Mauro Massari: «Siamo partiti dal settore maschile, ora siamo un riferimento per le donne»
Il Tennistavolo Vallecamonica è una delle realtà di riferimento del pongismo italiano al femminile, con grande capacità di curare il settore giovanile. Impossibile immaginare una serie A1 senza di lei e infatti, dopo un solo anno di Purgatorio in A2, la società lombarda è rientrata nella categoria di vertice. Decisivi i playoff del PalaTennisTavolo "Aldo De Santis", nei quali Veronica Mosconi, Marcella Delasa e Ana Brzan, guidate dal tecnico Oana Copaci, si sono classificate seconde, alle spalle della Polisportiva Bagnolese. Il nome attuale del club risale solo a tre stagioni fa, per i primi 25 anni si è chiamato Alto Sebino. L'hanno fondato nel 1989 Giuseppe Bianchi, che ne è poi diventato il primo presidente, Giuseppe Tempini, vicepresidente, e Maurizio Gatti, che ha assunto la guida tecnica. Da quando ha cambiato denominazione, alla presidenza c'è Mauro Massari.
Presidente, cosa ricorda delle origini?
«All'inizio avevamo un'attività prettamente maschile. Siamo partiti dalla D2 vincendo un campionato all'anno e arrivando fino alla serie A. Nel '95-'96 ci siamo aggiudicati la B1 con Ivan Stoyanov. La stagione successiva abbiamo disputato la A2 con Li Weimin, Francesco Manneschi, Daniele Tinelli, Francesco De Petra, Lucio Martini e due giovani che eravamo io, che successivamente sono stato campione italiano di quarta categoria, e Alessandro Romele, che è salito sul podio ai giovanili, quando partecipavano tutti i migliori, da Piacentini a Giardina. Ci allenava Maurizio Gatti e siamo stati l'unica squadra a schierare due prodotti del nostro vivaio. Abbiamo perso i playoff a Cagliari. Negli anni successivi ha giocato per noi anche Roberto "Pupo" Giontella. Siamo poi andati avanti producendo dei buoni terza categoria».
Successivamente si è inserito e ha assunto più rilevanza al vostro interno il settore femminile?
«Esattamente, perché Gatti ne era attratto dal punto di vista della gestione mentale e della tattica. Lui stesso ha tirato su tra le altre un'atleta come Sabrina Bontempi, che si è piazzata seconda agli Italiani giovanili. Era una delle prime con la puntinata corta. Nel 1997 è entrata Oana Copaci, a dare una mano a Gatti. Era già venuta in Italia a luglio del '95 dopo che la sua squadra, l'Arad , aveva vinto il titolo in Romania. L'avevamo invitata per uno stage».
Quali sono state le vostre atlete migliori?
«Quelle che si sono formate da noi o che hanno indossato la nostra maglia non si contano. Elisa Trotti è cresciuta con noi da quando aveva sette anni ed è arrivata fino alla Nazionale assoluta. Con lei c'era sua sorella Francesca, che faceva parte delle "Quattro Terribili del 1997" con Asia Richini, Michela Albertinelli e Aurora Bertocchi, che hanno fatto tutte parte delle Nazionali giovanili. La nostra ragazza che ha vinto più titoli italiani, oltre trenta, è stata Valentina Macario, classe 1992 e anche lei azzurra. Per moltissimi anni ha disputato il doppio misto con Marco Rech Daldosso. Chiara Trotti si è piazzata nelle prime otto ai Campionati Europei giovanili a squadre nel 2007 a Bratislava e nel 2008 a Terni. Abbiamo avuto anche Debora Vivarelli e Marina Chieppa. Chiara Inzoli e venuta a vivere in Vallecamonica per diversi anni, ottenendo ottimi risultati. Le nazionali più fresche sono Veronica Mosconi, Marcella Delasa e Irene Favaretto».
Capitolo straniere?
«Non ne abbiamo mai avute di forti, anche perché le risorse finanziarie non erano sufficienti. Ricordo che nel 2011-2012 abbiamo preso la cinese Feng Jia, che ha giocato il girone d'andata, poi è tornata in Cina per sostenere un esame e non è più rientrata in Italia. Ci siamo salvate grazie alle due sorelle Trotti. Abbiamo sempre cercato di fare i campionati soprattutto con le nostre atlete ed esserci riuscite ci ha dato soddisfazione. Quest'anno avevamo due squadre in A2 e la seconda ha conservato la categoria. In campo maschile abbiamo un team in C2, composto da Marcello Migliori e Carlo Porteri e integrato dalle ragazze».
Ricorda qualche aneddoto?
«C'è un dato di cui siamo molto orgogliosi, perché siamo stati l'unica società a occupare interamente il podio con quattro atlete in una gara di singolare ai Campionati Italiani Giovanili. Nel 2010, nella categoria Ragazze, avevamo già Richini, Bertocchi e Francesca Trotti in semifinale e nell'ultimo quarto Albertinelli se la stava giocando con Veronica Mosconi, che non era ancora con noi. Eravamo tutti a fare il tifo per lei, che alla fine vinse al quinto set. Il titolo andò a Richini, in finale su Albertinelli».
Com'è il vivaio dei piccolini?
«Per qualche anno abbiamo contribuito a sviluppare un progetto in Valtellina che ha dato buoni frutti, con 4 medaglie agli ultimi Campionati Italiani Giovanili. Ora ci siamo concentrati sul nostro vivaio. A tal proposito mi piace ricordare che da anni abbiamo istituito un progetto per le scuole elementari, denominato MiniPing, che tra l'altro ci e stato richiesto da più di una società in Italia. Il progetto é stato messo a punto dai tecnici Copaci e Pietro Capputi a dimostrazione che non solo giocatori, ma anche allenatori (oltre a Capputi Giuseppe Del Rosso) hanno passato lunghi periodi nella nostra palestra, cosa che permesso loro di aumentare il know how. Frutto di questi corsi nelle scuole elementari é attualmente un gruppo di 15 bambini dal 2007 al 2010, che noi chiamiamo la "new generation"».
Ogni giorno in palestra come si svolge il lavoro?
«Disponiamo di due impianti fissi, uno con sei tavoli e l'altro con quattro. In quello principale ad Angolo Terme gli allenamenti sono fissati dal lunedì al venerdì dalle ore 14,30 alle ore 20 e qui facciamo la specializzazione. L'impianto di Bienno, anch'esso disponibile tutti i giorni, viene per ora utilizzato nella prima parte di lavoro subito dopo i corsi scolastici».
Per la squadra di A1 su chi punterete?
«Stiamo riflettendo sull'allestimento della squadra, anche se non ci nascondiamo le difficoltà economiche. Per una società come la nostra, che investe tutto sulla crescita dei giovani, resta poco purtroppo da dedicare al campionato. Per questo, tra l'altro, auspichiamo campionati strutturati in modo che i club spendano il meno possibile e anche che le tasse d'iscrizione e i tesseramenti vari siano contenuti».
Ad Angolo ospitate spesso Nazionali giovanili femminili straniere, vero?
«Questo e il nostro fiore all'occhiello. Negli anni abbiamo maturato tutta una serie di collaborazioni che ci permettono di avere con regolarità ospiti stranieri ad Angolo. Abbiamo scambi tecnici con Svezia, Norvegia, Serbia, Croazia, Slovenia, Svizzera, Spagna, Romania, Inghilterra queste le nazioni dei nostri scambi tecnici. In palestra da noi capita spesso di trovare Adina Diaconu, la migliore juniores d'Europa e n. 8 al mondo di categoria. Petre Arnautu, uno dei coach più medagliati del panorama continentale da noi è di casa. Mi ricordo ancora Izabela Lupulesku, una delle juniores europee più brave, che sbuffa in mezzo ai nostri tavoli! Prossime ospiti saranno le ragazze della nazionale assoluta inglese ... la ruota continua a girare».