ALESSANDRO ARCIGLI: "SODDISFATTO DEI RISULTATI, MA SOPRATTUTTO DELLE PROSPETTIVE FUTURE"
Il Lignano Master Open ha sorriso alla truppa azzurra, guidata dal direttore tecnico Alessandro Arcigli, coadiuvato dai tecnici Donato Gallo, Elisa Marzolla, Federico Puglisi e Marino Filipas. Nelle gare di singolare i nostri atleti hanno conquistato una medaglia d'oro con Amine Kalem e tre di bronzo con Michela Brunelli, Giada Rossi e Federico Crosara. A squadre sono arrivati l'oro di Giuseppe Vella e Federico Crosara e il bronzo di Raimondo Alecci. Ottimo anche il bottino degli Under 23, con i primi posti di Matteo Orsi e Nicole Mosconi e i terzi di Lorenzo Cordua, Elena Elli, Federico Falco, Matteo Parenzan e della stessa Giada Rossi.
«Oggettivamente - commenta Arcigli - non abbiamo mai vinto tante medaglie da quando l'Ittf ha istituito i tornei fattore 40 e dunque da quattro anni. Le quattro medaglie dei singoli sono già un record. Sul fronte giovanile gli undici convocati avrebbero anche potuto sembrare un po' eccesivi, dal momento che ci sono parecchi ragazzi che praticano il tennistavolo da poco tempo. I risultati, però, non mentono e sette sono andati a medaglia e uno ha perso con un'altro dei nostri il quarto di finale. A squadre abbiamo allestito le compagini per avere delle risposte tecniche. Quasi tutti gli atleti hanno gareggiato in categorie superiori, a costo di sacrificare qualche podio».
Alessandro, entriamo nel dettaglio dei singoli?
«Kalem ha vinto l'oro in singolare, battendo per due volte, nel girone e in finale, per 3 a 0 il numero 2 al mondo, il russo Iurii Nozdrunov. Ho deciso di preservarlo nella gara a squadre e di fargli giocare un solo singolo contro la medaglia di bronzo europea di classe 10, il macedone Filip Radovic, battuto per 3 a 1. Questi risultati indicano che Amine ha raggiunto un livello talmente alto che chiunque dovrà temerlo da adesso in poi. È forte tecnicamente e mentalmente e deve migliorare fisicamente»
Che dire dei tre bronzi?
«Gli ottimi risultati di Michela Brunelli confermano il mantenimento di uno standard tecnico elevato. Ormai da oltre un anno non perde con atlete di ranking inferiore ed è una sicurezza assoluta. Abbiamo provato un nuovo schienale, ma momentaneamente i riscontri non sono stati positivi, torneremo presto a quello vecchio. Sono soddisfatto della sua tenuta mentale. Giada Rossi continua a crescere in maniera vertiginosa. Solida tecnicamente e mentalmente, sta lavorando dal punto di vista fisico e i risultati anche su questo fronte si vedono nettamente. Federico Crosara finalmente è rientrato ai livelli che gli competono. Ha giocato bene come al solito, ma ha avuto maggiori sicurezze mentali che lo hanno fatto esprimere al massimo. Il suo è stato un grande torneo».
Come stanno gli altri che andranno a Rio?
«Andrea Borgato non è al meglio della forma fisica e, proprio per questo, la tecnica ne risente moltissimo. Questo è l'aspetto da migliorare in previsione delle Paralimpiadi, alle quali dovrà essere al massimo della condizione. Clara Podda, come Andrea, deve ritrovare le sue certezze, ma sono certo che saprà farsi trovare preparata all'appuntamento paralimpico. Raimondo Alecci è sempre pronto e in forma tecnico-fisica. È andato sul podio anche a Lignano e chi vorrà vincere la medaglia a Rio dovrà fare i conti anche con lui».
Passando agli altri che hanno partecipato alla gara assoluta?
«Il nuovo rivestimento sul rovescio ha dato a Marco Santinelli tranquillità e lo ha costretto a giocare in maniera più riflessiva. Ottimo il suo torneo e lo dimostrano le vittorie contro due degli avversari che sono saliti sul podio individuale. Francesco Lorenzini e Samuel De Chiara sono in classe 8, una delle più competitive del circuito. Non sfigurano mai, ma devono fare un salto di qualità ulteriore, per poter ambire a posizioni di vertice. Lorenzo Cordua non è ancora al livello dei migliori seniores al mondo, deve migliorare e di questo è perfettamente conscio. La strada è lunga, ma per un sedicenne il tempo non è certo un problema irrisolvibile. Non abbiamo fretta e non deve averne nemmeno lui. Matteo Orsi era all'esordio in una prova assoluta e ha pagato, come è giusto che fosse, lo scotto dell'inesperienza. È un gran talento e deve imparare a gestirsi e a farsi gestire, ma è senza alcun dubbio sulla strada giusta. Federico Falco e l'atleta che più di tutti è migliorato nell'ultimo periodo. Sta mettendo a frutto gli anni di oscuro lavoro e ora è uno dei classe 1 con il futuro più roseo».
Voti alti per gli Under 23?
«Nicole Mosconi era la più attesa. Che fosse una pongista di assoluto valore lo sapevamo già, restava da verificare come avrebbe reagito all'impatto con il movimento paralimpico. Il risultato è stato ampiamente positivo e la vittoria contro la turca Ertis, medaglia di bronzo agli ultimi europei assoluti, è stata la ciliegina sulla torta di una prestazione complessiva da incorniciare. Matteo Orsi ha un carattere vincente e un ottimo feeling con il nostro sport, che gli hanno consentito di vincere l'oro, battendo per ben due volte il favorito del torneo Caliskan, turco di classe 5. Complimenti per la freddezza e la determinazione. Giada Rossi è più di una certezza, nonostante, lei che è classe 2, fosse inserita in un girone con pongiste di classe fino alla 5. Ha conquistato uno splendido bronzo, grazie alla sorprendente e meritata vittoria sull'inglese di classe 4 Shackleton. Lorenzo Cordua è stato sconfitto solo dal macedone Radovic in semifinale e conferma di essere uno dei giovani più promettenti del pongismo paralimpico continentale. Anche Federico Falco è una sicurezza. È classe 1 ed era inserito in un girone con atleti di classe 3, 4 e 5. Si è messo al collo il bronzo grazie alla vittoria sull'austriaco Caha, di classe 3. Elena Elli era alla prima esperienza e ha superato l'emozione del debutto. Ha ottenuto il bronzo in classe 6-8, superando nella partita decisiva la norvegese Korneliussen. Anche per lei prevedo una carriera paralimpica ricca di soddisfazioni. Quanto a Matteo Parenzan, testa e tecnica non gli fanno difetto. Ha già un gioco ben definito che mette a frutto le sue abilità e nasconde i suoi problemi fisici. Un esempio positivo per il movimento. La partita contro l'irlandese O Callaghan, che gli è valsa il bronzo, è stata un capolavoro di intelligenza tattica».
E i non medagliati?
«Ho trovato decisamente migliorato Lorenzo Magarelli. Complimenti per il netto progresso tecnico e fisico, mi auguro che prosegua con la stessa voglia e grinta, nella certezza che presto diventerà un punto fermo della nostra squadra. Leonardo Coletta, meno aggressivo e più riflessivo del solito, ha messo sul tavolo grinta e voglia. È sulla buona strada per diventare un giocatore. I due piemontesi Francesco Zappone e Giacomo Pinard dovevano acquisire esperienza e prendere consapevolezza di ciò che significhi praticare il pongismo paralimpico. Lo hanno fatto e adesso sono certo che intraprenderanno il percorso tecnico e fisico che ci consentirà presto di annoverarli fra gli atleti della squadra paralimpica giovanile».
Cosa ti ha soddisfatto di più della partecipazione al Lignano Master Open?
«Certamente i podi, ma anche tutto quello che riesco a intravedere in un prossimo futuro. Se anche in passato abbiamo fatto risultati di rilievo assoluto, non avevamo aspettative così ottimistiche e questa considerazione mi conforta molto».