L'analisi del Lignano Master Open del direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli
Al Lignano Master Open, che si è disputato per la dodicesima volta consecutiva (se non è un record, poco ci manca), i risultati più prestigiosi ottenuti dai nostri atleti nelle gare di singolare sono state le vittorie di Giada Rossi, Michela Brunelli e Amine Kalem.
Giada Rossi, ha vinto un torneo al quale erano iscritte le prime tre pongiste al mondo. Ha sconfitto, infatti, sia la campionessa europea, la russa Nadejda Pushpasheva, sia l'argento paralimpico, la coreana Seo Su Yeon, mai battuta in precedenza. Specialmente l'esito di questa finale è stato particolarmente soddisfacente, perché ha reso merito al lavoro svolto quest'inverno, oltre a essere una bella iniezione di fiducia, per continuare su questa strada.
Dopo le Paralimpiadi di Rio, Giada aveva studiato e capito quale potesse essere lo sviluppo tattico per mettere in difficoltà la coreana, che sembrava essere l'unica atleta imbattibile e, sulla base dell'analisi dei video, ha lavorato sulla variazione di alcune gestualità stabilendo una linea tattica, risultata vincente. Ciò è stato reso possibile proprio dalla "nuova" gestualità tecnica, che ha permesso di sviluppare la tattica vincente. Il fatto che il campo Le abbia dato ragione sottolinea la bontà dell'analisi e anche la qualità dell'esecuzione.
La seconda sfida fra le due, quella della gara a squadre, mi immagino che assomiglierà a quelle che giocheranno le due atlete in futuro, un confronto cioè molto equilibrato in cui può capitare che vinca l'una e l'altra, una situazione molto diversa dal passato, in cui Giada non aveva mai impensierito Seo.
Belle, anche se molto diverse tra loro, le altre due vittorie azzurre. Equilibrato, e risolto solo dalla classifica avulsa, il torneo di Michela Brunelli, che si conferma essere una "sicurezza" del pongismo paralimpico. Senza alcun patema, invece, la vittoria di Kalem, che non ha mai premuto sull'acceleratore e ha disposto facilmente di tutti gli avversari.
Passando agli altri azzurri, ottimo è stato il percorso di Federico Falco, che ha perso solo in semifinale contro il britannico Matthews, che è un atleta che lui subisce non solo tecnicamente, ma anche e specialmente psicologicamente. L'inglese è giovane, anche se un po' meno di Federico, ed è forte, come testimonia l'argento conquistato agli Europei. Anche Federico, quest'inverno, ha cambiato un po' la tecnica, in questo caso in modo più generale, non riferito a un avversario in particolare. Ora gioca meglio dell'anno scorso e ha messo sotto facilmente pongisti contro i quali normalmente combatteva, come lo svizzero Keller e l'argentino Eberhardt. Sono molto soddisfatto delle prestazioni e della sicurezza dimostrata da Federico.
Sono molto contento anche degli altri giovani Matteo Parenzan, che ha battuto due volte il tedesco Lau, Elena Elli, Carlotta Ragazzini, Lorenzo Cordua, che ha sconfitto l'austriaco Gardos, bronzo paralimpico, e Matteo Orsi, che ha prevalso sul romeno Makszin, che fino a qualche mese fa era di un altro pianeta rispetto a lui. Avere un gruppo di elementi intorno ai 20 anni, e anche meno, che sia competitivo a livello internazionale mi rende orgoglioso. Che poi accanto a loro ci siano Michela Brunelli e Amine Kalem, che, come detto, hanno vinto il torneo, e Andrea Borgato, che in singolare avrebbe potuto andare a medaglia e ha contribuito in modo concreto all'oro a squadre, che sono un po' meno giovani, ma assolutamente affidabili, è un valore aggiunto. Nei momenti di difficoltà serve infatti anche avere una squadra più solida ed esperta.
Federico Crosara, lentamente, ma inesorabilmente, è sempre più competitivo e prova ne è che abbia vinto il bronzo in singolare e l'oro a squadre. Lui è giovane dal punto di vista agonistico, un po' meno da quello anagrafico, ed è un ragazzo su cui puntiamo molto.
Alessandro Giardini, Alberto Ramundo, Samuel De Chiara e Caterina Selleri sono gli altri atleti della rosa nazionale presenti a Lignano. Loro quattro stanno modificando radicalmente il loro approccio al tennistavolo, rendendolo sempre più professionale. Sono certo che i progressi, che sono già evidenti in allenamento, presto saranno visibili anche in partita e, a quel punto, avremo altre quattro frecce al nostro arco.
Il torneo di Lignano Sabbiadoro, pur essendo un fattore 20, si è comunque rivelato un appuntamento con una più che discreta competitività media, che ci ha consentito di verificare l'effettivo livello tecnico raggiunto da ognuno dei nostri. Sono soddisfatto di come i giovani siano ormai pronti per performance di valore significativo e al tempo stesso i meno giovani siano ancora così tanto competitivi da rappresentare un vero traino per i colleghi.
Il gruppo è sempre più omogeneo e la solidità dell'intera squadra ne trae grande giovamento. Adesso ci prepariamo ad affrontare a maggio i tornei più qualificati della stagione, a Bratislava e a Lasko, con maggiore serenità, perché i risultati del Lignano Master Open sono andati oltre le aspettative.