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Marcello Cicchitti: «Milano Sport, gestita come un'azienda per portare in alto il tennistavolo»

Di ROBERTO LEVI

 Gli atleti di Milano Sport
Gli atleti di Milano Sport

Ha dominato il girone A della serie A2 maschile e conquistato una meritata promozione, raggiungendo anche l’apice della sua storia agonistica. Il Milano Sport Tennistavolo è nato nel 2009 dall'iniziativa di un gruppo di amici appassionati da anni del nostro sport, capitanati da Marcello Cicchitti, l’attuale presidente, e originariamente il nome era infatti TT Amici Milano. La denominazione è stata poi cambiata in quella attuale nel 2010.

Presidente è partito tutto dall’idea di una casa che potesse accogliere la vostra attività?

«In effetti abbiamo fondato la società con il progetto di dargli un’ubicazione ideale. L'abbiamo trovata nel Centro Sportivo Bonacossa di via Mecenate a Milano e abbiamo dovuto attendere di essere scelti come concessionari. Era una sede che avevo adocchiato da tempo e aveva attirato la mia attenzione anche per la sua posizione, vicino all’aeroporto e all’autostrada. L’abbiamo inaugurata il 1° luglio del 2011. Non era solo una palestra, ma un vero impianto polifunzionale, con dieci campi da tennis e a fianco una piscina, gestita dalla Federazione Italiana Nuoto quale sede regionale. Oggi è uno dei più bei centri di Milano ed è ciò che la città voleva».

Art04 MarcelloCicchittiGiovanni palazzoliRobertoGiontellaMarcello Cicchitti, Giovanni Palazzoli e Roberto GiontellaPrecedentemente quali erano stati i suoi trascorsi pongistici?

«Sono nato come giocatore a Saronno e ho portato la squadra in serie B1. Poi sono andato per un anno a Mosso, in provincia di Biella, in serie A2, per due anni a Genova in serie A2, per tre a Poirino, in provincia di Torino (due anni in A2 e uno in A1), e, per finire, a Monza, dove ho giocato per quasi dieci anni in A2. Una volta a Milano, non ho trovato più nulla della bella storia che era stata scritta 35 anni prima e ho pensato di ripartire. Dopo un anno e mezzo abbiamo trasformato il club da associazione sportiva in società sportiva».

Da quale serie siete partiti?

«Dalla B2, ma allora come campo gara giocavamo ancora all’interno del Monza. Eravamo io, il cinese Pan Jing e Renato Casini. Poi sono arrivate le promozioni in B1 e in A2. Ho riportato in città alcuni amici milanesi, che erano andati a giocare fuori e hanno ritrovato qui la casa che cercavano. Il bacino d’utenza è cresciuto e oggi possiamo contare su 440 tesserati di tennistavolo, con una settantina di agonisti. Comunque nel Centro Sportivo sono complessivamente tesserate 1.400 persone fra agonisti e promozionali, considerando anche il tennis. Nelle palestre abbiamo 24 tavoli fissi sempre a disposizione e per riuscire a giocare bisogna prenotare le ore. La struttura ha insomma raggiunto le dimensioni tali da giustificare la salita in A1 della prima squadra. Abbiamo altre compagini in serie B1, B2, C2, D1 e D2 maschili e A2 e C femminili. Professionalmente lavoro come broker in AON nel settore assicurativo e sono sempre stato abituato, quale imprenditore, a puntare a una logica aziendale in tutte le attività che ho gestito».

Art04 MatteoMutti YangMinMatteo Mutti con Yang MinCosa significa avere al proprio interno un tecnico del calibro di Yang Min?

«Lavora con noi da due anni, da quando aveva terminato il rapporto con Castel Goffredo e stava per andare via dall’Italia. Aveva proposte dalla Francia e dalla Tunisia e l’ho bloccato, coinvolgendolo nel nostro progetto. Yango è un capitale inestimabile e mi ha aperto un mondo. Ritengo dopo molti anni di esperienza e di pratica di avere un po’ di conoscenze di tecnica, ma lui è stato un grande campione ed è un mostro sacro di tecnica, lontano anni luce da noi comuni mortali. Il nostro problema è di non riuscire a capirlo fino in fondo, venendo lui da una nazione che ha fatto del tennistavolo una cultura, che ha alle spalle una filosofia profonda».

Con lui Matteo Mutti è migliorato molto?

«Matteo era con noi già lo scorso anno, anche se giocava il campionato a Castel Goffredo. Gli allenamenti con Yango lo hanno fatto progredire molto, portandolo anche al titolo europeo juniores a squadre conquistato dall’Italia nel 2016 a Zagabria. Nella stagione in corso si è tesserato definitivamente con noi. Per allestire la squadra di A2 abbiamo anche ingaggiato Guo Ze, che Yang Min ha fatto venire da Shanghai, e il terzetto è stato completato da Daniele Sabatino, che è anche un nostro tecnico. In partenza eravamo il team più forte e abbiamo vinto il campionato senza problemi».

Il prossimo anno giocherà con voi anche Leonardo Mutti?

«Tornerà in Italia e sarà uno dei nostri. In queste due stagioni che ha trascorso all’estero, in Germania, gli è mancato un tecnico di riferimento e a Milano ritroverà Yango, che lo ha portato a conquistare i suoi maggiori successi in carriera, il titolo europeo cadetti in singolare e juniores a squadre e il posto fra i primi otto ai Mondiali juniores».Art04 YangMinallenasuoiragazziYang Min allena i suoi ragazzi

Oltre a Yango, da chi è composto il vostro staff tecnico?

«Abbiamo una struttura organizzata per curare i giocatori a seconda delle loro capacità. In fase di approccio al nostro sport sono seguiti da Renato Casini e dal romeno Sorin Nicu Marian, in passato già a Pieve Emanuele. Crescendo passano nelle mani di Daniele Sabatino, che si avvale anche della collaborazione di Luca Manca. Al vertice della piramide tecnica c’è naturalmente Yang Min, con cui tutti condividono la logica d’insegnamento».

A livello giovanile quali sono i talenti più interessanti oltre a Matteo?

«Scendendo di categoria, ci sono mio figlio Alessandro, che è il numero 4 d’Italia fra gli Allievi, Elettra Valenti, la migliore delle Giovanissime, e Luca Bersan, che è il sesto nella classifica dei Ragazzi. C’è poi Leonardo Sarchi, che fra gli Allievi non è molto avanti in graduatoria, ma ha una mano fantastica. Stiamo poi lavorando in modo mirato su altri bambini».

Avete anche un movimento paralimpico?

«Abbiamo fatto da poco il nostro ingresso in questa attività con due atleti in piedi come Valentina Palmisano e Simone Cammelli, che sono allenati da Casini e Nicu Marian, e i risultati non hanno tardato ad arrivare. Ai Campionati Italiani di Lignano Sabbiadoro, Valentina ha conquistato l'oro nel singolare esordienti, l'argento in classe 8 assoluta e nel giovanile e con Simone si è piazzata terza nel doppio misto Open di classe 6-10. Siamo in contatto con il Cip Regionale e vogliamo instaurare un rapporto di collaborazione, che ci permetta di capire meglio come strutturarci al nostro interno, con l'introduzione di un referente dedicato di settore, che possa seguire anche gli atleti in carrozzina».

Con la squadra di A1 il prossimo anno quali saranno i propositi?

«Con i fratelli Mutti giocherà Guo Ze. Non avremo l’obiettivo di vincere lo scudetto, piuttosto quello di fare un campionato di centro classifica e magari di puntare ai playoff. Il nostro occhio di riguardo sarà rivolto soprattutto a un'ulteriore ampliamento e rafforzamento della società».

Art04 CentroSportivoBonacossaIl Centro Sportivo Bonacossa      Art04 PIANTINACSBONACOSSAPiantina del Centro Sportivo Bonacossa

Art04 squadrapromossaA1La squadra promossa in A1

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