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Brunelli e Rossi :«Siamo campionesse del mondo anche grazie alla nostra amicizia»

Di ROBERTO LEVI

Brunelli e Rossi :«Siamo campionesse del mondo anche grazie alla nostra amicizia»

Il quarto posto alle Paralimpiadi di Rio non era certamente stato una delusione, ma qualche recriminazione c'era comunque stata per non essere riusciti a centrare il podio per un soffio. Ai Campionati Mondiali a squadre di Bratislava la medaglia d'oro conquistata da Michela Brunelli e Giada Rossi in classe 3 è stata la rivincita più clamorosa che ci si potesse attendere, perché conquistata contro le avversarie e contro i ricordi di una sconfitta.

«È andato tutto benissimo - afferma Giada - ed è stata veramente un'esperienza fantastica. Dopo aver vinto l'oro, siamo state ancora più gratificate dal premio come miglior team femminile. Siamo state ricompensate appieno per tutto l'impegno che ci abbiamo messo. Penso che abbiano scelto noi, perché nella nostra gara le favorite erano le croate, che sono le vicecampionesse paralimpiche e le campionesse d'Europa in carica. Averle battute ci ha fatto considerare le rivelazioni della manifestazione. Oltre a ciò con Michela c'è un un'intesa e un affiatamento che ritengo chiunque possa cogliere e rende speciale la nostra squadra».

In sede di preparazione non è stato proprio tralasciato nessun dettaglio. «Personalmente - spiega Brunelli, tesserata per la Fondazione Bentegodi- mi alleno al mattino con Cristina Semenza e poi con i ragazzi al PalaMasprone e a casa, avendo il tavolo. Ci sono poi stati parecchi stage, oltre a quelli ordinari anche altri mirati al doppio, che sapevamo sarebbe stato la fase cruciale di ogni match. Sono arrivata in Slovacchia fisicamente e mentalmente preparata e convinta di fare bene. Con Giada abbiamo sempre dato il massimo e mai mollato un secondo. Le avversarie erano tutte agguerrite e non potevamo sottovalutare nessuno. Nella Turchia abbiamo avuto la sorpresa di trovarci di fronte l'Altintas, che era stata riclassificata in classe 4 e aveva chiesto e ottenuto di rientrare nella 3. L'ho battuta per 3-0 , facendo l'impossibile per reggere i suoi attacchi e fare muro. In quei momenti gli allenamenti che facciamo con Cristina mi sono stati molto utili. La thailandese Asayut, dotata di una gomma molto insidiosa, mi ha battuto di nuovo, come già accaduto a Lasko la settimana precedente. È in grande crescita».

Art 06 Giada Rossi con il dt Alessandro ArcigliGiada Rossi con il dt Alessandro ArcigliIl direttore tecnico Alessandro Arcigli e il tecnico Donato Gallo hanno messo i loro atleti nelle condizioni di fronteggiare qualsiasi situazione. «Alessandro - racconta Michela - è veramente geniale e a livello di tattica arriva sempre prima degli altri. In avvicinamento all'evento, abbiamo approfondito tutte le possibili schematiche di gioco, dal taglio al gioco veloce e ai colpi corti, a partire dal servizio. Una volta in campo, siamo state in grado di adottare il metodo più consono ad affrontare determinate avversarie e il materiale tecnico che avevano a disposizione. Per esempio contro le serbe abbiamo capito che il servizio corto ci avrebbe garantito elevate possibilità di conquistare il punto»

Brunelli e Rossi costituiscono ormai una coppia molto affidabile. «Il fatto che ci sia un'amicizia anche fuori dal campo - osserva Giada - risulta vincente durante le partite. C'è una fiducia reciproca nel gioco, come nella vita. Michela è una sorta di sorella maggiore per me e le voglio bene. Pur essendo io un esordiente rispetto a lei, sono felice che mi consideri al suo livello, si fidi di me come io mi fido di lei e divida con me la responsabilità. Questo aspetto mi fa piacere e mi dà forza. Questo affiatamento ci porta a sapere quasi sempre, quando una palla arriva in mezzo, chi debba colpirla. A livello tattico ci alleniamo molto e abbiamo dei buoni servizi. Lei apre un po' di più il gioco e io con alcune avversarie spezzo gli scambi, con le palle alte, che è quello che faccio anche in singolare. Riusciamo comunque ad adattarci anche alle situazioni. Con le croate non mi veniva molto facile alzare le palle e abbiamo cercato di costruirci il punto attraverso lo scambio e il palleggio».

Art 06 Michela Brunelli esultaMichela Brunelli esultaMichela concorda:«Esiste un gran feeling fra noi e basta che ci guardiamo per incoraggiarci e sostenerci nei momenti di difficoltà. Sul fronte agonistico, abbiamo quasi lo stesso gioco. Anche se lei è in classe 2 ha una bella apertura e un contrattacco ed è molto dinamica. Usiamo anche le stesse gomme, una puntinata corta sul diritto e una liscia sul rovescio. La nostra linea di gioco è molto simile e io attacco solo un po' di più. La sua tattica predilige i colpi alti o corti, che effettua anche nel singolare. Io devo invece pensare di più prima di effettuare un colpo del genere. La mia priorità è più sul gioco di apertura, però il doppio porta ad alzare più facilmente, per la dinamica di arrivo di palla differente».

Giada in singolare è stata decisiva contro la Thailandia: «Era la prima partita, quindi molto delicata, e ci siamo aggiudicate il doppio per 3-2. Dopo il singolare di Michela, sull'1-1 sono andata in campo io e ho vinto, disputando una bella partita. Anche nei confronti successivi siamo sempre andate sull'1-0. Il doppio è stato ancora più decisivo per noi, perché io come classe 2 non sarei riuscita a impormi in singolare sulle classe 3».Art 06 Giada e Michela dopo la vittoriaGiada e Michela dopo la vittoria

Contro la Croazia, dopo la sconfitta di misura subita a Lignano, le azzurre sapevano di potersela giocare alla pari. Lo svolgimento è stato lo stesso della finale per il terzo posto di Rio. «Abbiamo vinto il doppio - ricorda Michela - e poi Giada ha ceduto alla Muzinic, la loro numero 1. Nell'ultimo singolare contro la Dretar, che mi aveva superato a Lignano, sono stata per due volte avanti di un set e alla fine siamo andate al quinto. Ho pensato seriamente a un film già visto e temuto di rivivere lo stesso epilogo. Ho cercato allora di estraniarmi da tutto e di concentrami solo sulla partita. Sapevo che la Dretar quando va sotto nel punteggio comincia a disunirsi un po'. Mi dicevo di fare il possibile per mettere fra noi qualche punto e per farla innervosire. Ce l'ho fatta e alla "bella" sono passata a condurre per 7-0. L'ultimo punto è stato su una palla sul dritto quasi in pancia. Ho aperto e ho schiacciato in modo perfetto, il resto è stato un'emozione incredibile. Questa vittoria rappresenta l'inizio di un nuovo percorso».Art 06 Atlete e dt con medaglie e tricolore

Giada assisteva dalla panchina, ma è come se fosse in campo: «Mi sentivo a fianco di Michela e alla fine è stato bellissimo gioire insieme per la vittoria. Ci siamo anche prese la rivincita nei confronti delle croate, che ci avevano battute a Lignano. Con il bronzo di Peppe Vella sono state due le medaglie vinte dal Rangers San Rocco, la mia società. Rientrati dalla Slovacchia, tutti e due siamo andati in palestra per festeggiare con i compagni, i tecnici, e la dirigenza, che hanno dato il loro contributo per l'ottenimento di questo risultato. Ora guardiamo tutti avanti e l'obiettivo è puntato sugli Europei di settembre. Arriveremo agguerrite. In singolare spero di essere nelle condizioni migliori per provare a vincere. Mi alleno tre volte alla settimana con Marino Filipas e in altre tre occasioni svolgo un programma di preparazione atletica specifico, definito con Alessandro Arcigli. Andrò a Lasko pronta a dare il massimo».

 

Art 06 LItalia sul primo gradino del podio

  

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