Mihai Bobocica torna sul trono: «Mi allenerò a Formia, per riprendere a scalare la classifica»
È tornato a vincere il titolo assoluto di singolare dopo quattro anni Mihai Bobocica e soprattutto ha dimostrato di essere sulla strada del pieno recupero tecnico. Seguito in panchina dal suo amico e compagno in Aeronautica Militare e in Nazionale Leonardo Mutti, il successo ottenuto a Riccione, il sesto in carriera, è stato importante per il suo morale e il significato del risultato è stato anche testimoniato dalla commozione del dopo gara. L'intensità del caldo abbraccio alla sua Beatrice è stata una delle immagini più belle dei campionati.
Bobo quanto credevi in questa vittoria?
«In realtà non moltissimo. Negli ultimi due anni ho perso molte partite che precedentemente non perdevo e questo mi ha tolto parecchia sicurezza. Anche questa stagione non è iniziata benissimo e a Riccione ho rischiato di lasciare per strada qualche match. Nel girone mi sono trovato sotto per 2-0 e 6-3 nel terzo contro Manna. La voglia pazzesca che avevo dentro di conquistare di nuovo il tricolore mi ha aiutato, perché non ho mollato un secondo contro nessuno. Anche la sfida con Baciocchi è stata molto impegnativa. Alessandro mi ha rimontato da 3-1 a 3-3 e all'ultimo set sono riuscito a prevalere. Quando ero in difficoltà ho cercato sempre di fare qualcosa di diverso. Non mi sono limitato a fare ciò che mi veniva più facile, ma a cercare qualcosa che non piacesse agli avversari. Sul servizio all'inizio non riuscivo tanto a far girare la pallina, alla quale non sono molto abituato. Durante il torneo ho provato a modificare il movimento per renderlo più efficace».
Come ti sei trovato nella finale contro Niagol?
«Anche lì ho avuto qualche momento difficile, ma in quel match ero molto più convinto e avevo trovato più certezze. Anche se il confronto era ricco d'insidie, mi sentivo a mio agio. Ovviamente non ero sicuro di vincere, dato che si è giocato veramente su pochi punti. Nel quarto set perdevo addirittura per 10-6 e l'ho portato a casa. Se lo avessi perso, non so come sarebbe andata a finire. Quei quattro set-point annullati sono stati la svolta. Niagol ha un gioco che dà veramente molto fastidio, potendo contare su tante soluzioni. Era molto tempo che contro di lui non riuscivo proprio a giocare».
Hai vissuto questo titolo come un riscatto, dopo l'ultima eliminazione in semifinale contro Rech?
«Certamente l'anno scorso mi era dispiaciuto, anche se Marco aveva giocato molto bene e aveva meritato. Ero veramente giù come livello e pur mettendocela sempre tutta non riuscivo a fare ciò che avrei voluto. Ci sono anche momenti così nella carriera di un atleta».
Tecnicamente esci da questi Assoluti con quali certezze in più?
«Dopo l'infortunio alla spalla di fine 2014, ero stato costretto a rimanere fermo per sei mesi e al ritorno avevo cambiato l'impugnatura. Ora l'ho ritrovata e anche i colpi stanno funzionando meglio. Soprattutto il rovescio è progredito notevolmente in quest'ultimo periodo. Anche Niagol al termine del match mi ha detto che ora gioco in modo simile a prima dell'infortunio. Ho lavorato molto anche sotto l'aspetto fisico e curo l'alimentazione».
Esiste la possibilità che tu possa tornare ad allenarti e a giocare in Italia?
«Certamente e la stiamo valutando. La Schlager Academy a Vienna è stata chiusa e mi sto allenando con la Nazionale austriaca. Sto pensando seriamente di rientrare in Italia e di lavorare a Formia. In estate faremo questo passo».
Dopo i campionati quali saranno gli obiettivi stagionali?
«Devo salire in classifica e se riuscissi a entrare di nuovo fra i primi 100 al mondo entra la fine di questa stagione sarei contento, per poi nella prossima avvicinarmi ai primi 50. Faremo poi il possibile per qualificarci in Prima Divisione agli Europei a squadre. Per quando riguarda i Mondiali individuali, prima di sognare di fare grandi cose dovrò riprendere a ottenere dei buoni risultati».
Ora comunque stai già vedendo la luce fuori dal tunnel?
«La vedevo già prima di Riccione e sono felice di avere vinto lì. In questo modo posso convincermi definitivamente che tutto sta andando meglio. In caso contrario mi sarebbero tornati nuovamente un sacco di dubbi».