Azzurri sugli scudi all'Open del Qatar
Impossibile negare che la spedizione azzurra all'Open del Qatar sia stata altamente positiva.
Leonardo Mutti nel tabellone Under 21 è arrivato in semifinale, battendo il giordano Zeyad Aldmaisy per 3-0, il francese Tristan Flore (n. 106 Ittf) per 3-2 e il giapponese Tonin Ryuzaki per 3-1. In semifinale, contro l'altro transalpino Alexandre Robinot, si è portato in vantaggio per due set a uno e nel quarto ha avuto tre match-point sul 10-7, prima di cedere il parziale (10-12) e anche la "bella" successiva (8-11).
È dunque andato vicino a emulare, ma in una manifestazione più importante, la finale conquistata l'anno scorso a Minsk, in Bielorussia, quando fu battuto dal belga Lambiet. Nel tabellone assoluto Leo ha soffiato la prima frazione al giapponese Masataka Morizono, numero 29 al mondo, e ha ceduto le successive quattro, l'ultima delle quali ai vantaggi.
Il campione d'Italia Marco Rech Daldosso ha eliminato per 4-2 lo svedese Anton Kallberg (n. 85 al mondo) e Alessandro Baciocchi ha superato per 4-1 il brasiliano Hugo Calderano (numero 58 del ranking internazionale), per poi opporsi al meglio al danese Jonathan Groth, lasciando tre set su quattro di misura e due ai vantaggi. L'unico a non aver vinto partite è stato Niagol Stoyanov, uscito subito (0-4) per mano del taipeano Hung-Chieh Chiang.
«Per ottenere risultati ci vuole pazienza - spiega il direttore tecnico Patrizio Deniso - per lavorare sui miglioramenti tecnici e per aumentare le capacità prestative dei giocatori. Bisogna continuare a impegnarsi duramente, ma mi sembra che negli ultimi due-tre mesi si sia notata una crescita. Sono contento di quanto ho visto in Qatar. Mutti mi è piaciuto, perché ha giocato vicino al tavolo, aggressivo e ha sbagliato meno con il rovescio. È giovane e va seguito da vicino, per farlo progredire sotto molto aspetti. Contro Robinot sui tre match-point non è riuscito a gestire la situazione con un po' più di sicurezza e ha commesso degli errori. Anche contro Morizono ha fatto il suo dovere e avrebbe anche potuto portare a casa l'ultimo set. Sul 2-3 sarebbe stata un'altra partita».
Riguardo a Rech «contro Kallberg è stato bravo e ha confermato quanto di buono aveva mostrato ai Mondiali. È stato solido ed è fiducioso in ciò che sta facendo. Anche Baciocchi ha avuto l'atteggiamento giusto. Come Mutti è giovane e spesso si perde. Contro Calderano è stato molto competitivo. Sono convinto che abbia delle potenzialità enormi, gli manca però una vera linea di gioco e bisogna costruirla. . Anche nel match che lo opponeva a Groth è stato ottimo, e avrebbe potuto vincere il secondo e il terzo set, persi per 12-10. A Doha abbiamo ricevuto i complimenti per come abbiamo giocato e si tratta di un bel riconoscimento. Il gioco porta i risultati, che in effetti sono arrivati. Ora nel prossimo Open bisognerà confermarli e, se questo accadrà, la consapevolezza aumenterà»
Niagol Stoyanov non si è invece espresso ai livelli che gli competono:«È stato lontanissimo dallo standard che esprime in allenamento. Ha sbagliato molto. Si vede che è troppo teso e l'essere concentrato sull'obiettivo olimpico gli fa perdere la lucidità nel gioco durante le partite. È poco aggressivo, sembra quasi frenato per il timore di sbagliare. Quando la partita non va sui binari previsti non riesce a reagire e a giocare come sa fare. Deve cercare di arrivare ai suoi limiti, che non sono certamente bassi». I riscontri emersi in Qatar consentiranno di utilizzare al meglio il tempo che manca al Torneo Europeo di Qualificazione Olimpica di Halmstad, in Svezia.