nella gara di doppio. Questo lascia ben sperare per il proseguo della stagione e per gli imminenti mondiali a squadre.
Conclusa questa lunga carrellata di medaglie vorrei porre l’attenzione su Francesco Lorenzini che, pur essendo stato estromesso nei quarti della classe 8 dall’ucraino Ivan Mai per 3-0 (6-11, 7-11, 11-13), è stato autore di prestazioni di assoluto rilievo, culminate nella vittoria sul polacco Grudzien, numero 5 delle classifiche mondiali.
In classe 3 hanno passato il girone Matteo Orsi, sconfitto agli ottavi per 3-2 (11-4, 8-11, 5-11, 11-8, 6-11) dallo sloveno Bojan Lukezic, e Marco Santinelli, bettuto per 3-1 (11-8, 4-11, 2-11, 4-11) dal russo Vladimir Toporkov. Sempre nella stessa classe non erano riusciti a superare la fase preliminare Alessandro Giardini, Daniel Paone e Francesco Baggio. Così come non hanno superato il girone in classe 2 Paolo Antonelli, in classe 6 Raimondo Alecci e Matteo Parenzan, in classe 8 Samuel De Chiara e in classe 11 Gessica Spampinato.
Quanto premesso rende perfettamente l’idea del tourbillon di emozioni vissute a Lignano e rende merito ad un gruppo di atleti assolutamente fuori dal comune. Posso tranquillamente affermare che la cifra umana degli atleti della nostra nazionale paralimpica sia indubbiamente eccezionale. Sono certo che sia proprio questo il valore aggiunto che si concretizza nei risultati, ma che non si limita a questi. Ogni manifestazione lascia, a ognuno dei partecipanti, fantastiche sensazioni, che rendono ognuno di noi MIGLIORE da tutti i punti di vista.
Anche lo "Junior Open" si è concluso in modo trionfale per gli azzurri. Ad aprire la settimana di grande tennistavolo internazionale è stata la medaglia d'oro in classe 1-3 maschile di Matteo Orsi, che ha terminato imbattuto il girone unico, superando per 3-0 (11-7, 11-5, 11-6) sia il croato Nino Basa sia il kuwaitiano Khalifa Alqasem (11-4, 11-4, 11-9). Il pongista ligure è, ormai, una certezza del tennistavolo nazionale e le sue vittorie, in ambito giovanile sono diventate “normali”. Adesso Matteo si concentrerà sugli esami di maturità e, successivamente, ci sarà spazio per incrementare quantità e qualità del lavoro, in vista di obiettivi sempre più ambiziosi.
Sorprendente e meritato l'argento, in classe 6-8, di Elena Elli, che ha prevalso per 3-0 sulle norvegesi Merethe Tveiten (11-4, 11-3, 11-0) e Nora Korneliussen (11-5, 11-6, 11-3) ed è stata preceduta, a parità di punti, solo dalla tedesca Corinna Hochdorfer, che l'aveva rimontata da 0-2 a 3-2. L’atleta lombarda, nonostante sia giovanissima, dimostra una consapevolezza fuori dalla media e sarà interessante vederla all’opera al primo open seniores che disputerà a maggio a Lasko in Slovenia.
In classe 1-5 la 15enne faentina Carlotta Ragazzini, all’esordio internazionale, si è guadagnata il bronzo, alle spalle della tedesca Sandra Mikolaschek e della russa Aleksandra Vasileva, imponendosi per 3-1 (14-16, 12-10, 11-7, 11-5) sulla croata Marija Martinovic. La pongista non ha mostrato alcun cedimento, dovuto all’emozione o all’inesperienza, e la freddezza nei momenti decisivi le ha regalato un bronzo da incorniciare.
Terzo gradino del podio anche per Lorenzo Cordua eliminato nella semifinale della classe 10 per 3-1 (9-11, 12-14, 11-7, 9-11) dal britannico Jack Stockdale al termine di una prestazione altalenante. L’atleta del Cus Torino sta progredendo tecnicamente e fisicamente manca, però, ancora qualcosa dal punto di vista psicologico. Si sente, ingiustificatamente, insicuro nella tecnica e nella tattica ed è questo che lo penalizza nei risultati.
Non hanno superato il girone in classe 6 Matteo Parenzan, in classe 8 Leonardo Coletta e in classe 10 Lorenzo Magarelli. Da considerare però che i tre atleti sono 10 anni più giovani dei loro avversari e, quindi, le loro sconfitte sono più che giustificate.