Elvira Gattulli: «Promozione e marketing, per dare una svolta al nostro sport»
Alla FITeT Puglia è terminato il primo anno di mandato del Comitato presieduto da Elvira Gattulli. Un periodo in cui l'impegno non è mancato su molti fronti. «Abbiamo posto la nostra attenzione a 360° - spiega la presidente - ma, naturalmente, non si può lavorare su tutto. Fermo restando il nostro costante impegno verso i più giovani e i meno fortunati, direi che la promozione del tennis tavolo è stata e sarà una nostra priorità».
Quali iniziative svolgete sul fronte promozionale?
«Numerose. Per cominciare, la fortunata partecipazione alla Fiera "Sportivity", a Gravina in Puglia dal 25 al 28 giugno, che ha registrato trentamila visitatori e che ha visto il nostro stand (120 mq) tra i più visitati. Questo successo ha fatto sì che per la prossima edizione, che si svolgerà dal 8 al 10 giugno 2018, ci sia stato proposto l’allestimento di un intero padiglione (1.200 mq circa). Un vero e proprio tempio del tennistavolo, per il quale stiamo sviluppando un progetto ambizioso».
Vi siete mossi anche sul versante agonistico?
«Abbiamo attuato delle iniziative per rendere più divertente la pratica della nostra disciplina. Intanto l’adozione della formula “Mini Swaythling” per i campionati regionali a squadre, che sta riscuotendo un consenso sempre maggiore, e poi la realizzazione dell’innovativa Apulia Cup, che aspettiamo con ansia alla prova del campo il 28 gennaio 2018, al PalaDiLeo di Cerignola. A questa manifestazione abbiamo abbinato anche un raduno paralimpico e uno di atleti del settore promozionale nella giornata immediatamente precedente. Abbiamo infine, in fase progettuale, una iniziativa estiva da realizzarsi nelle due zone turisticamente più attraenti della nostra regione: il Gargano e il Salento».
Come è avvenuta la ripartizione dei compiti all'interno del Consiglio?
«In base alle attitudini di ognuno. La sottoscritta cura i rapporti con i vari Enti, coordina l’attività tecnico-agonistica e l’amministrazione. Il vicepresidente Antonio Tasso, per la sua propensione all’aspetto organizzativo, si occupa della pianificazione delle iniziative federali di qualsiasi genere e del settore “Marketing e Comunicazione”. Il consigliere Gianfranco Dell’Omo, in virtù della sua esperienza sportiva di alto livello, si dedica agli aspetti dell’attività agonistica. Il consigliere Cosimo Montanaro è stato incaricato della realizzazione di attività giovanili e formative, essendo stato eletto in quota "tecnici". Il consigliere Pasquale Solda, nella sua qualità di docente di scienze motorie, cura i rapporti con la comunità scolastica».
Quali sono i motivi d'orgoglio dell'attività svolta in Regione?
«In un’ottica organizzativa, la Puglia si è dimostrata una regione affidabile, all’avanguardia e operativa. Senza andare troppo in là nel tempo, ricordiamo gli spettacolari Campionati Assoluti disputati a Molfetta nel marzo 2015 che, realizzando un sapiente mix tra sport e spettacolo, hanno visto la partecipazione di oltre mille spettatori in ogni giornata di gare, situazione più unica che rara nel nostro sport. Stesso discorso vale per i Campionati Italiani di categoria e veterani organizzati a Lucera nel giugno 2016, che hanno riscosso unanimi consensi».
La Coppa delle Regioni è uno dei vostri fiori all'occhiello.
«La passione ci permette di perpetuare la magica atmosfera di questa manifestazione, un evento che in Puglia, dopo gli anni in Molise, ha avuto la definitiva consacrazione, diventando uno degli eventi giovanili tradizionalmente molto partecipati. La riconosciuta capacità organizzativa rende molto apprezzati anche i tornei che si svolgono da noi».
Quali sono le criticità?
«La cronica insufficienza di fondi. Ci vengono sottoposte numerose idee, promozionali e agonistiche, a cui non riusciamo a dar seguito per questioni economiche. Il dover necessariamente compiere scelte spesso ci mortifica. È il classico discorso della "coperta corta"».
Quanti sono i vostri tesserati?
«A oggi contiamo 670 tesserati, di cui 320 veterani, 173 seniores, 50 juniores, 30 allievi, 25 giovanissimi e 45 promozionali. Abbiamo riscontrato molto impegno da parte di tutti (tecnici, società, atleti e Federazione) e numericamente siamo in crescita. La prova è la partecipazione alle varie fasi del Progetto Giovani e Ping Pong Kids. Ora dobbiamo essere capaci di tradurre i numeri in qualità. Ci stiamo lavorando molto seriamente e qualche risultato, come la conquista del Trofeo Coni, è arrivato. Infine, vorrei spendere una lode per il nostro settore arbitrale, che vanta una grande professionalità riconosciuta da tutti».
Come sono suddivise le società fra le varie province?
«Complessivamente sono 40: 11 nella provincia di Bari, 4 nella provincia BAT, 2 nella provincia di Brindisi, 6 nella provincia di Foggia, 13 nella provincia di Lecce e 4 nella provincia di Taranto».
Quali sono i club di riferimento?
«Da un punto di vista agonistico vi sono tre società storiche come Ctt Molfetta, Ennio Cristofaro Casamassima e Fiaccola Castellana, in ordine rigorosamente alfabetico, che, ancora oggi partecipano a campionati di alto livello. Esistono diversi altri club che si stanno distinguendo in altri settori, come quello organizzativo e dell'attività giovanile e paralimpica».
Quali sono gli atleti migliori e i giovani più talentuosi?
«Quelli che verranno e sui quali stiamo lavorando. Non mi sento d'indicare dei nomi, ma posso assicurare che c’è un gran fermento».
Parlavamo di movimento paralimpico, quali sono le eccellenze?
«Vi sono realtà in grande fibrillazione. Il risultato principale è quello di aggregare sempre più individualità paralimpiche. Nell'ambito delle medaglie conquistate, si segnalano quelle del giovane Lorenzo Magarelli ai recenti Campionati Europei Giovanili di Genova e Savona».
Quali obiettivi vi siete dati per il prossimo futuro?
«Non ci precludiamo nulla. In Puglia vogliamo continuare a ospitare grandi eventi, studiare e proporre iniziative che possano spronare il movimento, mantenere viva l’attenzione sugli obiettivi illustrati precedentemente, giovani e paralimpici in primis».
Di cosa ha bisogno, secondo lei, il tennistavolo?
«Di un forte incremento numerico. Da una base numericamente cospicua è più facile che vengano fuori i talenti, che dovremo essere bravi a valorizzare. Per raggiungere questo obiettivo vi sono vari step da compiere».
Quali sono?
«Siamo da sempre sostenitori dell’idea che la spettacolarizzazione sia una delle strategie di marketing più efficaci nella gestione di club sportivi e nella promozione sportiva. L’affiancamento di eventi che vadano oltre lo sport, dando, quindi, un valore aggiunto alla promozione e allo spettacolo sportivo, ha lo scopo di aumentarne l’interesse e la capacità attrattiva. In genere, una corretta strategia di marketing distingue gli "obiettivi" dagli "strumenti" per realizzarli».
Parliamo allora di strumenti?
«Allargare il bacino di utenza, interessando, attraverso lo spettacolo aggiuntivo, un numero di destinatari significativamente più vasto di quello degli abituali praticanti. Fidelizzare il target "naturale" offrendo un prodotto migliore e quindi più appetibile. Potenziare l’immagine del Comitato incrementandone l’importanza e la visibilità, con maggiori possibilità di attrarre sponsor e partner, considerazione valida anche per le società. Un Comitato attivo nella promozione e nel marketing potrebbe risultare attraente, e quindi competitivo, anche qualora i risultati sportivi non fossero esaltanti.
La strategia, in senso stretto, è di elevare il divertimento, massimizzando il fascino, con strumenti diversi. Il come raggiungere gli obiettivi prefissati, quindi, va al di là dell’evento sportivo, ma non a sue spese, interessando persone che probabilmente non ci sarebbero, se non catturate con altri mezzi».