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Gli Europei di Budapest degli azzurri nei commenti dei tecnici
Di ROBERTO LEVI
Mihai Bobocica e Leonardo Mutti promossi al tabellone e Chiara Colantoni e Debora Vivarelli a un soffio dall'obiettivo. Sono stati i risultati principali raggiunti dagli azzurri ai Campionati Europei individuali di Budapest. Il commento del rendimento dei nostri ragazzi spetta naturalmente al direttore tecnico Patrizio Deniso e al tecnico federale Maurizio Gatti, che hanno guidato la spedizione in terra ungherese.
«In campo maschile - spiega Deniso - se anche Niagol Stoyanov avesse superato il girone, il bilancio sarebbe stato abbastanza soddisfacente. Se andiamo a guardare il gioco, però, non ci siamo ancora. Al termine della manifestazione, ci siamo seduti tutti insieme a tavolino e abbiamo parlato, perché ci sono degli aspetti che vanno rivisti. Dopo questi Europei dovremo ripartire con un nuovo percorso. Come avevo già affermato, i giovani saranno oggetto di un'attenzione maggiore e per quanto riguarda Niagol e Bobo devono recuperare alcune situazioni tecniche, che al momento mancano loro. Durante la riunione mi ha fatto piacere una frase di Bobo, che ha detto "Io non mollo". Sono contento, perché significa che ha ancora piacere di mettersi in discussione. Un atleta come lui può essere di grande esempio per i giovani. Vediamo se riusciamo, con l'aiuto di tutti, a uscire dallo stallo. Si capisce che quando Bobo gioca è in difficoltà e fa fatica. Nel girone a Budapest contro l'ungherese Lakatos ha perso, non meritando la sconfitta. A volte le sue insicurezze fanno diventare difficili anche le cose facili. Contro il finlandese O'Connor è andato sotto 0-3 e abbiamo dovuto, punto dopo punto, tirar fuori un po' di orgoglio per risalire la corrente. Dovremo anche vederci un po' di più. C'è la disponibilità da parte nostra di fargli trascorrere dei periodi a Formia».
Riguardo a Stoyanov «ha rischiato di gettare una partita iniziata bene contro il turco Yigenler e contro Peto, che è atleta esperto, ha disputato una buona partita. Peccato che poi abbia rovinato tutto con il 16enne greco Sgouropoulos, tornando a essere passivo e a entrare con un atteggiamento molle. È difficile gestire le partite con queste palline e contro questi giovani, che, se dai loro la possibilità, giocano forte. Niagol deve rimettere in discussione anche la sua preparazione fisica».
La nota più lieta è stata rappresentata da Mutti, che ha vinto il girone, battendo l'austriaco Habesohn e nel tabellone ha messo in difficoltà il tedesco Franziska. «S'impegna moltissimo - afferma il dt - e tatticamente segue perfettamente i consigli che gli si danno. Ha voglia di vincere e questo mi piace di lui. Ciò che sa fare prova a farlo con coraggio. Non ha paura. Potrebbe però fare molto di più se migliorasse dal punto di vista fisico e tecnico. Purtroppo tecnicamente si è fermato Anche con lui stiamo parlando di periodi di rientro più lunghi a Formia, per portare avanti dei lavori che possano essere seguiti con continuità».
Giorgia Piccolin Leonardo Mutti
L'analisi della rassegna continentale delle azzurre parte da Vivarelli. «Debora - commenta Gatti - con la Dvorak ha perso 4-1, in un paio di set era lì, però la spagnola è più forte. Si è giocato il secondo posto con l'israeliana Trosman in un match tiratissimo perso per 4-3. Hanno lo stesso gioco, molto veloce, e la Trosman è davanti in classifica. A Debora è mancata un po' di lucidità nei momenti importanti. Gli ultimi punti sono volati via in pochi secondi».
Discorso abbastanza simile per Colantoni:«Aveva nel suo gruppo la svizzera Moret, che è forte e per di più mancina, e ha lottato nel secondo set e vinto il terzo. In realtà la migliore del girone sarebbe stata la croata Jeger, che ha una classifica più bassa perché è stata ferma un sacco di tempo. Ha fatto grandi risultati a livello giovanile e senior. Tra l'altro ha il puntino sul rovescio. Eppure Chiara è stata in partita e nel settimo set era in vantaggio per 7-2. È stata rimontata e sul 9-9 ha commesso due errori in un battito di ciglia. Nel corso del match spesso perde concentrazione e anche fiducia in se stessa. Deve stabilizzarsi molto e imparare a variare di più il gioco. In conclusione, sia Debora sia Chiara hanno fatto ciò che potevano e sono state a un passo dal tabellone».
Più lontano dal traguardo è andata Giorgia Piccolin. «Ha perso nettamente contro Xiao - ricorda Gatti - un'altra mancina che sta giocando bene, tanto è vero che in tabellone ha battuto la romena Szocs. Contro la finlandese Lundstrom Giorgia era avanti 3-2 e 9-2 nel sesto set, che ha perso 11-9. Nella "bella" è stata sempre in vantaggio e ha chiuso bene. Con la serba Maksuti è finita 0-4, ma è sempre stata lì. Non ha mai forzato con il diritto e questo le ha fatto perdere il match. C'è da dire, però, che la Maksuti nel tabellone ha incontrato la romena Samara e ha avuto un match-point sul 3-1 e 10-9, prima di cedere per 4-3. Quanto Giorgia acquisirà fiducia nel suo diritto, riuscirà a salire di livello. Così, invece, fa fatica».
Gatti si proietta già sulla prossima gara di qualificazione agli Europei a squadre del 22 novembre:«Dietro alle tre che sono andate a Budapest, abbiamo Le Thi Hong Loan, Veronica Mosconi e Jamila Laurenti e schiererò loro contro la Slovacchia. Sono giovani ed è un'occasione per far fare loro esperienza».
Mihai Bobocica Niagol Stoyanov