Arnaldo Morino: «Non ci aspettavamo la promozione in A1, ora punteremo alla salvezza»
Il 16 luglio 2009 è una data importante nella storia dell’Athletic Club Tennistavolo, quella della rifondazione e della ripresa di un discorso iniziato a fine anni ’60 e interrotto nel 2000. Dopo nove stagioni di attività la società del presidente Arnaldo Morino è tornata ai vertici, con la promozione in A1 femminile ottenuta da Larissa Lavrukhina, Zoya Suprunova e Sonia Collia.
Presidente, com’è nata l’idea di ripartire?
«Nel 2000 ho incrociato una serie di persone con cui giocavo negli anni 70'-'80 e abbiamo pensato di ritrovarci. Ho così organizzato, con altri amici, una giornata-torneo di vecchie glorie, al quale sono arrivate adesioni da tutto il mondo. Abbiamo trascorso una giornata insieme e alla fine ci siamo chiesti perché non riprendessimo a giocare, senza stress agonistici particolari. Così abbiamo fatto. Nel gruppo dei fondatori con me c'erano Marco Buzzo, Guido Godani, Paolo Fanghella, Roberto Moretti, Sandro Banchero, Dario Perugi, Stefano Godani, Sergio Montisci, Nunzio Angotti e, fra le donne, Giulia Sobrero e Gemma Taurisano. Oggi siamo infatti una delle società veterani più forti d'Italia, in particolare, a livello di risultati, nel settore femminile. Siamo una sessantina di tesserati. Quest'anno fra campionati minori e maggiori abbiamo iscritto quattordici squadre».
In quali serie nazionali?
«Oltre alla A2, avevamo due team in B femminile, uno dei quali a Terni ha vinto le prime due partite e ha perso lo spareggio decisivo per la A2. Nel maschile avevamo una C1. Il resto era costituito da una decina di compagini nei campionati regionali».
Avete anche delle nuove leve?
«Sì abbiamo dei giovani che si fanno grande onore soprattutto a livello regionale, come Alessandro Soldi, Luca Latorre e Joanna Mirisola. Fanno parte della categoria Ragazzi e sono seguiti in particolare dal polacco Jan Kinal, che però, dopo 16 anni, entro qualche mese tornerà in Polonia. Lo sta già affiancando Laura Pastorino, che prenderà il suo posto».
Qual è il centro della vostra attività?
«La sede storica è in via Spataro, dove abbiamo cinque tavoli fissi costantemente occupati. Abbiamo un gruppetto di settantenni e oltre “pensionati” che ci garantiscono anche la copertura al mattino. Fra loro c'era anche Giacinto Pappalardo, che era il nostro socio più anziano ed è mancato l'anno scorso a 85 anni. Continuano a partecipare ai Campionati Veterani “nonni” come Luigi Fossati e Franco Ascone o nelle donne Klara Dabas. Ci sono poi i padroni della palestra, per quanto tempo vi trascorrono, ovvero Antonio Rotondi, Ciro Abdel, Paolo Tasso e Chan Renai. Abbiamo appunto anche alcuni cinesi, non giocatori superagonisti ma appassionati, sono essenzialmente ristoratori».
E sul fronte femminile?
Già in regular season eravate ai vertici.
«Abbiamo perso solo due volte contro Asola, ma se avessimo pareggiato o vinto non avremmo rubato nulla. Sono state partite veramente equilibrate».
Ai playoff quando avete pensato di potercela fare?
«Il girone è stato molto impegnativo, perché abbiamo pareggiato contro il Cortemaggiore e prevalso per un set di vantaggio. Con il Coccaglio stavamo rischiando di pareggiare, poi la Moretti ha avuto un problema e ha dovuto rinunciare. Nel triangolare finale eravamo abbastanza tranquilli. Ritenevamo che contro il Tennistavolo Torino sarebbe stata una gara aperta e infatti è finita 3-3, con anche il numero dei set pari e sedici punti in più per noi. Con la Regaldi sapevamo invece di essere superiori».
Quali sono i programmi per la A1?
«Come minimo avremo bisogno di una giocatrice di livello superiore per avere qualche speranza di salvezza. Le italiane sono tutte accasate e stiamo cercando una straniera».
Chi sarà il coach?
«Quasi certamente Maurizio Mazzoni, che attualmente è il direttore tecnico della Nazionale cubana. Ne stiamo parlando».
Come società siete attivi anche sotto l'aspetto organizzativo?
«Da un paio d'anni ci dilettiamo a ospitare delle gare a Campo Ligure, che è un po' una sede storica, perché nel 1993 avevamo organizzato lì, sempre come Athletic Club, ma nella gestione precedente, i Campionati Italiani Assoluti».
Il primo Athletic Club, dal 1968 al 2000, quali risultati aveva ottenuto?
«Mi piace ricordare che nel 1968 all’Athletic giocavano ancora "Ciancio" Winderling, Giuliano Della Rovere, Roberto Forgione, Luigi Fossati e Alda Gatti e Alba Caffarena e io cominciavo a muovere i primi passi pongistici. Le società esistenti in realtà erano due, perché c'era anche la 3T Libertas. Eravamo arrivati terzi in A1 maschile e avevamo disputato la A1 femminile. Soprattutto negli anni '80 e '90 avevamo vinto decine di titoli italiani giovanili. Fra gli uomini avevamo il cinese Wang Zheng Guan, Silvio Pero, Daniele Tinelli, Alessandro Quaglia, Mauro Sanguinetti, Ugo Foltz e in A2 Maurizio Mazzoni e Mirko Poggi. Fra le donne Paola Signorelli, Stefania Giovannelli, Andreja Ojstersek e Lara Celletti. In tempi più recenti, soprattutto a livello giovanile, difendevano i nostri colori le già citate Laura Pastorino e Sonia Collia, Silvia Vercelli, Marina e Valentina Fracchiolla e, nel maschile, Mihai Bobocica e Stefano Tomasi da ragazzini. Da una nostra costola è nato alla fine degli anni 80 il Tennistavolo Genova».