La presidente Palmiotto:«Il bronzo di Giada, un fantastico risultato di squadra»
Quando si partecipa a una manifestazione prestigiosa come le Paralimpiadi e si torna a casa con una medaglia, significa che tutto, in sede di preparazione, ha funzionato al massimo. I risultati sportivi sono quasi sempre merito di molte persone, che nel loro piccolo o nel loro grande hanno contribuito al raggiungimento del risultato da parte dell'atleta. Nel bronzo conquistato a Rio da Giada Rossi, per esempio, ha avuto un ruolo fondamentale il Tennistavolo Rangers San Rocco di Udine, presieduto da Rosanna Palmiotto.
Presidente, quando è iniziato il vostro rapporto con Giada?
«Era tesserata per il San Giorgio Porcia e ricordo che nel 2014 il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli ha organizzato una riunione a Sgonico, nell'ambito del Progetto Tokyo 2020, con entrambe le società. L'obiettivo era di organizzare il lavoro con il nostro tecnico Marino Filipas, compatibilmente con il fatto che la ragazza fosse ancora seguita dal San Giorgio. Successivamente Giada e la sua famiglia hanno deciso di effettuate gli allenamenti soltanto da noi».
Per quale motivo?
«Per garantire maggiore continuità con il tecnico e perché all'interno del nostro gruppo sportivo ci sono atleti con tipi di gioco e racchette differenti, che avrebbero potuto aiutarla ad adattarsi alle varie esigenze. Dal luglio di quest'anno è una nostra tesserata».
Come si svolgevano le sedute?
«In realtà Giada ha giocato sempre con tutti. Non abbiamo uno sparring dedicato. Da inizio 2016, quando si è avuta la certezza della sua qualificazione ai Giochi, si è allenata con Thomas Di Giusto, Davide Bassi, Mario Agarinis, Eric Bertolini e Massimo Pischiutti e in estate solo con gli ultimi due».
Quindi ognuno ha messo del suo?
«Penso che si debba sottolineare come tutto il gruppo sportivo abbia dedicato attenzione alla sua preparazione. Filipas aveva in testa un certo tipo di aspetti da farle imparare ed era necessario che li apprendesse un po' con l'uno e un po' con l'altro. Il nostro tecnico ha utilizzato tutti quanti per riuscire a ottimizzare le capacità di Giada e fare in modo che arrivasse preparata all'appuntamento di Rio. Oltre ai 2-3 allenamenti che svolgeva con Marino, che è stato sempre molto presente con lei, c'erano dunque anche questi di società, che sono stati altrettanto importanti. Il tutto in collaborazione e in sintonia con il dt Arcigli. Quando organizzava degli stage a Udine, partecipavano anche i nostri ragazzi. È stato un bellissimo lavoro di squadra. Siamo veramente orgogliosi di ciò che abbiamo fatto con Giada e che Giada ha fatto con noi».
Vi aspettavate che a Rio Giada potesse addirittura salire sul podio?
«Marino è con noi da parecchi anni e avevamo capito che pensava che qualcosa d'importante potesse arrivare da questa prima esperienza paralimpica».
Prima di partire per il Brasile le avete fatto una festa per salutarla?
«Non solo a lei, perché non dimentichiamo che abbiamo portato ben due atleti a Rio, essendoci anche Peppe Vella. Siamo stati l'unica società a raggiungere un obiettivo del genere. In occasione di quella festa abbiamo consegnato loro una bandiera italiana, con tutte le nostre dediche e le firme, e dei regali. È stato emozionante».
Avete seguito le partite paralimpiche?
«Abbiamo fatto il possibile per rimanere aggiornati sulle evoluzioni, tifando per Giada e per Peppe».
Avete allestito una festa anche al ritorno?
«Ne abbiamo prevista una per il 2 dicembre, in società, alla quale inviteremo anche il presidente federale Renato Di Napoli e Alessandro Arcigli. Coinvolgeremo le autorità cittadine, dal sindaco Furio Honsell all'assessore allo Sport Raffaella Basana. Chiameremo anche Francesca Papais, sindaca di Zoppola, il paese di Giada, perché è stata molto presente. Sarà una bella festa».
Il Rangers San Rocco quanti tesserati ha?
«Una trentina, con quattro paralimpici. Oltre a Giada e Peppe, ci sono Giuseppe Moretti e Antonio Poli, che fa squadra con Rossi e Vella in A1 paralimpica. Anche Moretti ha giocato molto con Giada. Ci alleniamo sempre tutti insieme. Tutti giocano con tutti».
Quando siete nati?
«Il gruppo sportivo è stato creato nel 1964 nel territorio udinese della parrocchia di San Rocco. Dal 1967 è affiliato al Centro Sportivo Italiano e dal 1969 alla FITeT, mentre è stato ufficialmente fondato il 14 gennaio 1968. Sono solo il terzo presidente dopo Giovanni Gallina e Sergio Driussi. Negli anni '80 e 90' Mario Agarinis e Lucio Saltarini sono stati campioni italiani di terza categoria e nel 1988 Francesca Gambini ha vinto i Giochi della Gioventù. Dopo l'arrivo al nostro interno di Filipas abbiamo portato dal 2005 al 2009 Chiara Miani e Sofia Schierano a far parte della Nazionale giovanile: sono state rispettivamente 5 e 7 volte campionesse tricolori. Dal 2010 abbiamo avuto soddisfazioni anche nel settore maschile con Giacomo Petrani, tre volte sul podio in tornei nazionali di quarta categoria. Vella è stato pluricampione italiano e prima di Rio si era qualificato anche alle Paralimpiadi di Pechino e di Londra. Massimo Pischiutti ed Eric Bertolini sono stati terzi ai campionati italiani a squadre, categoria allievi, nel 2013 e si sono aggiudicati il doppio tricolore di quarta categoria nel 2014».
Siete insomma vicini al cinquantesimo anniversario di storia?
«In realtà sono quasi 49. Il 2 dicembre approfitteremo della festa per iniziare a celebrare un po' in anticipo questo traguardo, così significativo per noi, del mezzo secolo di vita. Per questo motivo abbiamo anche invitato tutti i nostri campioni italiani di questi anni».