Tra conferme e sorprese, i Campionati Italiani Paralimpici dei veterani e dei giovani visti dal direttore tecnico Alessandro Arcigli
«Splendida edizione dei Campionati Italiani Paralimpici».
Esordisce così il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli al termine della rassegna tricolore di Lignano Sabbiadoro, che è stata una vera e propria maratona di incontri e di emozioni.
Sensazioni amplificate le sue, da uomo che è abituato a vivere il tennistavolo quotidianamente sulla sua pelle e a considerare gli atleti un po' come i suoi ragazzi, a prescindere dall'età, girando l'Italia in lungo e in largo per seguire alcuni pongisti d'interesse nazionale a casa loro e per svolgere un'infaticabile promozionale all'interno delle varie Unità Spinali. Normale che gli siano brillati gli occhi ad assistere al record di 130 partecipanti e a vedere in gara moltissimi esordienti, che ha contribuito in modo determinante a portare all'attività agonistica. E fra loro numerosi giovanissimi, che potranno rappresentare il domani di questo sport.
Alessandro, entriamo nel merito di questi campionati?
«Tra le donne, oltre alle veterane Clara Podda (L'Isola che non c'era), Michela Brunelli (Fondazione Bentegodi), Valeria Zorzetto (Tennistavolo Vicenza) e Marisa Nardelli (Polisportiva Handicappati Fiorentini) e alla 21enne campionessa Giada Rossi (Polisportiva San Giorgio), si sono messe in mostra delle giovani atlete che, nonostante siano alle prime esperienze, lasciano intravedere doti tecniche non indifferenti. Fra loro mi piace segnalare Allegra Magenta (Tt Nerviano), Rosaria Cariotti e Lucia Marchese (Sport Club Etna), Rossella Scuderi (L'Isola che non c'era), Monica Cisi (Tt Gasp Moncalieri), Tiziana Leobruni e Carlotta Ragazzini (Lo Sport è Vita Onlus), Anna Grazia Turco (Utopia Sport), Caterina Selleri (Tennistavolo Savona), Ornella Brogliato (H81), Elena Elli (Tennistavolo Or.Ma.) e Chiara Angelini (Tt Campomaggiore Terni)».
Insomma molti nomi su cui lavorare in chiave futura. Nel settore maschile cosa hai visto?
«Gli uomini in carrozzina sono molto più numerosi come tradizione e il movimento è più consolidato. In classe 1 la finale fra Andrea Borgato (H81) e Federico Falco (Tennistavolo Verona Galm), vinta dal favorito Borgato ha avuto spunti tecnici davvero interessanti, mentre in classe 2 quella tra Giuseppe Vella (Tt Rangers San Rocco) e Federico Crosara (Tt Verona Galm) ha fatto rimpiangere il bellissimo incontro dello scorso anno a Torino, nonostante l'epilogo sia stato il medesimo, con il successo di Crosara. In classe 3 Daniel Paone (Polisportiva Handicappati Fiorentini) ha sorprendentemente superato il suo grande amico Marco Santinelli (Tennis Tavolo Varese). Bella la semifinale in cui Paone ha lottato strenuamente per battere l'ottimo giovane talento Matteo Orsi (Tennistavolo Savona). Nelle classi 4 e 5 ci sono state le affermazioni scontate di Salvatore Caci (Tennistavolo Romagnano) ed Ettore Malorgio (Sportni Krozek Kras). Caci ha sconfitto i soliti Roberto Berti (Tennistavolo Vicenza) ed Emanuele Carini (Asd Radiosa). Sorprendenti in questa classe i progressi di Paolo Vichi (Tt Europe)».
In piedi qual è la situazione?
«Abbiamo avuto successi assolutamente previsti in classe 6 di Raimondo Alecci (Tt Albatros Catania), in 7 di Davide Scazzieri (Lo Sport è Vita Onlus), in 8 di Francesco Lorenzini (Tt Siena) e in 10 di Lorenzo Cordua (Cus Torino). Sorprendente e meritata, invece, è stata la vittoria in classe 9 di Paolo Manfredi Baroncelli (Tt Fortitudo) su Amine Kalem (Tennistavolo Romagnano)».
Veniamo ai giovani?
«Ho assistito con particolare attenzione alle loro gare e mi sono piaciuti Matteo Parenzan, Leonardo Maria Coletta, Lorenzo Magarelli, Lorenzo Cordua, Giuseppe Coccia e Victor Betti. Sono felice dei loro progressi tecnici e mi complimento con i loro allenatori e le loro società».