La prima volta dell'Emilia Romagna alla Coppa delle Regioni. Nei singolari vincono Pecchi e Carnovale
Finora aveva ottenuto quattro secondi posti e sette terzi, l'ultimo dei quali l'anno scorso. A Molfetta nella 38ª edizione della Coppa delle Regioni l'Emilia Romagna ha sfatato il tabù ed è finalmente salita sul primo gradino del podio. La sua ultima finale risaliva al 2003, persa contro la Lombardia, che l'aveva battuta per l'oro anche nella stagione precedente. Questa volta i ragazzi del presidente William Santini sono andati fino in fondo e nell'atto conclusivo hanno battuto per 4-1 la Sicilia. L'ostacolo più difficile si è rivelato in semifinale la Puglia, che ha ceduto soltanto per 4-3. Nessun problema, invece nelle fasi precedenti con cinque inequivocabili 4-0 inflitti nel girone a Molise, Lazio e Calabria, negli ottavi all'Umbria e nei quarti all'Abruzzo. Artefici dell'impresa sono stati i 2004 Costantino Cappuccio (Anspi Tennistavolo Cortemaggiore) e Matteo Pecchi (Tennistavolo Villa d'Oro Modena) e i 2005 Caterina Angeli (Tennistavolo Acli Lugo) e Daniele Rossi (Maior Tennistavolo), guidati dal tecnico Catalin Picu.
Nel match valido per l'assegnazione del trofeo contro la Sicilia del 2004 Alessandro Amato (Tennistavolo Albatros Zafferana Etnea), dei 2005 Martina Tirrito (Eos Enna) e Pietro Violante (Tennistavolo Himera G. Randazzo) e del 2006 Daniele Antonio Spagnolo (Eos Enna), seguiti dal referente regionale Michele Giardina, sono stati decisivi i successi nei singolari di Pecchi su Spagnolo, Cappuccio su Amato e Angeli su Tirrito. Nel doppio maschile Amato e Spagnolo hanno invece prevalso nettamente su Cappuccio e Pecchi, ma nel misto Pecchi e Angeli hanno chiuso i conti su Spagnolo e Tirrito.
«Già dall'inizio della stagione agonistica - spiega il presidente Santini - pensavamo a questa manifestazione, con la speranza concreta che potesse realizzarsi un piccolo sogno per l'Emilia Romagna. Sapevamo che i nostri atleti sono di valore e siamo veramente soddisfatti che tutto sia andato per il meglio. Complessivamente le prestazioni sono state di buon livello, con un po' di sofferenza nella semifinale contro la Puglia, perché ci siamo trovati sotto per 3-2. I ragazzi sono però stati fantastici a ribaltare la situazione negli ultimi due singolari. Anche la finale non è poi stata così agevole. Se Cappuccio non si fosse imposto su Amato nel secondo singolare per 11-9 al quinto set, il confronto si sarebbe potuto complicare. Bravissimo anche il tecnico Picu, che quando segue in panchina i nostri pongisti sa sempre toccare le corde giuste. Ringraziamo le società Villa d'Oro Modena, Cortemaggiore, Acli Lugo e Maior per averci concesso i ragazzi, il loro lavoro è stato fondamentale. Meglio di così non avrebbe potuto andare e, dulcis in fundo, Pecchi ha anche vinto il singolare e Angeli si è piazzata terza. La tre giorni di Molfetta è stata davvero trionfale per noi. Nella nostra Regione c'impegniamo molto sul settore giovanile, grazie al lavoro dei club. Come Comitato eravamo stati al torneo internazionale di Linz, in Austria, per preparare la partecipazione alla Coppa delle Regioni. Caterina la conosciamo tutti da quando è entrata nel giro della Nazionale e non avevamo dubbi su di lei. Pecchi era in crescita e negli ultimi mesi ha fatto il salto di qualità. Cappuccio è un ragazzo valido, quest'anno si è trasferito a Cortemaggiore con la mamma e l'abbiamo inserito nel gruppo. Rossi è un ragazzino che sta venendo su bene e anche lui ha dato il suo contributo alla conquista della Coppa».
L'Emilia Romagna appaia dunque con un successo Alto Adige, Marche e Sardegna, in una classifica guidata dalla Lombardia a quota 9, davanti a Toscana (7), Sicilia (6), Piemonte (4), Lazio e Liguria (3) e Umbria (2). In terza posizione il Piemonte della 2004 Erika Stanglini (Regaldi Novara), dei 2005 Anastasia De Costanzo, Andrea Giai e Federico Vallino Costassa (Tennistavolo Torino) e del 2006 Giacomo Allegranza (Cus Torino), seguiti in panchina da Antonella Di Napoli e Piermaria Demichelis,che ha sconfitto nella finalina la Puglia dei 2004 Emiliano Cataldo (Tennistavolo Bari) Celeste Leogrande e Antonio Giordano (Tennistavolo Ennio Cristofaro), del 2005 Roberto Abate (Sport 2000) e della 2006 Valentina Leogrande (TT Ennio Cristofaro), con gli allenatori Gianluca Abbaticchio e Paolo Incardona.
Nel singolari si sono imposti il già citato Pecchi e la calabrese Miriam Benedetta Carnovale (Tennistavolo Piscopìo). Il modenese ha avuto la meglio in semifinale per 3-2 su Riccardo Varone (Tennistavolo Amatori Sessa) e in finale per 3-0 su Antonio Giordano (TT Ennio Cristofaro), che nel penultimo turno aveva regolato per 3-0 Federico Vallino Costassa (Tennistavolo Torino). «Il mio obiettivo - racconta Pecchi, studente di terza media, - era di vincere il torneo, essendo la testa di serie numero 1. Più importante, però, era giocare bene e ci sono riuscito, anche se non sempre. Anche quando non mi sono espresso al massimo, ho sempre cercato di seguire i suggerimenti di Catalin, il tecnico. Lo conosco da 2-3 anni e con lui mi sono sempre sentito bene. Fra noi c'è una buona sintonia. In semifinale ho incontrato Varone, che mi ha creato dei problemi, essendo molto bravo. Sono felice di esserne uscito bene. Mi sono aggiudicato il primo set, poi lui è salito di livello e si è assicurato il secondo e il terzo. Nel quarto ha anche avuto un match-point e gliel'ho annullato usando la testa e la pazienza, aspettando la palla giusta per chiudere. La finale contro Giordano è stata più agevole, perché lo avevo già incontrato a squadre e sapevo cosa aspettarmi. Con lui mi trovo abbastanza bene come gioco. I risultati ottenuti anche nei tornei nazionali mi hanno aiutato a crescere e cerco sempre d'impegnarmi al massimo in allenamento, giorno dopo giorno. Al Villa d'Oro mi segue Marco Sinigaglia, che da quest'anno ha preso il posto di Ivan Malagoli. Con Marco abbiamo uno stile di gioco simile e lui mi riesce a capire quando sono in difficoltà e mi sostiene sempre. Il colpo che mi piace di più è il servizio, mi viene abbastanza bene e mi agevola nel prosieguo dello scambio, per tirare bene la terza palla, soprattutto con il diritto. Dovrei invece muovermi di più e stare più vicino al tavolo. Mi piace molto giocare da dietro, però essendo abbastanza piccolo, se sto lontano faccio fatica ad affrontare i ragazzi del mio livello, che sono più alti di me. Agli Italiani di Terni punterò al podio, ad arrivare almeno in semifinale e a giocarmela al meglio. Nell'ultimo torneo nazionale sono stato l'unico a portare via un set ad Andrea Puppo, che è comunque il più bravo della categoria. Non ho mai affrontato Simone Sofia e ritengo che anche lui sia un po' più forte degli altri. Con Tommaso Giovannetti, che mi ha battuto nella finale per il terzo posto nell'ultima occasione, penso di potermela giocare».
Nel femminile Carnovale, che frequenta la seconda media a Piscopìo, è dovuta ricorrere al quinto set per aver ragione in semifinale di Angeli e in finale di Chiara Rensi (Dlf Poggibonsi), artefice dell'eliminazione nel match precedente per 3-0 di Erika Stanglini (Regadi Novara). «Sono stata molto aggressiva - ricorsa Carnovale - perché volevo vincere, però non mi aspettavo di farcela. La semifinale con Caterina è stata impegnativa. Ci eravamo già affrontate a squadre e aveva prevalso lei. Ho allora cambiato tattica e, invece di tirare io e farmi spostare, ho cercato di far partire più lei e di giocare di controllo. Una scelta che ha pagato. In finale contro Chiara ero in svantaggio di due set. A squadre mi ero imposta per 3-0 e ho pensato, sbagliando, di ripetermi. Mi sono rilassata, mentre lei cercava di riscattare la prima sconfitta. Sullo 0-2 da un lato ho pensato che fosse finita e dall'altra che avevo ancora margini per recuperare. Anche in questo caso ho fatto tirare lei, per farla muovere, e ha iniziato a sbagliare un po' di più. Alla "bella" ero avanti per 10-6, mi ha annullato tre match-point e al quarto sono riuscita a chiudere. Questa vittoria, al di là della grande soddisfazione, mi darà anche maggiore sicurezza quando reincontrerò in futuro le stesse avversarie. In vista dei Campionati Italiani Giovanili dovrò cercare di usare più la testa in partita, di migliorare il movimento delle gambe, per essere più veloce, e di rendere più efficace il block, con il diritto e con il rovescio. Rispetto a prima, sento comunque di essere già progredita, mentalmente e tecnicamente. L'anno scorso ai tricolori sono arrivata terza e questa volta l'obiettivo sarà di tornare sul podio, non sul gradino più basso, ma su quello più alto». Su Miriam è stato impostato un progetto, portato avanti in équipe. Il tecnico Giacomo Macrì lavora con lei al TT Piscopìo da sempre. Fin da subito ha collaborato a Messina Wang Hong Liang, il coach della Top Spin, che ha contribuito in modo determinante alla sua crescita tecnica. Da due anni a questa parte, la segue Umberto Giardina, uno o due volte a settimana, a seconda della disponibilità di tempo. Al TT Piscopìo sta dando il suo apporto, su input di Macrì, anche lo sparring Corrado Mastroianni. Da qualche settimana, si dedica a lei, per due sedute, Massimiliano Mondello. Gli allenamenti sono dunque quattro o cinque alla settimana e stanno dando i loro frutti.