GIUSEPPE VELLA SALUTA I TORNEI INTERNAZIONALI: "DOPO OLTRE 15 ANNI DI CARRIERA è GIUNTA L'ORA DI DIRE BASTA".
Per l'ultima volta il Lignano Master Open ha coinvolto Giuseppe Vella nella doppia veste di direttore del torneo e di atleta. Vincendo la medaglia d'oro a squadre con Federico Crosara ha infatti dato l'addio agonistico alle scene internazionali.
«L'introduzione delle gare giovanili - racconta - ha reso più impegnativa l'organizzazione. Al di là di tutto, però, siamo molto contenti di come sia andata.
Gli ufficiali ci sono sembrati soddisfatti e devo ammettere che siamo stati anche aiutati dalla bravura della referee e dalla tranquillità e competenza del technical delegate. Gli atleti si sono comportati bene e il clima è stato di grande serenità».
L'esperimento del torneo Under 23 è stato dunque un successo?
«Nell'atmosfera certamente sì. I giovani sono stati felici di potersi confrontare con avversari più o meno della loro età. Si dovrebbe eventualmente vedere di studiare un'altra formula, perché, per il numero degli atleti coinvolti, due giorni sono troppi.
Si spera che il prossimo anno gli iscritti aumentino, ma anche in quel caso i due giorni sarebbero giustificati se si superassero i cento giocatori. In caso contrario si potrebbe esaurire la rassegna in un solo giorno».
Confermi che è stata la tua ultima uscita internazionale?
«Assolutamente sì, oltre 15 anni di carriera, con almeno 10 di alto livello, fra allenamenti, viaggi, sacrifici, rinunce e qualche soddisfazione, possono bastare. Con buona pace del mio coach Marino Filipas, lascio spazio ad altri. Già con gli Europei di Vejle avevo deciso di smettere con i tornei internazionali, ma la possibilità di vincere un'ultima medaglia con Federico Crosara era l'ultimo stimolo che sono riuscito a tirare fuori. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono messi a disposizione in questi anni, tecnici e sparring. I miei compagni di nazionale e team, che mi hanno accompagnato. I Rangers Udine e Marino che mi hanno accolto in società, facendomi tornare a essere un giocatore di una vera squadra. Ringrazio, infine, tutti gli avversari, che ho incrociato nel mio percorso: grazie alle sconfitte, ho imparato il valore della vittoria».
Ora cosa ti aspetta?
«Continuerò naturalmente a fare attività nazionale e poi, come tecnico, mi dedicherò anima e corpo alla mia società sportiva, i Rangers appunto. Abbiamo anche iniziato a portare in palestra un gruppo di ragazzi con disabilità intellettiva, che viene da noi una volta alla settimana, e quindi contribuirò a seguire anche loro».
È stato emozionante conquistare l'ultima vittoria a Lignano?
«Più che altro mi ha fatto piacere vincere quest'ultima medaglia con Federico. È rientrato dopo un lungo stop e l'anno scorso ha stentato un po' a riprendere. In questo 2016, invece, ha iniziato nel modo giusto e sono veramente felice per lui».