Nannoni e i quattro match-point sfumati:«Bruciano ancora»
È tornata senza medaglie dai Campionati Mondiali juniores di Cape Town l'Italia, che però nella gara a squadre e nel doppio maschile è andata vicino a un piazzamento quantomeno in prossimità del podio. Il tecnico federale Lorenzo Nannoni ha guidato in Sud Africa Antonino Amato, Luca Bressan, Matteo Mutti e Daniele Pinto, quattro dei cinque atleti, con Gabriele Piciulin, che hanno conquistato il titolo europeo a squadre a Zagabria a inizio luglio.
«Il nostro rendimento - spiega Nannoni - ha rispecchiato quello che è il nostro stato di forma attuale, che per tradizione a dicembre, periodo d'intensa attività, non è eccelso. Abbiamo comunque giocato a un buon livello e nel girone a squadre siamo stati battuti ed eliminati per 3-2 da Taipei, che poi nei quarti del tabellone ha superato la Francia per 3-0. La sfida con i taipeani con un altro livello di forma e una preparazione più mirata avrebbe forse potuto avere un altro risultato. Nei quarti con la Francia avremmo potuto giocarcela per andare a medaglia. Purtroppo, però, con Taipei è finita così. Eravamo in vantaggio per 2-1 e nel quarto singolare Daniele si è aggiudicato il primo set per 11-4. L'avversario poi gli ha preso le misure e non c'è più stata partita».
Una chance maggiore avrebbe forse invece potuto esserci nel primo match:«Matteo, su una situazione di un set per parte, nel terzo era avanti per 4-1 e sembrava aver trovato la chiave per farcela. L'altro, però, che inizialmente tirava solo forte, è riuscito a cambiare gioco, ha ragionato di più e le prospettive di Matteo si sono complicate molto. Un Mutti in versione Europei avrebbe comunque prevalso. Riguardo a Bressan. ha disputato da numero 3 un'ottima gara a squadre e, a parte il confronto contro la Cina, non ha mai rischiato di perdere. Sono contento di avere ritrovato un Antonino su un buon standard, dopo un periodo in cui non si era espresso bene. Ho rivisto un giocatore che fa i punti anche quando è in difficoltà e vince molti scambi in modo inaspettato. Insomma il vecchio Amato, con più allenamento sulle spalle rispetto al passato. Per lui dovrebbe iniziare un momento favorevole».
Brucia molto la sconfitta di Amato a Pinto negli ottavi del doppio contro i romeni Dragos Florin Oprea e Rares Sipos. «Abbiamo avuto - ricorda Nannoni - tre match-point consecutivi sul 10-7 e uno successivo sull'11-10 e non siamo riusciti a sfruttarli. I romeni hanno poi perso nei quarti con un 4-2 tiratissimo contro i francesi Cassin e Seyfried. Anche in questo caso avremmo potuto incanalarci in una situazione molto interessante in ottica podio. Sulle quattro palle per chiudere non abbiamo giocato bene, ma non è che nelle fasi precedenti fossimo stati molto più brillanti. Daniele per esempio all'inizio era sottotono ed è stato Antonino sostenere le sorti della coppia. Hanno comunque confermato di completarsi bene fra loro, di avere un buon livello internazionale e di essere capaci di giocarsela con tutti».
Sul fronte dei singolari, dopo aver superato tutti e quattro i rispettivi gironi, nel tabellone «Mutti al mattino aveva la febbre e non ce l'ha fatta ad affrontare Jorgic. Bressan ha incrociato il belga Cnudde, che agli Europei aveva battuto, rischiando di perdere, e ha ceduto per 4-2, in una partita bella ed equilibrata fino al 2-2. Nel prosieguo l'altro è stato più bravo e Luca non ha più lottato. Pinto aveva Sipos e sulla carta era un buon incontro per lui. Il romeno, però, è molto in forma e motivato. A un certo punto Daniele lo aveva messo in difficoltà, però c'era troppo divario di livello di gioco in quel frangente per poterlo impensierire. Amato è stato molto bravo contro il francese Bertrand nel girone. Tatticamente ha fatto tutto in modo giusto e si è imposto per 4-0. Il match dopo è stato sconfitto dall'argentino Joffre per 4-3, dimostrando che non ha ancora certezze. Nel tabellone contro il numero uno australiano Duffy ha dominato e poi si è trovato di fronte il giapponese Harimoto, che ha vinto il titolo. È finita 4-1 per il nipponico e pensavo che potesse andare anche un po' meglio. I primi tre set sono stati abbastanza combattuti, negli ultimi due non c'è più stata storia. Harimoto è più forte, punto e basta».