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Le "Giornate Rosa" del tennistavolo italiano

Di Matteo Quarantelli

Il logo delle Giornate Rosa
Il logo delle Giornate Rosa

Coccaglio, storica sede di un sodalizio sportivo che molto si è dedicato al tennistavolo femminile, ospiterà il 24 e il 25 marzo, la prima edizione del fine settimana dedicato alle donne che praticano nel nostro Paese.

Una vera e propria kermesse dedicata a tutte le atlete, qualunque posizione occupino nel ranking, che vogliano, partecipando, mostrare la vitalità del nostro movimento e provare ad accendere i riflettori sulle esigenze del tennistavolo femminile.

E così spazio alle gare individuali di ciascuna categoria, ma anche a momenti conviviali e di approfondimento.

Molto significativa la collaborazione fra la FITeT e la società del presidente Ferdinando Merenda, che si è prodigato per creare le più favorevoli condizioni di accoglienza e ospitalità alle partecipanti e ai loro accompagnatori.

Assai significativo sarà il montepremi della manifestazione e di ciascuna prova individuale: premi (buoni sconti per materiale sportivo di tennistavolo) destinati alle migliori atlete, alle società con maggior numero di partecipanti e con i migliori risultati e a tutte le iscritte.

Una manifestazione che nasce proprio con l’intento di puntare i riflettori sull’esigenza di dedicare allo sport femminile attenzioni ulteriori e diverse rispetto a quelle espresse per la pratica al maschile.

Il Consiglio Federale ha recepito, sin dall’avvio del proprio mandato, l’urgenza di riconoscere pari dignità alla pratica sportiva femminile e maschile, in qualunque dimensione. Si è impegnato prima per qualificare l’attività delle atlete delle squadre Nazionali, con riscontri decisamente incoraggianti, e si sta spendendo oggi per promuovere l’organizzazione di questa iniziativa, aperta a tutte le donne del tennistavolo. Per avviare un rinnovato impegno dedicato alle atlete di oggi e di domani, per valorizzare e arricchire l’attività e sviluppare modelli organizzativi espressamente dedicati alle donne.

A oggi una analisi spiccia, ma assai concreta, ci deve far riflettere sul rapporto 10:1 che si determina, analizzando la diffusione della pratica sportiva maschile e femminile. Questo dato si evince non solo rilevando la distribuzione del tesseramento, ma anche delle praticanti continuative e dei team partecipanti ai campionati a squadre. Anche i quadri tecnici e dirigenziali sembrano esprimere tale distacco. Altro elemento di evidenza deve essere individuato nella distribuzione delle praticanti: è infatti il Nord Italia (soprattutto il Nord Ovest) a ospitare buona parte delle praticanti e delle società che loro si dedicano.

Un riscontro evidente, che comporta una serie di riflessioni e quindi ulteriori proposte.

In un precedente contributo ci siamo già soffermati sulle esigenze dello sport rosa, ma un aspetto più di altri appare di maggiore rilevanza: ampliare il novero delle società sportive che vi si dedichino, anche e soprattutto, in via preferenziale.

Ma in quale modo potrebbe avvenire?

Diverse risposte potrebbero essere proposte.

Intanto sostenendo a incentivando coloro i quali già oggi se ne occupano, orientandoli a fare meglio e con maggiore consapevolezza quanto si stia facendo. Infatti partecipare ad un campionato a squadre deve essere la valorizzazione di un impegno che tutti i giorni si esprima nella palestra della società sportiva con un allenatore (magari un'allenatrice) che si dedica alle atlete, giovani e adulte. L’evento agonistico quindi dovrebbe essere inquadrato come espressione, qualificata, di quanto venga appreso e consolidato con la pratica quotidiana.

E poi promuovendo modelli organizzativi che favoriscano l’accesso delle donne in ambienti curati, adatti alle loro esigenze, nei quali, oltre alla pratica pongistica, si possano svolgere altre e ulteriori attività che arricchiscano l’esperienza in una dimensione motoria e relazionale più significativa.

Oggi il tennistavolo manifesta una sostanziale differenza di genere, che rivela il diverso investimento destinato dalle società sportive. È un limite che può essere superato con serietà e impegno, partendo proprio da nuove idee e manifestazioni quali le "Giornate Rosa".

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