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Quattro medaglie dalla Svezia

Di Corrado Attili

Sofia Sfameni
Sofia Sfameni

Arrivano dai più piccoli le prime medaglie azzurre del 2014 e si comincia addirittura con un oro (Armanini), un argento (Oyebode) e due bronzi (Laurenti e Gualdi). E’ successo nel prestigioso Open giovanile di Svezia uno dei più tradizionali appuntamenti dell’attività giovanile nella stagione internazionale. I successi sono arrivati tra i minicadet dove gli azzurri si sono messiin evidenza fin dall’inizio del torneo. Nel maschile John Oyebode e Matteo Gualdi e nel femminile Jamila Laurenti, Elisa Armanini e Irene Favaretto, tutti questi azzurrini infatti hanno superato indenni l’affollata, di partite ed avversari, prima giornata di gare. Nella categoria cadettio, superiore per età, hanno conquistato il tabellone principale di 32 Jamila Laurenti e Sofia Sfameni le quali hanno anche poi superato il primo turno entrando tra le migliori 16 vincendo entrambe per 3-1 ciascuna contro una avversaria norvegese. Non sono invece passate Elisa Armanini che nelle qualificazioni ha vinto una partita e ne ha perse due e Irene Favaretto che ha totalizzato nelle qualificazioni tre sconfitte. Nei cadetti maschili nessun azzurro in tabellone: una vittoria e due sconfitte per Matteo Petriccioli, una vittoria e due sconfitte per John Oyebode, tre sconfitte per Jacopo Sulis, una vittoria e due sconfitte per Matteo Gualdi.

Art12 Armanini e Laurenti sul podio in Svezia Armanini e Laurenti sul podio in SveziaNei minicadet la sceonda giornata di gare ha visto gli azzurri concretizzare il loro ottimo avvio. Elisa Armanini nel minicadet ha vinto l’oro mentre Jamila Lurenti si è dovuta accontentare del bronzo dopo aver perso una semifinale fratricida proprio con l’Armanini per 3-2. Due medaglie anche dai minicadet maschili: argento per John Oyebode che in finale ha perso dallo scandinavo Moregardh, avversario che in semifinale aveva battuto anche l’altro azzurrino Matteo Gualdi, che a sua volta ha conquistato comunque il bronzo. Si tratta di un grande successo complessivo per il gruppo guidato dai tecnici Giuseppe Del Rosso e Sabastiano Petracca che, raggiunti subito al telefono, ci hanno confermato la loro grande soddisfazione per le vittorie arrivate e le ottime prestazioni contro avversari che solo sei mesi fa “ci prendevano a pallate”. La cronaca: nei cadetti si sono fermate agli ottavi di finale Jamila Laurenti e Sofia Sfameni. Purtroppo le due azzurre hanno entrambe perso, la prima dalla polacca Slazak 3-1 e la seconda dalla francese Mostafavi 3-0.

 Ma, come detto, le soddisfazioni sono arrivate dalla categoria inferiore quella di pertinenza per età degli azzurri. Negli ottavi femminili, saltati da Laurenti e Armanini come vincitrici di girone, è arrivata anche la Favaretto che ha perso 3-0 dalla francese Lutz. Nei quarti di finale Laurenti ha sconfitto 3-1 la belga Dahy mentre la Armanini ha vinto un epico incontro contro la francese Lutz 3-2 e 12-10 al quinto. Purtroppo in semifinale l’accoppiamento è stato tra le due azzurre con la Armanini che ha avuto la meglio sulla Laurenti per 3-2 in un incontro ben giocato da entrambe. In finale secondo capolavoro della Armanini che ha battuto 3-2 e ancora 12-10 al quinto la russa Malinina testa di serie della manifestazione. Nel maschile minicadet (o hopes che dir si voglia), nei 16 Oyebode ha battuto 3-1 ilrusso Pavlozkij mentre Gualdi ha sconfitto 3-0 lo svedese Abrahamsson. Nei quarti di finale Oyebode ha vinto sullo scandinavo Klerck per 3-1 mentre Gualdi ha sconfitto con lo stesso risultato di 3-1 il norvegese Haug. In semifinale Oyebode ha vinto alla grande, 3-0, col russo Orlov mentre Gualdi è stato fermato 3-0 da quello che sarà poi il vincitore finale, Moregardh, avversario che poi in finale ha sconfitto anche il nostro Oyebode che pur perdendo 3-0 ha reso la vita durissima al vincitore come testimoniano i parziali persi a 11, 9, 8. I tecnici azzurri oltre ad aver elogiato i quattro medagliati hanno avuto parole molto positive anche per tutti gli altri azzurri che facevano parte della spedizione: Favaretto, Sfameni, Petriccioli e Sulis che hanno giocato con grande impegno mettendo in luce tutti notevoli progressi e nessun timore reverenziale nonostante le non numerose esperienze internazionali presenti nel loro bagaglio. DA noi interpellati ecco cosa hanno dichiarato i due tecnici azzurri. 

GIUSEPPE DEL ROSSO

"Cominciamo con Armanini Elisa, che ha iniziato il torneo nella gara cadet un po’ timorosa e con qualche problema di risposta al servizio che non le ha permesso di esprimere al meglio il suo gioco dal principio, ma partita dopo partita le sue prestazioni sono andate in crescendo grazie a una risposta migliore e alla sua voglia di lottare in ogni partita.

Art12 elisa armanini-rdmElisa Armanini Ha concluso il suo torneo con la vittoria finale nella gara mini cadet dove durante il percorso ha collezionato belle prestazioni anche contro atlete che fino a sei mesi fa l’avevano battuta agevolmente. Lavorando e migliorando la qualità del suo gioco di difesa sono convinto che potrà togliersi molte soddisfazioni.

Riguardo Favaretto Irene, era il suo esordio e la tensione si è fatta sentire sin dal primo giorno di stage. Nonostante ciò,ha mostrato una buona qualità nel suo gioco,sempre aggressivo e positivo; certo deve acquisire maggiori sicurezze tecniche che verranno nel tempo e lavorando (gioca da 2 anni scarsi), quindi sono fiducioso per il futuro.

Art12 jamila laurenti-rdmJamila Laurenti Laurenti Jamila, anche per lei era la prima volta ma non ha sentito nessun tipo di pressione, ha iniziato molto bene la gara cadet riuscendo ad arrivare tra le prime sedici e dando battaglia anche negli incontri persi. Nella gara mini cadet è arrivata terza perdendo da Elisa (partita incerta fino alla fine), dove durante il cammino prima della semifinale ha vinto partite con atlete di buon livello. Ha dato sempre battaglia e ha mostrato una buona tenuta fisica, anche lei ha ancora poca sicurezza  nella risposta di dritto e deve riuscire ad usare meglio la gomma di disturbo, ma sono fiducioso, complessivamente ha fatto un bel torneo.

Sfameni Sofia era la più grande del gruppo (solo 1 anno in più) quindi non ha giocato la gara mini cadet. Nei cadet è arrivata tra le prime sedici e non le si poteva chiedere di più, l’atleta francese con cui ha perso arrivata successivamente in finale era più esperta e tecnicamente superiore a lei. Sofia deve acquisire maggiori sicurezze tecniche e un miglior uso delle gambe negli spostamenti, durante gli incontri alternava punti di buona qualità con altri meno, se riuscirà ad avere più continuità potrà fare quel salto di qualità che le permetterebbe di essere più competitiva. Comunque ripeto il suo torneo lo ha fatto.

Concludo sottolineando che personalmente sono soddisfatto delle prestazioni delle ragazze, siamo riusciti a portare a casa una medaglia d’oro e una di bronzo ma soprattutto ho visto miglioramenti in tutte le  ragazze e una maggiore convinzione nei propri mezzi. Abbiamo lottato e non sfigurato anche negli incontri persi, ora dovremo lavorare e  impegnarci ancora di più  non cullandoci sulle belle prestazioni ottenute in Svezia ma cercando di migliorarci sempre di più.

SEBASTIANO PETRACCA

“Prima di parlare singolarmente dei ragazzi volevo fare un piccolo preambolo. Innanzi tutto  volevo dire che il SAFIR in Svezia è un torneo bellissimo e di grande tradizione nel quale gli atleti possono giocare più gare e quindi fare un gran numero di partite e tutte di qualità. Per quanto riguarda i risultati ovviamente sono il primo ad essere contento per le medaglie perché significa che siamo competitivi e che le società di appartenenza stanno facendo un ottimo lavoro con i ragazzi, inoltre, devono essere anche uno stimolo per tutti perché bisogna capire che se lavoriamo tutti insieme ci saranno sempre più palestre in tutt’Italia dove i ragazzi  potranno recarsi quotidianamente per  allenarsi con qualità. Devo anche sottolineare che il nostro scopo finale è avere giocatori a livello senior, quindi bisogna porre attenzione affinché ci sia sempre una ricerca di un gioco con quelle caratteristiche di consapevolezza ed aggressività che sono alla base di un giocatore di respiro internazionale.

Parlando singolarmente dei ragazzi:

Petriccioli Matteo – in lui si vede il piacere che ha di giocare al tennistavolo sempre sorridente e concentrato nonostante fosse la sua prima esperienza internazionale ha lottato come un leone vincendo partite molto combattute. Inoltre essendo del 2001 non ha potuto giocare il mini cadet, quindi si è confrontato con giocatori più grandi ed esperti.

Art12 matteo gualdi-rdmMatteo Gualdi

Gualdi Matteo - Bellissima medaglia nel mini cadet dove ha giocato veramente bene, molto positivo nei momenti decisivi, un buon torneo da parte sua. Ha ancora delle lacune nella qualità del servizio che appena colmate lo renderanno ancora più competitivo.Art12 Johnny Oyebode con la maglia della nazionaleJohnny Oyebode con la maglia della nazionale

Oyebode John Micheal – un po’ titubante all’inizio è andato via via migliorando arrivando alla fine a giocare veramente molto bene. Nel mini cadet si è dovuto arrendere solo in finale dove però specialmente nei primi due set ha avuto molte chance.

Sulis Jacopo – il più piccolo del gruppo ancora non riesce ad esprimere il suo potenziale fuori dall’Italia ma sono convinto che intensificando i suoi allenamenti riuscirà al più presto ad aver buoni risultati.”

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