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Jamila Laurenti: «Tre medaglie importanti, ora voglio andare a tutti i costi alle Olimpiadi giovanili»

Di ROBERTO LEVI

Jamila Laurenti esulta (foto di Marta Moratti)
Jamila Laurenti esulta (foto di Marta Moratti)

A 15 anni nessuna prima di lei aveva raggiunto la finale dei Campionati Italiani Assoluti e si era aggiudicata il titolo di seconda categoria. Jamila Laurenti è peraltro abituata ai record di precocità, sorretta da quell’apparente tranquillità che sarebbe più facilmente accostabile a una veterana. A Terni la reatina ha conquistato anche un secondo oro, perché si è imposta nel doppio di seconda categoria, in coppia con la sua coetanea Valentina Roncallo (Asd Toirano).  

Jamila, quanto ti ha sorpreso l'argento nell'Assoluto?

«In effetti non me l'aspettavo, anche se sentivo che qualcosa di buono sarebbe potuto venire fuori».

Hai affrontato Giorgia Piccolin due volte nel torneo. Quali le differenze?

«Nei girone nel primo set sono partita avanti 6-0 e ho conservato parte del vantaggio, avendo due palle per chiudere. Ho insomma avuto una chance di aggiudicarmelo e se ce l'avessi fatta, secondo me, sarebbe cambiata tutta la partita».

E in finale?

«Man mano che passavano i punti la stanchezza si faceva sentire sempre di più. Nel secondo parziale ero avanti e Giorgia mi ha rimontata di nuovo. Penso che sia stata una bella sfida ed entrambe abbiamo fatto quello che potevamo. Lei con me varia molto il gioco e soffro un po' quando mi tira delle palle scariche, per poi chiudere il colpo successivo con una schiacciata forte».

Cosa ritieni, invece che possa mettere in difficoltà lei?

«Far girare la palla, perché Giorgia preferisce la velocità alle rotazioni».

Contro Chiara Colantoni nei quarti con quale spirito sei entrata in campo?

«Volevo vincere a tutti i costi, per dare a mio nonno Josef, che non sta tanto bene, la soddisfazione di essere salita sul podio agli Assoluti. Con Chiara ci alleniamo quasi tutti i giorni insieme a Formia e lei non sbaglia mai una pallina. In partita, invece, ha commesso molti errori quando ha cercato di accelerare sui miei blocchi. Probabilmente ha patito la tensione».

Contro Debora Vivarelli, tua avversaria in semifinale, di solito come ti trovi?

«Ci siamo affrontate la prima volta agli Assoluti di due anni fa e ho vinto io nel girone. Nelle due occasioni successive ha prevalso lei. In quest'ultima partita ho giocato molto bene con il diritto e ho cercato di far girare molto la pallina, per metterla in difficoltà nei controtop che lei tira sempre in modo potente. Nel sesto parziale ha avuto un set-point per andare al settimo e in quel momento ci ho creduto molto e ho portato a casa il match».

Quanto vale il tuo argento? Art 06 Foto2 Sorridente con la coach Oana CopaciSorridente con la coach Oana Copaci

«Salire sul podio a 15 anni equivale per me ad avere vinto l'oro. Quest'esperienza mi è servita molto e mi aiuterà a credere ancora di più in me stessa. È un risultato che condivido con la mia famiglia, che mi trasmette sempre una grande forza. Voglio anche ringraziare molto Oana Copaci, che mi ha seguito in panchina e mi ha aiutato, mantenendomi calma. Quando la guardavo dopo la fine del punto, bastava un attimo per farmi capire di andare avanti così, perché avevo fatto la cosa giusta».

Almeno sui due ori in seconda categoria avevi fatto un pensierino?

«Forse salire sul podio in doppio era più alla nostra portata, perché, nonostante la presenza di parecchie coppie di livello, io e Valentina insieme ci siamo sempre trovate bene in Nazionale e ora possiamo anche allenarci al Centro Federale di Formia».

Qual è il punto di forza del vostro doppio?

«Siamo grintose, abbiamo un buon rapporto e otteniamo la maggior parte dei punti mettendoci l’una al servizio dell’altra. L’anno scorso abbiamo preso il bronzo all’Open internazionale di Lignano Sabbiadoro».

A Terni avete affrontato due coppie esperte, come avete fatto a batterle?

«In semifinale abbiamo superato Cavalli e Irrera per 3-2 e siamo state brave. Secondo me avremmo anche potuto chiudere sul 3-1. È andata comunque bene e abbiamo lottato fino all’ultimo punto. Abbiamo poi incontrato Milic e Carli e anche in questo caso siamo riusciti a farcela, mettendo in atto il nostro gioco».

L’impresa principale è stata in singolare. Come hai affrontato questa gara?

«Sono partita molto concentrata e sicura di me e e volevo prendermi la rivincita rispetto a Riccione».

L’anno scorso eri rimasta male di aver perso in semifinale contro  Carli?

«Molto, forse in quell’occasione ero stata troppo precipitosa e avevo cercato di chiudere subito i punti, mentre avrei dovuto andare avanti con più calma. Oltretutto soffro un po’ i puntini ed Eva ne ha ben due».

Art 06 Foto3 Jamila al servizio foto di Marta MorattiJamila al servizio (foto di Marta Moratti)  Art 06 Foto5 Il rovescio di Jamila foto di Marta MorattiIl rovescio di Jamila (foto di Marta Moratti)

Qui in tabellone hai iniziato contro Irrera.

«Ho avuto la meglio per 3-1 e nel terzo set ho avuto un calo di concentrazione. Nei quarti ho avuto la Rozanova e nel primo set ho dovuto un po’ abituami al suo gioco. In semifinale ho incontrato per la prima volta la Bracco e sono partita convinta fin dal primo punto».

In finale Cavalli che insidie ti ha proposto?

«Nel primo set ho avuto la meglio io, poi però nel secondo era avanti lei per 7-2 ed è arrivata ad avere tre palle per chiudere sul 10-7. Ho mantenuto la calma e gliele ho annullate e sul 10-10 ho spinto per vincere per 12-10. Secondo me quella fase è stata decisiva. Se fossimo andati sull’1-1 sarebbe potuto cambiare qualcosa. Nel terzo parziale sono stata in vantaggio, lei ha un po’ recuperato, ma alla fine sono riuscita a farcela. Quel risultato mi ha dato proprio una bella sensazione»

Eri stanca al ritorno dall’Olanda?

«Un po’, ma sapevo che per vincere avrei dovuto mettercela tutta e mi sono impegnata al massimo».

Come ti sei trovata in quel match di qualificazione agli Europei?

«Ho incontrato Li Jie, che è la numero 10 al mondo e tatticamente ho giocato bene. Certamente lei ha molta più esperienza di me, ma nonostante ciò ho lottato alla pari. I set sono stati tutti tirati e nel secondo ero avanti 10-9 e ho sbagliato una palla alta. Nel terzo conducevo 11-10 e ho commesso lo stesso errore. Avrei potuto portare a casa un paio di parziali. Lei è una difesa e sbaglia veramente poco».

Art 06 Foto4 Podio singolare di seconda categoriaPodio singolare di seconda categoria    Art 06 Foto6 Podio doppio di seconda categoria Podio doppio di seconda categoria

Com’è andata contro la Vermaas?

«Ero consapevole dell’importanza della partita, che era decisiva per il successo finale, essendo sul 2-2, ed ero un po’ tessa. Ho vinto il primo set per 11-8 e poi lei è salita di rendimento. Mi ha messo in difficoltà e sono riuscita a uscirne. Alla fine, però, ha messo più palle in campo e ha vinto per 3-1. Penso che tutte noi siamo state brave e c’è il rammarico per aver perso, seppur di misura. Questa sconfitta ci servirà in vista delle prossime sfide».

Come giudichi la prova di qualificazione alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires, che hai disputato a Hodonin, in Repubblica Ceca?

«Mi ero comportata meglio alla gara europea di Spalato, in cui avevo perso per 4-3 contro la russa Tailakova, che poi si è guadagnata il pass. A Hodonin ho incontrato subito delle avversarie che mi hanno dato fastidio. Il primo giorno, dopo un turno agevole, ho affrontato la polacca Wegrzyn, che mi aveva già battuta agli Europei giovanili dell’anno scorso, e ho ceduto per 4-2. La soffro un po’, perché non tira mai forte e si appoggia sulle mie palle. All’inizio le ho tenuto bene testa, poi sono calata forse anche un po’ per la stanchezza. Il secondo giorno ho trovato subito la coreana Kim Yealin, che ai Mondiali juniores di Riva del Garda avevo superato nel girone e questa volta è andata bene a lei per 4-1. Avrei potuto fare un po’ di più».

Quindi la caccia alla rassegna a cinque cerchi continua?

«Assolutamente sì. Il 24 e il 25 marzo saremo a Soliman, in Tunisia, e saranno altre battaglie. Mi diverto a giocare contro atlete più grandi di me. Sono sempre sfide stimolanti e quando le batto c’è grande soddisfazione. Voglio andare a tutti i costi a Buenos Aires e, se non ce la farò in Tunisia, andrò in Paraguay. Alla prossima edizione dei Giochi Giovanili non potrò esserci, perché gareggeranno le 2003 e io sono nata il 24 novembre del 2002. Mi giocherò fino alla fine le mie chance in questa occasione».

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