Aldo Pacchioli: «Il titolo italiano di Simona Ettari e la promozione in A2, i migliori risultati di un lavoro che funziona»
È nata a fine Anni '70 la Polisportiva Pier Giorgio Frassati, all'interno dell'oratorio parrocchiale di Santa Maria della Misericordia, e ha sempre lavorato nell'ambito del Centro Sportivo Italiano. Fra le discipline praticate c'era anche il tennistavolo, che nel 2004 si è affiliato alla FITeT ed è stato seguito tecnicamente da Aldo Pacchioli, diventato nel 2015 anche il presidente, succedendo a Renato Mazzone.
«All'inizio - ricorda Pacchioli - avevamo una decina di ragazzi, che sono cresciuti, alcuni dei quali sono diventati dei buona seconda categoria e ora giocano altrove».
A chi si riferisce?
«In modo particolare al 23enne Mattia Galdieri, che milita in serie A2 con il Tennistavolo Torre del Greco, e il 21enne Vittorio Pappaianni, che disputa la B1 con il Sant'Espedito».
Nel corso del tempo com'è cresciuta l'attività?
«Ci siamo impegnati sul fronte giovanile regionale, finché, sette anni fa è iniziata l'avventura con Simona Ettari, con l'arrivo della quale è partito un vero e proprio progetto di scuola di tennistavolo».
Come ha cominciato Simona?
«È venuta in palestra per seguire il fratello Adriano, che ha due anni più di lei, e ho chiesto a sua mamma di farla giocare e, dopo averla vista, di continuare a portarla ad allenarsi. Non era una delle migliori ed è stata oggetto di una sorta di costruzione, che le ha permesso di crescere e di arrivare l'anno scorso al titolo italiano juniores di singolare. È entrata stabilmente in Nazionale, disputando due Europei giovanili e venendo convocata per i Mondiali juniores di Riva del Garda. Siamo felici, perché è la dimostrazione che il lavoro funziona».
Vi aspettavate l'oro tricolore o è stata un po' una sorpresa?
«Non era programmato, ma sapevamo che avrebbe potuto farcela, anche perché nella categoria non c'era un'atleta nettamente più forte delle altre».
Quali sono le qualità migliori di Simona?
«È una delle poche giocatrici italiane che tira, soprattutto di diritto. Cerca di prendersi il punto e in quest'ottica ha un tennistavolo già proiettato in ambito internazionale. Purtroppo a Riva del Garda si è procurata una microfrattura alla caviglia destra, con un interessamento dei legamenti. Dovrebbe rientrare a inizio marzo e in questo periodo si sta allenando, privilegiando la parte alta del corpo».
Al successo in singolare si sono aggiunte altre medaglie.
«Nel 2017 ha vinto anche l'argento nel misto con Arcangel Giammarino e un bronzo a squadre con Sara Messina. Sempre nella stagione passata si è aggiudicata l'argento nel doppio di seconda categoria con Martina Nino e l'anno precedente era stata seconda nel misto juniores con Antonino Amato».
Al momento quanti tesserati avete?
«Una trentina, per la maggior parte nel settore giovanile. L'anno passato con noi si è allenato fino a giugno Francesco Palmieri, che è il campione italiano in carica di terza categoria».
Dove svolgete l'attività?
«All'Istituto La Palma nel quartiere Sanità. Gli agonisti si allenano tutti i giorni, mentre i più piccoli tre volte alla settimana, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19».
Da chi è composto lo staff tecnico?
«Nel tempo c'è stato un certo sviluppo. Ora ci sono Gianluca Mastroberti, che lavora con me da 5-6 anni, ed Eliseo Litterio entrato nel settembre scorso, che si occupano