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Arbitri professionisti, la nuova frontiera dell'ITTF

Di Mario Re Fraschini

Arbitri professionisti, la nuova frontiera dell'ITTF

A partire da quest'anno la Federazione Internazionale (I.T.T.F.) sta sperimentando, durante lo svolgimento dei tornei che fanno  parte dell'I.T.T.F. World Tour,  cioè quelli più importanti per la classifica dei giocatori e che qualificano alle Grand Finals di fine anno, alcune modifiche  relative all'attività del personale arbitrale impegnato.

Credo sia interessante analizzare ciò che sta accadendo a livello mondiale poiché, oltre a modificare, fin da subito, i criteri di utilizzo degli arbitri nelle manifestazioni dell'I.T.T.F., queste novità aprono la strada all'ipotesi di avere degli arbitri "professionisti" e non più volenterosi dilettanti come finora!

Cominciamo con la modifica meno importante, ma più "di colore". L'I.T.T.F. sta fornendo agli arbitri designati per i tornei sopra precisati, ma lo ha fatto anche in occasione degli ultimi Campionati Mondiali, una nuova uniforme che consiste, come potete vedere nella foto, in una maglietta azzurra per gli arbitri di sedia ed in una blu scuro per i Giudici Arbitri (ve ne sono 2 versioni, a manica lunga e a manica corta). Inoltre durante l'Open di Cina è stato richiesto agli arbitri di indossare dei pantaloni di colore nero invece dei soliti color "kaki"; questa sarà, in prospettiva, la nuova divisa da utilizzare per tutte le manifestazioni dell'I.T.T.F.

Dato, quindi, l'addio a giacca e cravatta (un po' mi dispiace), passiamo oltre. Si sta sperimentando anche l'utilizzo di più palline durante gli incontri. I giocatori scelgono prima del loro match 20 palline (10 a testa) e durante l'incontro, dopo ogni scambio, l'assistente arbitro "lancia"  una nuova pallina al giocatore che deve servire, mentre 2 ragazzini denominati "ball kids" (tipo raccattapalle nel tennis) entrano in campo a raccogliere la precedente pallina per poi uscire rapidamente dall'area di gioco, a fine game i raccattapalle ridanno  le palline all'assistente arbitro per lo svolgimento del successivo game.

Motivazione di questo nuovo sistema è il risparmio di tempo che si dovrebbe ottenere evitando che il giocatore, più o meno lentamente, vada  a recuperare la pallina a fondo campo, sembrerebbe, almeno per quanto verificato di persona all'Open del Giappone che un po' di tempo si risparmi realmente, vedremo se l'esperimento avrà seguito.

Passiamo alla novità più importante. Finora gli arbitri designati ad arbitrare nei tornei di maggiore importanza (I.T.T.F. World Tour) venivano scelti dalle Federazioni nazionali che ospitavano le manifestazioni  in base ai nominativi dei candidati forniti dai Comitati Arbitrali delle altre Federazioni, l'unico "paletto" era che nell'invito si richiedeva, il più delle volte, di designare solo arbitri in possesso della qualifica di Blue Badge o Blue Badge in progress.

Ora, invece, è direttamente il Comitato arbitrale dell'I.T.T.F. (U.R.C.) che decide gli arbitri da designare in questi tornei. Rimane la procedura della richiesta dei nominati degli arbitri ai Comitati arbitrali delle Federazioni (arbitri obbligatoriamente Blue Badge o in progress), ma la scelta è esclusivamente dell'U.R.C., con inoltre un'altra modifica ancor più significativa rispetto a quanto accadeva finora.

Gli arbitri designati sono divisi in 2 categorie: quelli designati per l'intera durata della manifestazione e quelli che, invece, arbitrano solo nella la fase di qualificazione e nei primi 2 giorni di svolgimento degli incontri dei tabelloni principali e che poi tornano a casa, lasciando nelle fasi finali (quarti, semifinali e finali) i pochi arbitri della prima categoria (8 o 10) più alcuni arbitri locali.

È questa una modifica sostanziale, poiché fino a oggi il personale arbitrale invitato restava a disposizione per tutta la durata della manifestazione e, pur potendo non essere impegnato nell'ultimo giorno dell'evento (semifinali e finali), aveva, comunque, la possibilità di assistere a tutto il torneo e di essere alloggiato a spese degli organizzatori fino al termine, cosa che ora non è più prevista.

Inoltre per gli arbitri della prima categoria, diciamo quelli di "elite" che arbitrano per l'intera durata del torneo, le spese di viaggio sono a carico degli organizzatori della manifestazione, mentre per gli altri arbitri nulla cambia rispetto a quanto finora previsto, continuando a pagarsi le proprie spese di viaggio.

Per cercare di comprendere le motivazioni di quella che si può definire una  "rivoluzione" a livello arbitrale, penso si debba partire dall'attuale  numero di Blue Badge presenti nella lista dell'I.T.T.F., aggiornata trimestralmente e pubblicata sul sito dell'I.T.T.F. Nell'ultimo aggiornamento compaiono i nominativi di 279 colleghi di tutto il mondo, un numero certamente consistente e forse sin troppo elevato per quelle che sono le necessità dell'I.T.T.F., ciò deriva anche dal fatto che alcune nazioni (Cina, Giappone, India) hanno decine di Blue Badge tra le fila del loro personale arbitrale, noi in Italia siamo solo 5.

Questa situazione comporta che in molti casi il solo "possesso" della qualifica di Blue Badge non consente a molti colleghi di essere designati durante un anno solare nelle manifestazioni di più alto livello dell'I.T.T.F. o semmai di essere designati una volta sola all'anno, ciò fa si che molti non abbiano l'auspicabile consuetudine ad arbitrare incontri di alto livello, che vedono di fronte i migliori giocatori del mondo.

Credo che l'I.T.T.F. voglia, con queste modifiche, creare un ristretto numero di arbitri che, essendo pochi, possano, per l'appunto, arbitrare più volte in un anno manifestazioni di alto livello e garantire una professionalità maggiore all'I.T.T.F. e ai giocatori in primo luogo, professionalità  acquisita proprio in virtù di questo costante impiego in questo tipo di manifestazioni.

La domanda che, ovviamente, ci si pone è: come l'I.T.T.F., o meglio l'U.R.C., stabilirà questo ristretto gruppo di arbitri, in prospettiva "arbitri professionisti"? L'U.R.C. ha precisato ufficialmente che la scelta degli arbitri da designare nelle manifestazioni più importanti verrà effettuata in base alle risultanze commissariali che i Blue Badge ottengono durante la loro attività e che servono loro, come penso già sappiate, per mantenere detta qualifica. Quindi chi ha solo valutazioni positive "meets" verrà preferito a chi, oltre ad avere ottenuto i "meets" necessari a mantenere la qualifica, abbia avuto anche qualche valutazione non totalmente positiva "near meets". 

Inoltre, come già accaduto in passato, è precisa volontà dell'I.T.T.F. di incoraggiare la presenza femminile all'interno delle compagini arbitrali, ragion per cui una quota dei posti a disposizione verrà attribuita in base al "genere" e non solo in base alle risultanze commissariali. Infine ritengo probabile che l'U.R.C. avrà un occhio di riguardo anche nei confronti dei Blue Badge più giovani, onde investire nel futuro. Pur non appartenendo a nessuna delle 2 categorie sopra citate non considero scandaloso l'utilizzo di criteri anagrafici e di genere che diano maggior spazio a donne e giovani, i "maschi attempati" se ne dovranno fare una ragione! 

Ultima precisazione, agli arbitri designati in questo tipo di manifestazioni verrà corrisposta una diaria giornaliera di 100 dollari americani per i giorni finali del torneo e di 60 per i giorni in cui si disputano le qualificazioni, l'attuale diaria è di 30 dollari! Penso che si possa considerare questo un primo passo sulla strada del professionismo che stiamo ipotizzando!

Bene, non so se in futuro anche la nostra Federazione seguirà la strada del "professionismo" arbitrale, ma in ogni caso la discussione è aperta, visto l'esempio dato dalla Federazione Internazionale. Staremo a vedere!

Art 12 Foto 1 Il gruppo arbitrale all Open del Giappone 2018 rdm

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