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Top 16 Europeo di Baku

Di Pietro De Pinto

Nel mese di Febbraio c.a. dal 6 al 8 la capitale dell’Azerbaijan, Baku, ha ospitato una delle più importanti manifestazioni internazionali, European Top-16 Cup, che ha visto la partecipazione dei migliori 16 atleti e delle migliori 16 atlete europei. Il programma gare di questa manifestazione ha previsto il Singolare Maschile e Femminile; è stata organizzata dal Comitato Nazionale Azero e si è svolta sotto l’egida dell’ETTU.

Gli organizzatori hanno richiesto all’ETTU – URC (Comitato Arbitri e Giudici Arbitri - europeo) la presenza di 20 arbitri internazionali preferibilmente Blue Badge, in quanto detto evento sportivo serviva per verificare e rodare gli aspetti organizzativi del comitato nazionale azero in vista della prossima competizione, 1st European Games Table Tennis competition (Primi Giochi Olimpici Europei di Tennistavolo), che si svolgerà da Sabato 13 Giugno al 19 Giugno, sempre in Azerbaijan a Baku, nella Baku Sports Hall. 

Quando il Settore Arbitrale federale, tramite Marco Sannella, ha richiesto l’eventuale disponibilità ai 6 B.B. italiani alle suddette competizioni, io ho dato la mia disponibilità solo per la competizione di Giugno; era il mese di Ottobre dello scorso anno. Il Presidente del S.A., Mario Re Fraschini, ha segnalato il mio nominativo all’ETTU – URC , cui spettava la nomina definitiva degli B.B.-I.U. per detta manifestazione europea. A Novembre 2014 il Comitato Arbitrale europeo ha comunicato a tutte le federazioni interessate l’elenco dello staff arbitrale nominato; tra i 20 BB-IU c’è il mio nominativo.

Per questa nuova nomina sono stato molto felice, perché detta scelta mi lascia intendere che anche i vertici arbitrali europei, come quelli dell’ITTF per la mia partecipazione ai mondiali di Tokio dello scorso anno, hanno fiducia nelle mie capacità arbitrali e nella mia preparazione tecnica. Poco dopo questa nomina, il S.A., sollecitato sempre dalla predetta federazione europea, ha richiesto la mia disponibilità a far parte dello staff arbitrale anche per la European Top-16 Cup; la mia risposta è stata positiva e subito entro la metà di Dicembre 2014 è arrivata la definitiva nomina dell’ETTU-URC .  

Art 11 baku 2015 logo detailAl ricevimento di detta seconda nomina, ho cercato sul sito web dell’ETTU di acquisire notizie in merito alla nazione in cui sarei andato ed alla sua città Baku, capitale del suddetto stato e la più popolosa oltre 2 milioni, che si affaccia sul Mar Caspio, sferzata dal vento costante; infatti le origini del nome di questa città derivano dagli antichi nomi della città: Badu-kube, che significa "città dove soffia il vento". Ho cercato notizie in merito alla moneta corrente, il Manat (AZN) (oggi 1 AZN equivale a 1.0998 EUR), al clima temperato e semi-arido, ed alla necessità di un visto di ingresso. Lo stesso comitato organizzatore, tramite la Signora Sheila Mercer, Sport Competition Manager Table Tennis, ci ha inviato tutte le notizie necessarie per l’ingresso in Azerbaijan, inviandoci anche la documentazione da utilizzare all’arrivo in aeroporto a Baku e dandoci tutte le indicazioni del percorso da seguire e la tassa per il visto, pari ad € 35,00, da pagare all’addetto dei visti in aeroporto stesso.

L’ospitalità e la gentilezza degli addetti locali è stata strabiliante; il giorno del nostro arrivo il 5 febbraio, dopo l’accreditamento ed il trasporto in hotel, la Federazione azera ha previsto per il pomeriggio dalle 15 alle 18 un programma culturale con giro turistico della città (alla National Flag Square e alla Torre della Città Vecchia – Maiden Tower) con le guide che ci davano le notizie storiche in inglese; il tutto molto interessante. Anche in albergo dal nostro arrivo sino alla partenza ci sono state sempre due persone del comitato organizzatore che si adoperavano nel soddisfare eventuali nostre richieste e/o esigenze.

Se volessi trovare un neo nella fase organizzativa, l’eccessiva vigilanza nell’accesso al palazzetto; era predisposto un accesso con il metal detector e polizia locale. Le borse delle colleghe e i nostri zainetti veniva controllati ed anche noi eravamo perquisiti. All’interno del palazzetto, NATIONAL GYMNASTICS ARENA BAKU, dovevamo sempre indossare il pass con la foto; in mancanza, non potevi accedere nelle aree previste. Tuttavia, sono rimasto molto impressionato dalla dinamicità di questa città, dal suo traffico piuttosto caotico, ma soprattutto dalla molteplicità delle costruzioni quasi ultimate degli impianti sportivi che saranno utilizzati nei prossimi “ 1’ Giochi Olimpici Europei”, a cui parteciperò con orgoglio e con lo scopo di dimostrare ancora una volta la professionalità degli arbitri italiani.              

Art 11 FINALE MASCHILETornando alla attività arbitrale, conoscevo quasi tutto lo staff arbitrale, tranne il collega Zaur dell’Azerbaijan, provenienti da Belgio – Inghilterra – Francia – Germania (2) – Russia (2) – Scozia e Slovenia (3); il tedesco Michael Zwipp, Referee – l’inglese Stuart Sherlock, Deputy Referee e l’olandese, Sig.ra Ina Wiekart, Racket Controller; abbiamo fatto gruppo. Infatti due sere, avendo finito tardi le gare, in dieci siamo andati in una trattoria locale nei pressi dell’Hotel dove il piatto principale era a base di carne arrosto e contorni vari di verdure.

La compagnia e la goliardia spontanea hanno alleggerito la stanchezza delle sessioni di lavoro, che ci impegnavano tutto il giorno. Si iniziava alle ore 10 per concludere l’ultimo turno alle ore 23. Questo programma orario prolungato è stato determinato dalla scelta voluta dagli sponsor, cui il Competition Manager Roman Plese ed il Referee Michael Zwipp hanno dovuto accettare, di allestire soltanto 2 aree di gioco. Il palazzetto era raggiungibile dall’hotel con la navetta (autobus da 15 posti) in circa trenta minuti.

La sveglia mattutina era prevista per le ore 7,45 essendo tutti noi arbitri in camera singola. Durante le giornate di gara i colleghi, a cui sono stato abbinato in Team, sono stati in ordine cronologico l’azero, Zaur Mikayilov e il collega russo, Alexey Kizilov; lo sloveno, Bostian Novak e per le finali, il collega scozzese, Jonathan Whitaker, con il quale ho arbitrato quale Arbitro la finale femminile per il 3° e 4° posto tra Li Jiao (NED) e Irene Ivancan (GER), nonchè la finale maschile come Assistente Arbitro tra Dmitrij Ovtcharov (GER) e Marcos Freitas (POR). In merito evidenzio che ogni incontro era una finale, in quanto è stato previsto un montepremi in denaro ammontante ad € 70.000 : il primo classificato ha ricevuto € 10.000 – il secondo € 6.000 – il terzo € 4.000 – il quarto € 3.000 – dal 5 all’ottavo € 1.500 – dal 9 al 12 € 1.000 e dal 13 al 16 € 500.  

Anche a Baku come a Tokio, “la presenza del pubblico” è stata sempre notevole, soprattutto durante le cerimonie di apertura della manifestazione e di premiazione.

Durante le giornate di gara il clima non è stato dei migliori; i primi due giorni la pioggia è stata incessante per quasi tutta la giornata; solo in serata cessava, ma dati gli impegni arbitrali non né ho risentito troppo.

Per quanto riguarda i pasti, il pranzo era servito presso il Ristorante all’interno del palazzetto dalle 11,30 alle 16,00; mentre la colazione e la cena erano servite in albergo. Il menù del pranzo e della cena prevedeva insalate di vario genere, carne di agnello – pollo e/o manzo, fatta nei modi più disparati; la nostra pasta era sostituita dal riso con varie salse.

Art 11 finalePer concludere, arbitrare le finali suddette è stato un ulteriore riconoscimento delle mie capacità tecnico-professionali e della mia esperienza in campo internazionale, confermando la stupenda finale giapponese dei Campionati Mondiali di Tokio dello scorso anno. Al termine di ogni incontro, il Referee e il Deputy suddetti erano soddisfatti del mio arbitraggio. Quei complimenti mi hanno ripagato per l’impegno profuso e alimentano ulteriormente il mio curriculum arbitrale in vista della selezione che l’ITTF – URC farà entro la fine di quest’anno per gli Olympic Games in Brasile programmati per l’anno prossimo, 2016 dal 6 al 16 Agosto a Rio de Janeiro. Attendo con grande aspettativa la realizzazione di questo sogno – “partecipare alla manifestazione sportiva più importante al mondo”, in modo da poterlo condividere con tutto il sistema pongistico italiano.

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