CAMPIONATI ITALIANI GIOVANILI, BELLI E DI SUCCESSO
Sono stati sei giorni senza tregua. I Campionati Italiani Giovanili, che si sono disputati al PalaTennisTavolo "Aldo De Santis" di Terni, hanno proposto incontri a ritmo forsennato. Sono state sfide di grande intensità agonistica, perché, si sa, i titoli tricolori sono molto ambiti. Ne sono stati assegnati 28, fra singolari, doppi e a squadre, maschili e femminili, e misti, per un totale di 112 medaglie. In tutto sono saliti sul podio almeno una volta atleti di 40 società. Al comando l'A.G. Turini Castel Goffredo con 18 medaglie (5 ori, 6,5 argenti e 6,5 bronzi), seguito da Tennistavolo Torino secondo con 14 (3,5 O, 4 A, 6,5 B) e Tennistavolo Vallecamonica terzo con 7,5 (3,5 O, 2 A, 2 B). Nei primi dieci posti si sono piazzati anche Marcozzi Cagliari (3 O, 1 A, 0,5 B), Tennistavolo Biella (2 O), Eppan Tt Raiffeisen (1,5 O, 1 B), Stet Mugnano (1 O, 2,5 A, 4 B), Teco Corte Auto Cortemaggiore (1 O, 1,5 A, 0,5 B), Tennistavolo Genova (1O, 0,5 A, 1 B) e Toirano (1O, 0,5 A). Nella graduatoria per società Castel Goffredo ha totalizzato 234 punti, davanti a Tt Torino (198), Tt Vallecamonica (134), Stet Mugnano (91), Marcozzi (84), Tt Biella (66), A4 Verzuolo (52), Regaldi Novara (51), Tt Genova (46) e Tt Cortemaggiore (43).
La rassegna è andata in archivio con piena soddisfazione dell'Asd Tennistavolo Campomaggiore Terni, che ha collaborato in prima linea con la FITeT. «Ritengo di poter affermare - spiega il presidente Zefferino Mancini - che sia stato un successo sotto ogni punto di vista. Sotto il profilo dell'organizzazione ha funzionato l'ottima simbiosi creatasi tra la FITeT e la nostra società, unita alla grande efficienza di tutto il corpo arbitrale. Oltre a ciò le gare si sono svolte in condizioni ideali, grazie alle qualità dell'impianto, dalla pavimentazione all'illuminazione e alle ampie aree di gioco, che hanno permesso agli atleti di esprimersi al meglio delle loro possibilità. Un complimento va ai giovani pongisti per la correttezza con la quale si sono affrontati all'insegna del fairplay e del rispetto dell'avversario. Altrettanto posso dire dei dirigenti e degli allenatori dei club. Per quanto riguarda il livello tecnico, ho visto una crescita notevole in molti dei ragazzi, sia a livello maschile sia femminile, facendo il confronto con quanto avevano mostrato nei precedenti tornei giovanili. È il segno dell'ottimo lavoro che viene svolto alla base, nelle società e dal settore tecnico della Federazione. Se proprio vogliamo trovare una nota stonata, è stata il maltempo, che ha caratterizzato quasi tutta la settimana e che non ha permesso agli amanti del sole, di sdraiarsi sui prati circostanti il Palazzetto o di sedersi davanti a un tavolino fuori dal bar a sorseggiare qualcosa e a fare quattro chiacchiere. Da ultimo, voglio esprimere un sentito ringraziamento al presidente Franco Sciannimanico e al Consiglio Federale, che ci hanno concesso l'onore di ospitare ancora una volta nella nostra città questa splendida manifestazione».
Anche sotto il profilo tecnico gli spunti positivi non sono mancati. «Negli juniores - spiega il coach azzurro giovanile Antonio Gigliotti - sono andati in fondo i ragazzi più attesi e alla fine c'è stato il successo di Antonino Amato, che non è stata una sorpresa, come sappiamo noi che lo vediamo a Formia tutti i giorni. Antonino ha vinto meritatamente, rimanendo sempre molto aggressivo e vicino al tavolo. Dall'altra parte Daniele Pinto è stato un po' troppo passivo. Nel femminile Veronica Mosconi ha rispettato il pronostico, rimontando sia in semifinale sia in finale. Era un titolo al quale teneva moltissimo, non avendolo mai portato a casa. Essendo il suo ultimo anno in categoria, ha chiuso in bellezza, mettendo in carniere addirittura quattro ori e chiudendo il cerchio di queste sue stagioni giovanili».
Tra gli allievi «Carlo Rossi e John Oyebode erano i nomi più gettonati. Carlo è stato bravo a venire fuori dai momenti critici. È più forte degli altri mentalmente sia in Italia sia sul fronte internazionale. Ritengo che anche Johnny debba essere soddisfatto di ciò che ha fatto e debba continuare a lavorare. Tra le ragazze, Valentina Roncallo ha fatto un bellissimo torneo. Si è trovata in difficoltà nel girone di qualificazione, perdendo alla "bella" contro l'altra ligure Stella Frisone, poi, però, nel tabellone è andata in crescendo. Si è visto che la finale contro Jamila Laurenti era stata preparata con grande attenzione. Nel corso dell'anno Jamila aveva sempre prevalso agevolmente e forse ha peccato un po' di presunzione, anche se vinceva per 1-0 e ha avuto la chance per andare 2-0. Sempre per quanto riguarda le allieve, sono contento del gioco che hanno espresso anche le altre, Martina Nino, Arianna Barani, Lisa Bressan ed Elisa Armanini, che non ha avuto problemi di gioco ma più che altro di gestione mentale. Penso che stiamo lavorando nella direzione giusta».
Attento osservatore delle gare di Ragazzi e Giovanissimi è stato l'altro allenatore della Nazionale giovanile Giuseppe Del Rosso. «Fra le ragazze - commenta - si è imposta Evelyn Vivarelli, che in stagione si era aggiudicata tre prove su quattro. I valori sono stati rispettati anche per Aurora Cicuttini, arrivata seconda, e per Alessandra Ugolini e Gaia Smargiassi, che si sono piazzate terze. Pensavo vincesse Vivarelli, ma non in quella maniera. Era in una giornata molto positiva in cui ha sbagliato poco. Anche dal quinto all'ottavo posto la gara ha rispecchiato i valori in campo. Il torneo giovanissime è stato il più avvincente, anche se alla fine si è affermata Chiara Rensi, che era la favorita, avendo vinto per tutto l'anno. La finale a un certo punto sembrava chiusa e poi si è riaperta, dato che la paura di vincere a volte fa brutti scherzi. Delle prime cinque, che comprendono anche le altre salite sul podio, Nicole Arlia, Miriam Benedetta Carnovale e Caterina Angeli, e Anastasia De Costanzo, avrebbe potuto vincere chiunque. È un gruppo molto equilibrato su cui si può lavorare ed è un aspetto che mi fa piacere sottolineare. Se c'è competizione c'è anche più voglia di emergere».
Riguardo ai maschi «c'è stata la sorpresa nei ragazzi di Shasa Pellizzon, che ha raggiunto la finale. Ha fatto un exploit, anche se già nell'ultima prova nazionale era arrivato in semifinale. Ha cavalcato l'entusiasmo, eliminando Jacopo Sulis e Tommaso Maria Giovannetti. La nostra considerazione, come tecnici, peraltro, Shasa l'aveva già. Alla fine il più forte si è comunque confermato Andrea Puppo, che è un gradino sopra gli altri, come ha dimostrato in campo nazionale e internazionale. Sotto di lui ci sono parecchi atleti che si stanno esprimendo a buoni livelli e ciò sta dando ragione al lavoro svolto nell'ambito del Progetto Italia. Nei giovanissimi ha prevalso Francesco Gamba ed erano sei mesi che non lo vedevo giocare così, anche se è sempre stato uno dei primi quattro. Ha scelto il giorno giusto, perché il più costante nel corso della stagione era stato Federico Vallino Costassa, che in finale si è un po' complicato la vita. Il giovane che ha espresso il miglior gioco è stato Daniele Antonio Spagnolo, che ha un anno meno degli altri, senza dimenticare Andrea Giai, un altro che ha sempre avuto continuità».